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Oink

Regia di Mascha Halberstad vedi scheda film

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La recensione su Oink

di marcopolo30
5 stelle

Piccolo e misconosciuto cartoon olandese con chiaro messaggio di fondo animalista e vegetarianista. Semplici ma ben espressivi i disegni, un po' troppo manichea buoni vs cattivi la storia. VOTO: 5½

La cittadina olandese di Moppel è sede dell'annuale, King Sausage Contest, celebratissimo evento dell'anno per tutti gli amanti degli insaccati di qualità. Una sorta di intro realizzata con grana di diversa fattura (ottima intuizione) ci porta indietro fino al King Saudage Contest del 1996, e alla furibonda lite tra due dei più titolati salumieri locali, con susseguente squalifica di 25 anni per entrambi. Uno dei protagonisti di tale violento alterco è Tuitje, emigrato in America dopo i fatti appena narrati e ora tornato in città con intenzioni poco chiare. Tuitje è padre di Margreet e nonno di Babs, 9 anni, presso le quali si trafserisce, recando con se il maialino Knor come regalo per la piccola. Il nonno, apparentemente cambiato, lega sin da subito con Babs, ma col passare delle settimane crescono forti i sospetti che celi secondi e poco nobili fini. Questo piccolo e misconosciuto cartoon fiammingo ha segnato il mio ritorno in sala dopo oltre due anni e mezzo d'assenza. Sono andato con mio figlio di 4 anni, sia chiaro, ma certo tale grande occasione avrebbe forse meritato un titolo più nobile. Nel complesso, il film diretto dall'animatrice olandese Mascha Halberstad risulta gradevole da un punto di vista dell'animazione, con disegni volutamente semplici ma molto ben animati in termini di espressività dei personaggi. Deboluccia la storia, con chiaro (e sacrosanto) messaggio animalista e vegetarianista sputato però un po' troppo in faccia al pubblico. Tutto cioè bianco o nero, senza tonalità intermedie di grigio. E se questo è un male in un film dedicato a un pubblico adulto, non lo è meno quando i destinatari del messaggio sono bambini. Anzi. Curiosamente ho visto il film doppiato (al norvegese), che è la prassi in film per l'infanzia, ma contemporaneamente anche sottotitolato (sempre in norvegese), dettaglio questo del quale non sono assolutamente riuscito a cogliere l'utilità. Sono poi nelle settimane seguenti tornato varie volte allo stesso cinema ma ho sempre dimenticato di chiedere quali fossero le ragioni di tale (apparente) stramberia.

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