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Dexter

9 stagioni - 106 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 9

  • 2021-2022
  • 10 episodi

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SatanettoReDelCinema

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La recensione su Dexter

di SatanettoReDelCinema
2 stelle

Occorre fare una precisazione, per chi gestisce il sito e crea le pagine: Dexter: New Blood NON E' la nona stagione di Dexter. Si tratta in realtà di un vero e proprio sequel della serie originale, come dichiarato dallo stesso autore Clyde Phillips. Un sequel nato per accontentare un fandom che, a distanza di quasi 10 anni dal finale della serie originale, che ha lasciato scontento praticamente chiunque, voleva dare all'iconica serie targata Showtime una conclusione all'altezza. Propositi che sono andati a donne dai costumi discutibili nel giro di 10 puntate.

In Dexter: New Blood si respira fin da subito un'atmosfera radicalmente diversa: non solo perché sono radicalmente diverse la "posizione" del protagonista (non più Dexter Morgan, tecnico ematologo della scientifica e serial killer in attività, ma "Jim Lindsay", negoziante che non uccide dai tempi in cui il Presidente della Repubblica era Giorgio Napolitano) e l'ambientazione in cui si trova (non più la calda e insanguinata Miami, ma la piccola, innevata e apparentemente tranquilla Iron Lake). La differenza radicale si trova nell'impostazione generale di questa nuova serie: fin dal primo episodio si respira l’aria di “genericità”. Anzitutto della storia, che passa dall’avvincente quadro della vita di un anti-eroe, intento a sfogare i propri impulsi sanguinolenti nel rispetto di un rigoroso codice, a una sorta di ben più politicamente corretto romanzo di formazione, non tanto per il protagonista, comunque intento nella riscoperta dei summenzionati impulsi, quanto del coprotagonista, vero fulcro delle vicende. Un coprotagonista dalla scrittura tanto lineare, quanto banale, del tipico adolescente problematico in cerca di risposte da qualcuno non disposto a fornirgliene.

Ma “genericità” è il termine perfetto per descrivere anche, e soprattutto, i personaggi secondari. Oltre al già descritto coprotagonista, letteralmente NESSUNO degli altri comprimari spicca per un qualsivoglia aspetto che lo possa rendere memorabile. Addirittura alcuni altri, che sembravano essere impostati ad inizio serie come elementi più o meno importanti per il futuro, sono abbandonati a loro stessi (e difficilmente verranno mai più ripresi, ma su questo arrivo tra poco). Non riesce a staccarsi da questa morsa ampiamente generica nemmeno il villain/serial killer di turno, interpretato da un comunque ottimo Clancy Brown: grande potenziale, ma il cui epilogo a dir poco frettoloso lo rende una specie di copia sbiadita di Trinity Killer.

Ma quindi “genericità” è sinonimo di “mediocrità”, se non addirittura di “bruttezza”? A questo punto è lecito chiederselo, e la risposta è: no, non per forza. Come già scritto all’inizio, Dexter: New Blood è una nuova serie a sé stante, ed è chiaro l’intento di proporre qualcosa di diverso, che cerchi comunque di non cancellare il passato e, soprattutto, di tenersi su dei binari di una buona realizzazione. Ed è effettivamente quello che abbiamo: una serie positiva, con una regia solidissima, che ci regala alcuni momenti notevoli, degni di ciò che aveva offerto l’opera originale nei suoi anni migliori; il crescendo della storia c’è tutto, con un twist in particolare, agli inizi della seconda metà, che ho trovato particolarmente geniale; la seconda metà in particolare, dopo una prima con fin troppi picchi di lentezza ed inutilità, vede un’evoluzione del racconto e del rapporto tra i due personaggi principali parecchio coinvolgente; l’accompagnamento musicale, infine, è una garanzia.

Tutto bellino insomma. Ma allora, vi chiederete, perché una valutazione in stelle così bassa. Mia risposta: le note positive valgono per 9 episodi. E qui, apriti cielo.

 

Il decimo ed ultimo episodio è pura e semplice immondizia. Una roba vergognosa, che va a cancellare completamente quanto di buono fatto nelle 9 puntate antecedenti. E no, non sto esagerando. Perché se tu per 9 episodi mi dai una costruzione della storia che va in una determinata direzione, per poi chiudere l’ultima puntata facendo TUTT’ALTRO, con un cambio improvviso di mentalità del coprotagonista nel giro di 2 SECONDI NETTI, e per motivi di una banalità imbarazzante, è OVVIO che i fan si incazzano.

Penserete che stia esagerando, ma vedetela così: questo sequel revival è nato per il solo scopo di dare ai fan della serie originale un finale degno, ciò che non era stato quella ciofeca del finale originale. Una ciofeca che però adesso tocca rivalutare in positivo: perché quel finale, per quanto mal realizzato, aveva una sua coerenza narrativa, ed aveva una certa poetica. Questo nuovo finale, di contro, oltre ad essere fatto anche peggio, è il finale più pigro e buonista con cui potessero uscire. Sbagliato nelle intenzioni, nella programmazione (sono abbastanza convinto che ad un certo delle riprese Michael C. Hall abbia dato picche per un’eventuale seconda stagione, e si sono trovati a riscrivere tutto in fretta e furia) e nella resa. Un finale del genere ha inevitabilmente scontentato ancora di più i fan, e dubito fortemente che l’eventuale spin-off che si prospetta per il futuro riscuoterà lo stesso seguito che c’è stato per il ritorno dell’originale. Uno dei finali peggiori della storia della televisione, certamente il peggiore di quelli a cui ho avuto la sfortuna di assistere, che non può fare altro che affossare l'intero progetto, reso completamente INUTILE.

 

Voto: 3/10

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