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LOCARNO 75 : il graffio del Pardo e arrivò il Maestro.
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Giovedì 11 mi avvio al Kursaal. Locarno di prima mattina è molto silenziosa e l’edizione di quest’anno sembra meno affollata. L’organizzazione come di consueto è perfetta, i ragazzi dell’accoglienza sono gentili e disponibili, l’ufficio stampa molto efficiente, tutto nello stile del direttore artistico Giona A. Nazzaro: “il Cinema come sempre è saldamente ancorato nel presente ma si proietta instancabilmente in avanti, verso il Futuro”. Le due pellicole qui di seguito sembrano rappresentare esattamente il pensiero del Direttore.

 

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De noche los gatos son pardos (2022): scena

 

De Noche Los Gatos son Pardos di Valentin Merz è un film che attinge a piene mani dal passato, dalla corrente surrealista al genere horror, in un concatenarsi di corpi e situazioni dal sapore humor. Il regista Valentin Merz è, nella prima parte, protagonista assoluto della storia ovvero la costruzione di un film libero sessualmente, con attori in costume che si lasciano andare alle pratiche erotiche e fetish più disinibite, ambientate nella campagna francese. La scomparsa di Valentin va di pari passo con quella del suo amante Robin, con lo smarrirsi nel bosco dei becchini, con il brancolare nel buio del Commissario di Polizia: una serie di scene dettate dal nonsense e dalla ricerca di un ruolo, che fanno da contrasto alla farsa e al dramma finale. Un film corale molto divertente che ha forse il solo difetto di essere troppo. Menzione Speciale Migliore Opera Prima Locarno 2022.

 

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Matadero (2021): scena

 

Matadero di Santiago Fillol proietta lo spettatore nell’Argentina degli anni’70, “quei maledetti anni’70” come dice il regista stesso. Anni di persecuzioni politiche, proteste e scomparse, omicidi e violenze di regime. Il regista americano Jared Reed, oramai vecchio, è accusato di aver fatto un film maledetto, Matadero racconta la genesi, le traversie e l’epilogo dell’opera cinematografica con gli occhi e le parole della giovane assistente Vicenta. Un meta film dal valore altamente politico, nel quale l’ossessione per la ripresa del reale da parte di Reed si fonde con il desiderio di Libertà dei giovani attori protagonisti, militanti clandestini pronti a tutto, proprio come “lo yankee maldito”.

 

 

E a Locarno arrivò il Maestro.Completo nero, bastone di ordinanza e capelli bianco cenere Aleksander Sokurov è già di per sé una apparizione: poterlo ascoltare una infatuazione.

 

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Fairytale (2022): scena

 

Aleksander Sokurov con Skazka sembra richiamare dall'ultraterreno i grandi protagonisti del Novecento e loro sono pronti a tornare.

Churchill, Hitler, Mussolini e Stalin prendono vita nel film di Sokurov e con un piano sequenza metafisico, che ha dell’incredibile per grandezza tecnica, noi spettatori abbiamo l’illusione di poterli scrutare nel Privato mentre scherzano tra di loro, quasi “compagnucci della Parrocchietta”. Si prendono in giro, si commuovono, litigano per futili motivi, uomini potenti nelle loro divise iconiche danno l’impressione di aver rinnegato il Male a vantaggio di una Vita ultraterrena senza rimorsi. La Fiaba del Potere messa in scena dal Maestro Russo ci racconta dell’inverosimile con verosimiglianza, così si resta a bocca aperta per tutti i 78 minuti mentre i nostri passeggiano nell’Aldilà, in attesa che si aprano gli enormi portali della Provvidenza Divina. L’Italiano che scherza con il Georgiano, l’Inglese sfugge alle burle del Tedesco: ognuno di loro ha conservato la propria lingua in questa Babele ritrovata, ma la parola e i proclami altisonanti, che tanto li hanno fatti grandi sulla Terra, qui non hanno più nessun valore. Una Commedia non divina bensì di Potenti che hanno illuso i loro Popoli, Leader destinati alle futili cose dei mortali per non sentire il peso della Storia. Imperdibile.

 

 

Ad un certo punto del film Stalin pronuncia la frase “non ascoltare Sokurov”, il Maestro ha chiarito di averla inserita, “perché ci conosciamo bene. Infatti, tempo fa mi sono ammalato e stavo molto male. Un mio caro amico medico è venuto a farmi visita e mi ha consigliato: una volta che ti stacchi da questo film guarirai, la cattiva compagnia ti fa male!”.

 

(continua)

 

 

 

Lu Abusivo

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