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Non bussate a quella porta

Regia di Caradog W. James vedi scheda film

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La recensione su Non bussate a quella porta

di undying
3 stelle

Pastrocchio senza capo né coda che scopiazza a destra (cinema orientale tipo The grudge) e sinistra (ruoli iperfemminili alla Badabook) senza mai generare un minimo di tensione e, peggio, di interesse.

 

Dopo diciannove anni Jess (Katee Sackhoff) ritrova la figlia Chloe (Lucy Boynton). Alla donna, sposata ora con un benestante banchiere, era stata tolta la custodia della bambina perché resa instabile dall'uso di droghe. Adesso, però, sembra essere Chloe fuori di testa: sostiene di avere bussato due volte alla porta di una casa che -si dice- fosse impregnata di presenza stregonesca. E sostiene pure che il suo ragazzo, dopo l'evento, è stato catturato da tal Baba Yaga o roba simile.

 

locandina

Non bussate a quella porta (2017): locandina

 

Continuare nella sinossi vuol dire farsi del male ma, soprattutto, farne ad un film che è solamente per errore catalogato nel genere horror. Se, in fatto di film di genere, pensiamo di essere messi male noi in Italia consoliamoci: sono ben messi peggio gli inglesi che -con fior fiore di capitali- realizzano come in questo caso un lavoro limitrofo al grottesco (involontario).

 

Nick Moran

Non bussate a quella porta (2017): Nick Moran

 

Come già in passato enormi sciocchezze han dato corso a filoni (Blair witch, Licantropia, Resident evil, Paranormal activity) adesso è il turno del genere sentimentale con emancipazione "femminile", che trova origine in un altro inconcludente lavoro dal titolo (anch'esso grottesco) Badabook (seguito a ruota dal clone Somnia).

 

Pooneh Hajimohammadi

Non bussate a quella porta (2017): Pooneh Hajimohammadi

 

Per Non bussate a quella porta si scomodano referenze illustri (Fulci e L'aldilà) che per trovarle occorre altro che un lumicino... manco con una trave infuocata! Punto di forza dovrebbe stare nella (non) logica del narrato e nella struttura indefinita dell'interno della magione, ma quando alla fine i protagonisti (meglio le protagoniste) si ritrovano nel bel mezzo di una grotta  (dentro la casa) non interessa più a nessuno sapere come ci sono arrivate. E pure il mito slavo di Baba Yaga avvicina il film alla favola, allontanandolo maggiormente dal brivido.

 

Katee Sackhoff

Non bussate a quella porta (2017): Katee Sackhoff

 

Già dopo pochi minuti dall'inizio ci si sente traditi dalla visione di un prodotto che non appartiene al genere (ne è solo stato confezionato, ad esempio dalla bella -questo sì- locandina). E poi, per favore, una motivazione più banale per evocare la strega non esiste: due bussi alla porta? Ma chi l'ha pensata? Anche quando gli autori scimmiottano dall'horror orientale (da The grudge prendono spunto non solo per le fattezze spettrali della strega ma anche per l'uso del rumore "gutturale" quando si manifesta) il risultato su schermo sa di (brutta) copia carbone: perchè parliamo di cliché sorpassati da oltre un decennio.

 

Katee Sackhoff

Non bussate a quella porta (2017): Katee Sackhoff

 

Poi beninteso: un film piace o non piace. Fuori discussione. Ma il botto improvviso che fa "saltare" sulla poltrona -se a volte può scapparci- è un semplice riflesso motorio dovuto all'uso scorretto del suono, non al clima di tensione che qui latita completamente. Poiché forte è  il sospetto che tanti altri titoli di questo tenore ci pioveranno addosso prossimamente... consiglierei di creare, per l'occasione, un nuovo genere cinematografico: noioso.

P.s.: sinceramente ci si stanca di una buona confezione che all'interno è vuota, come ultimamente sta accadendo all'inflazionato horror. Ridateci (magari anche meno quantitativamente) film brutti, sporchi e cattivi. Le cartoline patinate le comperiamo quando andremo in vacanza!

 

Katee Sackhoff, Lucy Boynton

Non bussate a quella porta (2017): Katee Sackhoff, Lucy Boynton

 

Sulla edizione home video del film, in catalogo Midnight Factory, nulla da dire. Il bluray, ad esempio, tocca il vertice della perfezione audio e video. Anche il reparto extra è presente (non ce l'ho proprio fatta a visionarlo). Lode anche alla confezione, ovvero slipcase cartonato con amaray e booklet a cura di Nocturno cinema

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