Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Da un testo di Achille Campanile (che non ho letto), Monicelli gira per la televisione di Berlusconi uno dei suoi lavori meno personali, significativi e riusciti. A dispetto di un cast molto più che dignitoso, l'insieme risulta verboso ed eccessivamente teatrale (la vicenda si svolge tutta aristotelicamente nel medesimo ambiente), nonché, purtroppo, poco divertente. L'argomento è talmente vecchio che avrebbe potuto forse far ridere in una commedia dei tempi di Aristofane, magari di quelli di Marivaux o forse dello stesso Campanile, ma non certo ai nostri giorni e né gli autori né gli interpreti (tra i quali il buñueliano Fernando Rey, che si doppia da solo in italiano) possono fare qualcosa per risollevare la situazione.
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