Regia di Giuseppe Colizzi vedi scheda film
Ultimo capitolo della trilogia western di Giuseppe Colizzi con l'ancora poco noto duo Spencer – Hill. Interessante la storia, intrisa però questa volta da toni grotteschi quasi felliniani.
Ultima consegna della trilogia che Giuseppe Colizzi diresse con Bud Spencer e Terence Hill negli anni '68-'69. Tante le differenze rispetto ai primi due film (“Dio perdona... io no” e “I quattro dell'Ave Maria”): intanto l'aggiunta di elementi grotteschi che sembrano in alcuni momenti mutuati da Fellini, il fatto poi che Bud Spencer appaia solo a metà film, e per finire con il chiaro obiettivo di internazionalizzare il prodotto. Personalmente lo ritengo il più fiacco dei tre, con una storia comunque interessante ma interrotta troppo spesso e troppo a lungo da esibizioni circensi (i trapezisti, i clown, le majorette che cantano) che spezzano il ritmo. Per quel che riguarda le sopra citate velleità internazionali della produzione, il film venne distribuito all'estero col titolo di “Boot Hill” ma non ebbe in un primo momento il successo sperato; venne però ridistribuito qualche anno dopo col titolo di “Trinity Rides Again” (“Trinità cavalca ancora”), nel truffaldino tentativo di farlo passare come il terzo capitolo della più fortunata serie “Trinità”.
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