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Il morbidone

Regia di Massimo Franciosa vedi scheda film

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La recensione su Il morbidone

di mm40
3 stelle

Pigro, ma simpatico, Giovanni è ricco, di bell'aspetto e ha savoir-faire: le donne vanno pazze di lui. Per questo vanta una lunga lista di conquiste, nonchè svariati matrimoni 'sventati' all'ultimo. Valeria, bella e con uno spiccato spirito per gli affari, trasformerà il morbidone Giovanni in un'altra persona. Almeno per un po' di tempo.

 

Il morbidone sembra essere un progetto in qualche modo fallito durante la sua realizzazione: una commedia all'italiana che segue tutti i canoni classici del genere, ma che perde da qualche parte il filo e non lo ritrova più. Essenzialmente a penalizzare la pellicola è la mancanza come protagonista di un nome forte, di uno dei colonnelli, esperti di tali ruoli: Sordi, Manfredi, Mastroianni, Tognazzi o Gassman sarebbero stati perfetti qui. Paolo Ferrari, che pure ha un certo curriculum e non sfigura affatto sulla scena, non riesce però a imprimere al personaggio la giusta carica di perfidia e autoironia che il copione richiederebbe. Copione, naturalmente, licenziato dallo stesso regista, Massimo Franciosa, in compagnia di Jaia Fiastri e Leo Pescarolo (quest'ultimo anche produttore); Franciosa veniva proprio dal campo della sceneggiatura e qui si ritrova per la prima volta alle prese con un lungometraggio tutto suo, dopo l'episodio nel film Extraconiugale (1964) e le due precedenti regie condivise con l'ormai storico sodale Pasquale Festa Campanile. Anche la mano dietro la macchina da presa pare un po' leggerina e il film per dirla tutta difetta in ritmo, in scorrevolezza; la trama è invece azzeccata per un potenziale successo (quantomeno di pubblico), con un'apparente misoginia di fondo che svela in realtà tutti i difetti, i limiti e le nevrosi del maschio contemporaneo. Quantomeno sul versante femminile il cast è assolutamente impeccabile: bellissime e in parte sono Sylva Koscina, Anouk Aimée, Margaret Lee e Beba Loncar; da segnalare inoltre le presenze in ruoli di contorno di Guido Alberti e di Gigi Ballista (purtroppo doppiato). Interessante la colonna sonora: è del grande Piero Umiliani. Pronto... c'è una certa Giuliana per te (1967) sarà la successiva regia per Franciosa. 3,5/10.

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