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A Natale non mi sposo e non vado in vacanza in Sudafrica - Pensieri ad alta voce
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Ci siamo. È arrivato il primo freddo, vento e pioggia la fanno da padroni e da tipica tradizione italiana le nostre sale cominciano ad essere invase da pellicole indigeste come un bon bon di solo burro. Oggi (ma non manca ancora un mese al Natale? È già partita la corsa ai regali e ai cenoni senza che io me ne sia accorto?) ben 520 sale saranno appestate dal film di Boldi mentre Martone rimane abbandonato chissà dove.

 

Li chiamano cinepanettoni… sarà che come il panettone sono indigesti da digerire e concorrono a dilatare il nostro punto vita per via dei grassi idrogenati che contengono. Certo, si dirà che esistono anche quelli light, senza zuccheri aggiunti, ma non è che il rischio innalzamento colesterolo sia poi così diverso.

 

 

Strano pubblico quello italiano… In un momento dell’anno in cui bisognerebbe riflettere, essere più propensi a valori come la famiglia, riscoprire le piccole gioie e appianare le differenze, lo spettatore medio invece cerca sollievo in film che non potrebbero essere neanche definiti tali.

 

Da anni ci si interroga sulle funzioni dei media: educare, informare, intrattenere… può forse definirsi educativo il messaggio veicolato sulle avventure facili, seppur spericolate, con la gnocca di turno? Può forse definirsi informativo il messaggio veicolato dalle gang di attempati e improponibili seduttori che cornificano le loro consorti o di giovani jackass il cui unico scopo della serata è appunto lo “scopo”? Può forse definirsi intrattenimento quello che nasce da battute già sentite nei cabaret televisivi e riproposte fino alla nausea?

 

E ci si lamenta anche che il cinema italiano ha perso credibilità all’estero. Che ne è rimasto del neorealismo di Rossellini? E dei film denuncia di Rosi? E della commedia sociale di Germi? Davvero il film più rappresentativo di quest’anno è l’ultimo di Virzì?

 

Sapete che vi dico? Io quest’anno a Natale né mi sposo né vado in vacanza in Sudafrica: nun teng' denar'!

 

Divento asociale, lascio che l’orda dei miei amici vadano a imbottirsi il cervello di “puppe a pera” e di alte citazioni omofobiche e sessiste. A me per questo basta il telegiornale ed è pure gratis! E se non mi bastasse, il Premier mi manderà a casa il libro di barzellette dell’anno…

 

Dimenticavo: le trame!! Ma in un momento in cui la congiuntura economica globale ci parla di profonda crisi, in una fase in cui la disoccupazione soprattutto giovanile ha un alto indice percentualistico, chi ha i soldi per andarsene in vacanza in Sudafrica o ai Caraibi? Io no, il mio stipendio coprirà a malapena i bisogni quotidiani. La tredicesima? La userò per pagarmi le bollette arretrate o al limite per concedermi una cena alla trattoria di Calogero!

 

E il cast: grandissimi nomi di richiamo... quasi svengo nel leggere le schede tecniche: la Canalis, la Mannino, Ceccherini... No no, il prossimo anno non mangieranno con i soldi del mio biglietto...

 

Servono forse questi film a sognare o fantasticare? Uhm, dubbio lecito… nell’attesa che mi schiariate le idee, mi guardo un documentario della BBC,  downloadato a scrocco, sia mai che la mia fantasia ricominci a volare… e poi odiavo così tanto le vuvuzelas durante le partite dei mondiali di calcio in tv che non sento neanche la nostalgia di rivedere Città del Capo…

 

 

 

 

A Natale mi sposo (2010)

di Paolo Costella con Elisabetta Canalis, Massimo Boldi, Nancy Brilli, Vincenzo Salemme, Massimo Ceccherini, Enzo Salvi, Valeria Valeri, Jacopo Sarno, Lucrezia Piaggio, Loredana De Nardis, Teresa Mannino, Simon Grechi, Ric

 

 

Vi allego la recensione del mio "amico" Alfatocoferolo per capire a che livelli siamo...

 

 

E anche il Mereghetti non è da meno: guardate la videorecensione qui!

 

 

Update 01/12/2010: Dopo un paio di tentennamenti ho aperto il materiale promozionale che era in isolamento nella mia posta elettronica come "non gradito"... Un colpo! Si può chiamare il protagonista "Gustavo Dandolo"??? Mi tornano in mente tutta una serie di battutacce, lei si chiamerà "Gustava Lamazza"? Non mi stupirebbe... E no, a Natale resto a casa, davanti alla mia copia di "Babbo Bastardo"...

 

 

E come se non bastasse, ecco l'altro titolo in questione:

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