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Maria per Roma

Regia di Karen di Porto vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Maria per Roma

di alan smithee
6 stelle

scena

Maria per Roma (2016): scena

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - SELEZIONE UFFICIALE 

Esordire nel lungometraggio con una storia di tutti i giorni, fresca, vera, attuale sino a farci percepire l'innata indolenza improvvida ma efficace di una città e di chi ci vive, può essere il segreto per iniziare bene il lavoro di regista, sceneggiatrice ed attrice.

Maria è una Cenerentola romana appartenente ad una famiglia un tempo altolocata, ora a corto di finanza anche a seguito della prematura scomparsa, da oltre un ventennio, di un affascinante padre quarantenne antiquario, che talvolta riappare in sogno alla protagonista, dispensatore di consigli e saggezza.

Maria è un'attrice che da troppi anni tenta inutilmente di sfondare, e che per questo è costretta a collaborare con una agenzia che affitta appartamenti ai turisti, organizzando check-in e consegnando le chiavi ai nuovi arrivati.

scena

Maria per Roma (2016): scena

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Maria per Roma (2016): scena

Al suo fianco Bea, dolcissima rottweiler di 14 anni che si scoprirà serenamente cardiopatica. 

Il film, tutto in corsa, come del resto la vita di Maria, divisa tra professione del cuore che non garantisce sussistenza, e quella precaria ma concreta, che le consente di sopravvivere, ci racconta, con simpatia e spigliatezza, senza troppo drammatizzare, ma senza atteggiamenti eccessivamente piacioni o ruffiani, una giornata come tante, scandita da appuntamenti che si accavallano, contrattempi, ritardi cronici, felicità e speranze che durano poco, ma sanno dare un senso e rivitalizzare come linfa rigenerante; e poi ancora disillusioni e, certamente, pure cocenti amarezze.

Karen di Porto

Maria per Roma (2016): Karen di Porto

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Maria per Roma (2016): scena

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Maria per Roma (2016): scena

Con lei, rara e preziosa amica fedele, la cagnetta Bea si ritaglia con garbo, simpatia e discrezione, divertenti siparietti da prima attrice in cui il simpatico animaletto, come è naturale,ma non sempre scontato che sia, interpreta se stesso, nella sua preziosa funzione di amico vero, disinteressato e amorevole di un sentimento di rara purezza ed intensità.

Il piccolo film sa raccontare momenti di vita che tutti noi, chi più, chi meno, viviamo ogni giorno, contestualizzandoli in una realtà romana ove ormai l'unica attività che rende è quella dell'affitto o subaffitto degli alloggi, e in cui spesso i proprietari al verde si vedono indotti a locare il proprio appartamento per turismo occasionale, cercando rifugio da amici o parenti: o, come nel caso di Maria, trascorrendo una notte a suo modo romantica tra le braccia di un balordo ma sincero amico, che da tempo aspirerebbe ad un ruolo più maturo e fondamentale per la donna. 

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