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Rocket Science

Regia di Jeffrey Blitz vedi scheda film

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La recensione su Rocket Science

di steno79
7 stelle

Hal Hefner è un giovane studente di una High School del New Jersey afflitto da un grave problema di balbuzie, con una vita sociale molto misera e una vita familiare piuttosto disfunzionale, poichè il padre se n'è andato di casa, il fratello è un cleptomane e la madre si frequenta con il padre di un compagno di scuola di origine asiatica. Il problema della balbuzie lo ha reso una sorta di "nerd" poco amato dai compagni e questo gli causa una notevole sofferenza, finchè Ginny, una ragazza del liceo impegnata nel "Debate team" (Gare di dibattito), gli propone di unirsi alla sua squadra e rimpiazzare il suo partner precedente, Ben Wekselbaum, che ha abbandonato la scuola dopo essere rimasto misteriosamente in silenzio nel bel mezzo del discorso e aver fatto perdere il Campionato precedente alla sua squadra. Hal non è convinto dalla proposta e all'inizio rifiuta, ma poi, sempre più attratto dall'affascinante Ginny, accetta di unirsi al Debate Team; per superare la balbuzie, il suo terapista gli suggerisce di provare a cantare durante il suo discorso, o di parlare con un accento straniero. Tuttavia, Hal scoprirà in seguito che le motivazioni di Ginny non erano così trasparenti e che la ragazza, che nel frattempo è passata ad un altro Istituto scolastico, l'aveva ingaggiato solo per fargli uno scherzo crudele e ridurre le possibilità di vittoria della sua squadra...
 Si tratta del primo film di finzione diretto da Jeffrey Blitz, che in precedenza aveva realizzato il documentario candidato all'Oscar "Spellbound" sul mondo delle gare di spelling americane. "Rocket Science" è un prodotto chiaramente indipendente, che in America ha avuto una distribuzione limitata con un incasso di meno di un milione di dollari, ma che ha vinto un premio al Sundance Film Festival e ricevuto ugualmente recensioni positive dalla stampa Usa (Roger Ebert gli assegna ben 3,5 stelle su 4, anche se rimane probabilmente un pò troppo di manica larga). In Italia naturalmente non è stato distribuito, e l'unico modo per vederlo è scaricarlo dalla rete: personalmente mi avevano incuriosito il tema della balbuzie (affrontato recentemente anche ne "Il discorso del re") e lo sguardo gettato su questo mondo delle Gare di Dibattito, una specialità tutta americana dove gli studenti si esercitano a discutere su determinati argomenti a velocità supersonica, e che non hanno un corrispondente in Italia. E' un film dal sapore dolce-amaro, spesso tenero soprattutto nell'azzeccato ritratto del balbuziente Hal, evidentemente complessato, ma che si rianima notevolmente e si impegna nel Dibattito per risultare gradito e cercare di conquistare la bella Ginny, la cui proposta iniziale, però, si rivela una truffa. Non sarà un film che potrà entrare negli annali, ovviamente, ma nell'ambito di una commedia adolescenziale con elementi seri il regista Blitz si muove a suo agio, e ha saputo scegliere bene i suoi interpreti: l'interpretazione di Reece Daniel Thompson nel ruolo dello sfigato Hal mi è sembrata decisamente buona, l'attore ha un "body language" efficace e trasmette una sofferenza autentica quando Hal si incaglia nel discorso a causa della dannata balbuzie (certamente, per cogliere le varie sfumature linguistiche, ci vorrebbe una buona conoscenza dell'inglese, perchè nelle scene in cui i personaggi parlano molto veloce può risultare difficile seguirli nonostante i sottotitoli). Spontanea e vitale anche Anna Kendrick, che si fa apprezzare in un ruolo sostanzialmente antipatico e, fra i membri del cast, è forse quella che ha fatto più strada (è apparsa nei film della serie "Twilight" e ha avuto una nomination all'Oscar come attrice non protagonista per "Tra le nuvole"), e buono anche il contributo di Nicholas D'Agosto nel ruolo dell'ex campione di dibattito Ben, che darà una mano a Hal dopo la sua sconfitta. Se siete aperti ad un prodotto indipendente e vi incuriosisce scoprire qualcosa in più sui teenager americani di oggi, personalmente ve lo consiglio. Il titolo "Rocket science" è da tradurre come "Scienza spaziale o aeronautica".
VOTO 7/10

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