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De l’espunzione dell’ortodontica fiaccaggine cinematografica (Cronache dalla selva imperscrutabile della critica trascendentale – Parte III)
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(Rielaborazione personale sospiratamente ispirata ad un ormai celebre pezzo del critico collerico Augusto Augustoli, contenuto all’interno del suo inestimabile saggio Dei derelitti e delle penne, Milano, Robbette Editori, 2028)

 

di Colantino Grossoli Caroli, s-critico post-moderno

 

 

L’ossatura ossetrica della narrativa di genere risulta di chiara decifrazione anche al più impreparato degli stolti. L’ombreggiatura ombreggiata risulta parimenti di cristallina evidenza. E quel che se ne deriva è una lancinante quando lipidinica constatazione dello stato miserrimo e quasi terminale in cui versa la letteratura nonché la cinematografia non olletrica oltro-genica.

L’ombra incudinale sempre incombente dell’artificiosità costruttiva che vuole a tutti i costi, sconsideratamente, realizzare una struttura relativamente decifrabile e logica laddove andrebbe unicamente lasciato lo spazio siderale dell’interpretazione.

Cosa potrà mai produrre una simile, ignominiosa, deriva se non una altrettanto ignominiosa rovinosa caduta e fragorosa precipitazione?

Nulla di buono attende l’orizzonte dell’arte cinematografica di granitica costituzione e intransigente lipocosuzione nonché rigida irreggimentazione. Nulla di buono se non la completa catastrofe. Auspicabile se non attivamente perseguibile al fine di liberare l’umanità tutta dall’oltraggiosa dittatura della leggera ed eterea logica.

Dobbiamo attivare ricercare, perseguire per l’appunto, l’espunzione impietosa della carie cavernosa e golosa che piaga ad oggi il nostro amato cinema. Che colpisce con la stessa forza d’un operazione ortodontica le indifese palpebre dell’ignaro e ignavo pubblico.

Pubblico, fatalmente, colpevolmente sprovvisto dei necessari strumenti oltre-mondani per analizzare od anche solo rilevare appieno la portata oltremodo inaccettabile della posta in gioco fisso. Posta che si sostanzia nel rischio per nulla remoto di scadere rovinosamente nella più becera e paventatamente spergiurica narrazione.

Quand’invece lo scopo intrinseco, e per ciò stesso sottinteso, dell’arte dei grandi (grandi cocomeri quando non mandarini) dovrebbe essere ovviamente quello di inseguire un totale annullamento della stessa. La banale ed espletiva esposizione, la spenta e vacua riproposizione ad ogni piè sospinto di un racconto degno, a loro dire, di questo nome. Il superamento sostanziale di tutto ciò costituisce il più alto e altro compito a cui siano mai stati chiamati, sinora, gli esperti del globo terracqueo tutto. Il superamento di questa ridicola e volgare aderenza pedissequa alla prigione, segreta, della narrazione.

Forniamo di seguito, un agile e sintetico vademecum su come abbia da essere portata avanti questa radicale ma pacifica obiezione contro-rivoluzionaria:

 

1) innanzitutto e primariamente aborrire la costruzione narrativa, specialmente la costruzione in tre atti, la logica consequenziale nonché la leggerezza formale;

2) perseguire invece attivamente, e pervicacemente, l’oltremodo coraggiosa decostruzione dadaista del linguaggio filmico, l’abolizione inusitata ma proprio per questo avanguardistica della costruzione, rigettare duramente la logica di scontata costituzione;

3) ricercare sempre attivamente la pesantezza non concettuale ma bensì de-strutturale nonché iper-formale o de-formale, a seconda dei casi;

4) infine, riportare il tutto, o riportare il niente, al più supremo, mistico e nirvanico stato di nullità, ovverosia di totale completa assoluta, e bellissima, imperscrutabilità, ma anche impenetrabilità, inaccessibilità e soprattutamente indecifrabilità.

 

A quest’agile vademecum abbiamo, il soprascritto in tandem con un’intera associazione di critici oltre-deuretani (in numero totale di 110382018), deciso di conferire l’altrettanto agile titolo di:

Manifesto incontestabile della nuova radicale disciplina dell’espunzione inusitata dell’ortodontica fiaccaggine cinematografica (Dogma 950452 prefisso di Amsterdam)

 

Per la, coraggiosissima, sottoscrizione vi rimando inopinatamente al seguente indirizzo web:

www.dogma950452prefissoAmsterdamsedefiscaleCanarie.com/sgrom/stomb

 

Grazie in anticipo a chiunque, sentitamente, decida di contribuire.

 

 

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