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Fearless. Senza paura

Regia di Peter Weir vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Fearless. Senza paura

di stanley kubrick
8 stelle

THE NEW GOD?

Il quinto film statunitense del regista australiano Peter Weir è una discesa umana negli antri del passato, del presente e del futuro. Jeff Bridges interpreta Max Klein, uomo che conduce una vita normale che verrà mutata e cambiata da un disastroso incidente aereo. Un figlio e una moglie sulle spalle, il migliore amico morto nell'incidente aereo, seduto accanto a lui.
Uno dei pochi sopravvissuti è Max, considerato da molti il nuovo Dio, capace di salvare la vita e indicare la via da seguire alle persone sopravvissute. Attraverso flashback che si susseguono sequenza dopo sequenza, Weir ci accompagna per mano nella avventure di questo uomo. Quei flashback che vede quando si ricorda, piano piano, quello che è successo nell'incidente.
Il profumo di spighe iniziale, "muro" della macchina da presa che tenta di riprendere le peripezie iniziali del protagonista. Il primo piano inziale, infatti, è su una spiga, una delle tantissime spighe che compaiono in un normale orto da agricoltore. Come ho detto prima, questo profumo di spighe si avverte anche noi spettatori (un pò come succede nella scena finale de Il Gladiatore di Ridley Scott), intenti a vedere uno spettacolo degno di nota. Successivamente al primo piano iniziale, il regista, con la macchina da presa a distanza ottimale dal personaggio, si intravede il protagonista, mano nella mano con un ragazzino e con in braccio un bambino nato da poco. L'aereo si comincia a intravedere, prima la coda e, pian piano, tutto il resto. Il fuoco padroneggia su tutto, nonostante l'intervento dei pompieri di domarlo completamente. Gente che urla di dolore, straziata da quelle immagini strazianti, quasi oniriche, che ti appaiono nel sogno. Mamme disperate alla ricerca dei propri figli. Pianti dolorosi sia delle persone coinvolte nel disastro aereo che noi spettatori. Questi piccoli umani che si trovano in un campo enorme di spighe si può quasi definire un ossimoro vero e proprio. Inoltre, se gli umani si sommerebbero con i resti dell'aereo, il campo sarebbe ancora più grosso, dato che il regista, con una ripresa aerea magnifica quanto spettacolare, fa volare la sua macchina da presa, facendola volteggiare nell'aria, come una colomba bianca, intenta a scrutare gli ultimi, strazianti dolori della gente sopravvissuta.
Man mano che il film procede il protagonista continua ad avere dei flashback, somiglianti in maniera incredibile a veri e propri incubi. Non si vedono zombi che ti vogliono strappare la carne o che ti vorrebbero contagiare il virus come succede nei film di Romero (Zombi) oppure in Fulci (L'Aldilà...E Tu Vivrai Nel Terrore!!), non si vedono fantasmi di luce, intenti a comunicare con le persone dell'aldiquà per avere una risposta alla loro morte, un autopsia maledetta sui fatti accaduti pre-morte, oppure semplicemente ti salutano, senza chiederti come và dopo la loro morte, un pò come succede con l'ultimo Eastwood (Hereafter). Dell'aldilà Weir non ci svela niente, ci lascia il solito vuoto incolmabile tipico delle grandi produzioni statunitensi. Ma non è per niente al mondo un difetto. Quelli che dovrebbero stare nell'aldilà sono tutti i sopravvissuti all'incidente aereo, con un Dio al loro fianco, Max che li condurrà nella via della salvezza come ha già fatto subito dopo l'incidente aereo. Questi fantasmi si ricongiungeranno duranet una seduta, presieduta dallo psicologo Bill Perlmann (John Turturro), dove questi "mostruosi" ibridi composti singolarmente da uomini in carne e ossa e fantasmi dell'aldilà parlano, cercano di scoprire la verità su quello che è accaduto sull'incidente. C'è la mamma di uno dei morti che cerca di scoprire come è deceduto suo figlio, c'è la donna che poi si innamorerà per un breve periodo di Max, la quale nell'incidente aereo ha perso il figlio di nemmeno due anni, c'è la hostess che ha "aiutato" la donna descritta prima, la qual ha detto alla madre di tenere stretto il bambino. Questi i tre personaggi che si fanno vedere nella seduta. Nota negativa: manca all'appello Max e il ragazzino che ha salvato. Questa situazione di seduta ricorda una delle prime puntate della serie televisiva Lost, lo psicologi si sostituisce al dottore presente nella serie televisiva, gli altri prendono ognuno di loro uno dei sopravvissuti dell'incidente aereo. Inoltre, anche l'incidente aereo è la causa dell'inizio del film. Chiariamoci, Lost è iniziato qualche anno dopo dell'uscita del film in questione. Queste non sono sedute spiritiche dove uno chiama le persone dell'aldilà per comunicare con noi. Sono sedute psicologiche per cercare di smettere di pensare all'incidente aereo solo dopo aver scoperto tutti gli eventi, minuto per minuto, della caduta in picchiata dell'aereo. Queste persone che partecipano alle sedute sono rinchiuse in una stanzetta piccola, talmente piccola per un così alto numero di persone internate che risulta claustrofobico.
Il protagonista, dopo l'incidente aereo, viene perseguitato dai media che cercano di fargli delle domande sul perchè e per come della causa dell'incidente aereo. Da ricordare la scena dove Max, insieme a suo figlio, esce di casa per accompagnarlo alla fermata dell'autobus. Lì incontra il ragazzino a cui ha salvato la vita, il quale la stravolgerà al suo figlio, dato che entrerà e uscirà dalla casa di Max praticamente ogni giorno a questa parte. Max non risponde alle domande e, approfittando dei media che tengono attenzione al ragazzino, scappa per la strada. Corre fino a quanto il suo corpo può tenere. E da quel momento, i giornalisti, per lui, sono spariti dalla faccia della terra.

I CAMBIAMENTI, LE PERIPEZIE E LA FAMIGLIA DI MAX

I traumi si sentono ogni giorno, specie quando avviene un incidente aereo e te sei l'unico sopravvissuto. Max subisce un trauma benevolo. Benevolo perchè invece di portare scompiglio nella sua vita la migliora in vari punti, disrtuggendolo, però, in altri. Questi cambiamenti si verificano subito dopo l'incidente aereo. Dopo le seuqenze aeree nel campo di spighe, la maccina da presa del regista australiano ci porta nella nudità del protagonista. Un fisico portentoso, muscoloso ma con sempre qualche difetto. I traumi, infatti, nella maggior parte dei casi non colpiscono la persona nel corpo. La colpiscono nella mente, nell'anima distruggendola a poco a poco come la macchina di Max che, insieme alla sua amante, si scontra volontariamente contro un muro. Il fisico migliora in tutto tranne che in quella ferita, sotto la spalla destra, che in futuro (forse) si cicatrizzerà oppure diverrà ancora pelle, soltanto pelle. L'anima di Max viene colpita positivamente dal trauma. Quando era un ragazzo ha rischiato di morire per una fragola, dato che lui è allergico a questo tipo di frutto. Dopo l'incidente, incontra una sua vecchia amica. Và a mangiare a pranzo con lei e, stranamente, ordina le fragole fresche. Scrutandola e odorandola la assaggia e non succede nulla. Il trauma ha infatti levato ogni sorta di allergia alle fragole presente nel suo passato. All'inizio si potrebbe pensare che è stata la sua amica del passato a dargli la forza mentalmente. Forse per ricordare il passato, forse perchè è sadica. Ma non è propriamente così. Assaggia una fragola anche quando è uscito con la sua amante e già lì non è più un Dio. La mangia senza subire conseguenze. Anzi, una conseguenza la subisce. Diventa tutto ad un tratto eccitato come mai nella sua vita. Sulle note del pianoforte suonato da un uomo comincia a ballare con l'amante. Ne riparlerò poi dopo su quello che succederà nel finale. Oltre a questo cambiamento, Max subisce anche la mutazione del suo Io, situato nella sua anima, colpita dal trauma post-incidente. Non si comporta più come prima con la famiglia, tanto da far quasi fallire il matrimonio con la bella moglie (una bellissima Isabella Rossellini) e da compromettere il rapporto con il figlio a causa del continuo andare e venire di cui ho già parlato, del ragazzino a cui Max ha salvato la vita. Oltre a questo, causa anche alcuni flashback spaventosi, Max non riesce a dire una bugia (fa pensare al film con Jim Carrey Bugiardo Bugiardo), persino per riuscire a prendersi qualche soldo dall'assicurazione per i danni subiti. Inoltre non aiuta nemmeno la famiglia del migliore amico, seduto accanto a lui nel volo che ha subito il disastro, a guadagnare qualche soldo per i danni subiti. E' una situazione difficile, sia per Max che per quelli che gli stanno intorno. Per il primo perchè impazzisce quasi come Jack Nicholson in Shining, basti vedere la scena nel cornicione del palazzo, in cui comincia a ballare senza paura di cadere, come un angelo la prima volta che vola. Per quelli che gli stanno intorno perchè subiscono l'influenza dell'averlo accanto, basti pensare alla scena già descritta dell'incidente d'auto. In quel caso però Max voleva aiutare l'amante. Prende la cassetta degli attrezzi che vuole regalare a suo padre (prima infatti i due al centro commerciale hanno cominciato a comprare regali per i morti, il papà di Max ha sempre sognato la cassetta degli attrezzi) e la dà all'amante, in modo tale da stringerla forte come per il bambino nel disastro aereo. Dopo lo scontro, la macchina da presa offre un primo piano da brivido sulla cassetta, lasciata andare dall'amante di Max. Quella cassetta degli attrezzi è un altro forte trauma anche per Max, dato che non la potrà mai "più" regalare a suo padre.
Il rapporto con la famiglia è quasi del tutto saltato come la corrente quando in troppo sono collegato con un qualcosa che ha a che fare con l'elettricità. La cena con gli amici lo dimostra. Suo figlio và di sopra quando non hanno ancora finito di cenare e, come ogni padre quando è nervoso, sale di sopra e gli butta via una console, credo il Commodore 64. E, come ogni uomo, anche se è il nuovo dio (?), cerca qualcuno che lo capisce. In questo caso trova la ragazza descritta prima, anche lei in brutti rapporti con il marito (Benicio Del Toro), dopo aver scoperto che non gliene frega nulla della morte del figlio ma chiede solo soldi all'assicurazione.

GLI ULTIMI CAMBIAMENTI DI MAX

Nella scena finale Weir decide di dare un senso alla vita di Max. Lo (ri)fà diventare allergico alle fragole. Quando è ritornato in famiglia e ha fatto pace con tutti, la morte lo sta assalendo. Eppure la moglie lo salva. La macchina da presa torna verso l'alto. Ma stavolta niente è iniziato ma tutto è finito.

Siamo sicuri che sia il nuovo dio?

NO, YOU ARE NOT THE GOD

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