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L'assassino è ancora tra noi

Regia di Camillo Teti vedi scheda film

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La recensione su L'assassino è ancora tra noi

di undying
4 stelle

Instant movie - solo nominalmente - girato in fretta e furia per anticipare la distribuzione del ben più serio film diretto da Cesare Ferrario (l'unico di tre, assieme a questo e a 28° minuto, veramente basato sui fatti di cronaca).

 

locandina

L'assassino è ancora tra noi (1986): locandina

 

1985. L'ennesimo duplice delitto attribuito al mostro di Firenze finisce al centro della tesi di laurea di Christiana (Mariangela D'Abbraccio), una studentessa universitaria di criminologia. Nonostante i vari suggerimenti di cambiare l'argomento, ricevuti a cominciare dal suo stesso docente (Riccardo Parisio Perrotti), Christiana decide di procedere nella sua indagine. Si reca al centro di medicina legale per osservare i cadaveri delle ultime vittime e stringe una relazione con il dott. Alex (Giovanni Visentin). I suoi sospetti sulla possibile identità dell'assassino oscillano continuamente tra un autista di ambulanza, un ginecologo, alcuni voyeur e lo stesso Alex. Decide persino di partecipare ad una seduta spiritica con l'intenzione di evocare le vittime del mostro, durante la quale il medium avverte invece il contemporaneo ennesimo duplice delitto, che coinvolge una coppia in tenda.

 

"Una città è sotto l'incubo di un feroce assassino: Firenze!"

(Didascalia iniziale)

 

"Questo film è stato realizzato come monito ai giovani e con la speranza che sia di aiuto alle forze dell'ordine per assicurare alla giustizia questi feroci assassini."

(Didascalia sui titoli di coda)

 

scena

L'assassino è ancora tra noi (1986): scena

 

Per anticipare l'annunciato e osteggiato film di Cesare Ferrario, il produttore Camillo Teti (qui anche all'esordio in regia) ricorre alla collaborazione di Giuliano Carnimeo ed Ernesto Gastaldi che, a tempo di record, scrivono una sceneggiatura vagamente ispirata da individui realmente indagati (l'autista di ambulanza, i guardoni della reale Taverna del Diavolo) ma di fatto sviluppata quasi del tutto in maniera immaginaria - in una località indefinita (nemmeno la città di Firenze è chiaramente indicata, se non forzatamente nella didascalia iniziale) - con l'eccezione della rappresentazione dei duplici omicidi, soltanto un paio, riproposti con accanimenti espliciti sui corpi e dettagli morbosi rilevati dalla cronaca di riferimento. Con un budget ridotto ai minimi termini e un cast composto da attori poco quotati, Teti gira a Roma un giallo dai risvolti confusi, penalizzato da una scarsa fotografia e dai sostanziosi tagli imposti dalla censura. Ha il pessimo gusto di offrire - durante la seduta medianica (partecipata dal reale sensitivo Roberto Sanna- una sequenza splatter feroce, con particolari sull'amputazione di un capezzolo e l'asportazione del pube della ragazza: scene che verranno riutilizzate anche nel successivo 28° minuto (aka Quel violento desiderio). Il film arriva nelle sale un paio di mesi prima (febbraio 1986) de Il mostro di Firenze, danneggiando così l'esito (per conseguente accanimento censorio) del ben più serio film di Ferrario. Notevole la colonna sonora di recupero a firma di Detto Mariano [1], ma l'operazione si attesta sulla bassa qualità per recitazioni scadenti, regia affrettata e un montaggio al limite dell'amatoriale. L'evidente tentativo di speculare economicamente su un tema così scottante sminuisce quel poco di buono (la musica, gli effetti speciali e il contesto giallo whodunit) che, con tempi di maggior lavorazione, avrebbe potuto dare origine a un thriller interessante e soprattutto potenzialmente del tutto scollegato dalla vicenda reale. Vicenda che è chiaramente (e tristemente) tirata in causa dal solo titolo e dalla citata rappresentazione dei due duplici omicidi. I passaggi televisivi sono ovviamente tutti tagliati, rendendo al limite del comprensibile la lunga e terrificante sequenza della seduta spiritica (contemporanea al massacro in tenda). Ad oggi la versione più completa è quella della vecchia vhs "Vivivideo" che comunque, rispetto al dato di durata indicato sull'imdb (83'), potrebbe non essere integrale.

 

scena

L'assassino è ancora tra noi (1986): scena

 

Curiosità 

 

Nelle sequenze finali Christiana, dopo aver abbandonato la seduta spiritica, raggiunge Alex in un cinema che ha in cartellone La congiura degli innocenti (Alfred Hitchcock, 1955).

 

NOTA

 

[1] Il tema principale della colonna sonora è stato utilizzato anche nel precedente Miami Golem (Alberto De Martino, 1985).

 

scena

L'assassino è ancora tra noi (1986): scena

 

"Si uccidono sempre queste coppie nei preliminari amorosi, lo si fa prima uccidendo l'uomo e compiendo successivamente atti di mutilazione sul cadavere della donna. E anche quando non ci sono amputazioni, c'è però il rivestire il corpo della donna: un modo come un altro per coprire l'organo femminile che, nella forma psicotica del criminale, è ragione di scandalo. Insomma: abbiamo sempre avuto a che fare con una persona iposessuale, impotente funzionalmente. Ma lo sa che non si è mai trovata sul luogo dei delitti una sola traccia di sperma?"

(Nino Filastò)

 

Firenze! L'assassino è ancora tra noi (Camillo Teti, 1986) - Clip

 

F.P. 06/02/2022 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 79'53")

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