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I nuovi pilot di Amazon
di Andrea Fornasiero ultimo aggiornamento
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Solo un paio di mesi fa, come abbiamo già raccontato, Amazon Prime Video aveva proposto ai suoi iscritti di votare sui pilot di due drama, The Interestings e The Last Tycoon, con quest'ultimo che ha ottenuto la conferma di una prima stagione. Già lo scorso 19 agosto Amazon ha rilanciato con proponendo una votazione sui pilot di tre nuove comedy o dramedy, ognuno della durata di circa mezz'ora.

The Tick (cliccando sulle due foto della serie è possibile vedere due clip) è sicuramente il meno originale, perché deriva da un fumetto del 1986 che è già diventato nel 1994 una serie animata di Fox (arrivata anche in Italia), durata tre stagioni. e poi una comedy in live action nel 2001, durata solo nove episodi e con pilot di Barry Sonnenfeld (comprensibilmente inedita in Italia). In tutte le versioni rimane produttore e sceneggiatore Ben Edlund, ossia l'ideatore del buffo supereroe al centro della serie. The Tick, che significa la zecca, è fin dal titolo un gioco di parole perché Thick, con la H, indica qualcuno duro di comprendonio e infatti il protagonista, soprattutto nel 2001, è un imbecille più o meno indistruttibile. Al suo fianco abbiamo Arthur, originariamente un impiegato che sognava di diventare un supereroe e si era costruito la propria ridicola tuta volante, e che ora è invece sopravvissuto in infanzia a un tragico attacco del villain The Terror e crede che questi sia ancora vivo.

Insomma una sorta di teorico del complotto, che nelle sue indagini per scoprire la cospirazione si imbatte in The Tick. È quest'ultimo a sottrarre ai cattivi una tuta volante con cui fare di Arthur, che dimostra un inedito tic nervoso, la sua riluttante spalla nella lotta contro il crimine. Le dinamiche sono dunque rinnovate, ma il tono, seppure un po' più cupo, rimane piuttosto camp. E questo è il limite principale della serie: non siamo più ai tempi del Batman di Schumacher, i supereroi di oggi, al cinema come nei fumetti, prediligono altri registri dunque questa parodia nasce già vecchia. Seppur relativamente divertente è sicuramente il più debole dei tre pilot.

Jean Claude Van Johnson vede Jean-Claude Van Damme nei panni di se stesso, ossia un attore action in pensione, che ha però un'identità segreta: quella della spia Jean-Claude Van Johnson. Per riconquistare il cuore della sua amata e anche per lasciarsi alle spalle il micidiale tedio di una vita agiata ma priva di emozioni forti, decide di tornare in attività come spia. Il che lo obbliga a riprendere anche la sua carriera di attore, così come a rimettersi in forma per scene d'azioni reali e fittizie. Il tutto è estremamente metacinematografico, tra citazioni dei film con Van Damme e improbabili pitch di film a cui partecipare, tanto che Jean-Claude finisce sul set di una ridicola versione action dei romanzi di Mark Twain, dove lui interpreta Hucklberry Finn innamorato della bella Tom Sawyer. Il tutto è piuttosto brillante, soprattutto per l'assurdità di alcune situazioni per l'accortezza della regia nel dileggiare gli stereotipi e nel scegliere calzanti commenti musicali. Forse si tratta di un soggetto dalle gambe corte, ma dovrebbe venirne per lo meno una divertente prima stagione in caso di conferma.

I Love Dick è l'adattamento del romanzo omonimo di Chris Krause, firmato dall'autrice teatrale Sarah Gubbins per la regia di Jill Soloway, anche produttrice. Evidentemente la Soloway ha un ottimo rapporto con Amazon, che ha scommesso su di lei per Transparent, e qui come regista si permette di osare ancora di più. L'episodio racconta di una coppia di intellettuali e artisti non proprio felice che arriva a un ritiro per scrittori, gestito dal carismatico Dick, cui non manca il gusto per la provocazione tanto da definirsi "post-idea". Lui è interpretato da Kevin Bacon, che sembra davvero perfetto in questo ruolo, mentre la coppia è incarnata da Griffin Dunne e Kathryn Hahn, non a caso già vista in diversi episodi proprio di Transparent. L'elemento più originale non è però nel racconto della crisi dell'intelligentia americana, quanto nello stile caratterizzato da: sequenze di fermi fotogrammi, parentesi oniriche particolarmente surreali, cartelli ad accompagnare il voice over della protagonista, sguardi in macchina rivolti a Kathryn di cui siamo invitati a prendere il punto di vista. La serie, come hanno già scritto vari critici Usa, prende la prospettiva di uno sguardo femminile e in questo trova un'energia insolita nel raccontare un argomento di per sé un po' trito. Gli stilemi possono anche risultare eccessivi, autoindulgenti e irritanti, ma nella Tv Usa una cosa così à la nouvelle vague non si era ancora vista. Quasi una certezza la sua conferma per la prima stagione.


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