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Come persi la guerra

Regia di Carlo Borghesio vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Come persi la guerra

di zombi
6 stelle

leo bianchetti sogna una vita borghese e lo vediamo comprarsi un cappello borghese, da persona borghese che ha una sua vita borghese, ma proprio mentre sta per comprarlo, alla radio annunciano l'entrata in guerra dell'italia. erminio macario è una personalità del nostro cinema che proprio non conosco, se non per aver fatto da spalla a totò nel mitico "monaco di monza". sono partito un pò prevenuto, ma più avanzavo nella visione più mi rendevo conto che nonostante il film sia un pò tirato via alla ben'e meglio, come molti film di comici famosi(da totò a de funes), questa presa in giro di tutte le guerre funziona e come se funziona. l'omino che è lui, ma non è lui poichè è un omonimo di un ben più prestante leo bianchetti, è l'omino che viene catapultato ovviamente suo malgrado in qualcosa ben più grosso di lui e che se anche gli appartiene ideologicamente, gli diviene alieno nel proseguire delle ostilità(chiamiamole così). checco(nando bruno), l'imboscato nel campo prigionieri americano dove lo incontra leo, dice che agli italiani piacciono molto le guerre: "come ne vedono una, ce se buttano, se non sono gli africani, sono gli spagnuoli e altrimenti gli albanari(parlando dell'albania)" e questo amore per la corsa agli armamenti, sostenuta pure dai marinetti e dai suoi futuristi all'inizio, viene discusso più tardi ancora da leo con fritz(aldo tonti, anche fotografo), il tedesco nascosto dalla bella gemma(vera carmi) nell'armadio(fervente anti nazista, durante la ritirata non volle seguire i connazionali) di cui s'innamora decisamente il nostro leo bianchetti, creduto e sperato invece un'altro leo bianchetti ben più prestante che vedremo nel finale. prima ricordano le guerre combattute al freddo(russia, grecia, norvegia)e poi quella al caldo in africa. il film alla fine sebbene sia un palco per i giochi di parole del comico di volta in volta con le varie "spalle", funziona per l'assurdità delle scene, che diventano sempre più pericolose ai quali riesce a sfuggire(da solo o in compagnia di checco)in maniera ancora più rocambolesca o sciocca, come per esempio spegnendo il lume con un soffio. le battute perfide nei confronti di guerra e belligeranti non si contano e si fanno sempre più ravvicinante le une alle altre nell'ora e mezza di durata. arruolato prima dagli americani e poi dai tedeschi e ritrovato checco ancora con la divisa americana discutono su chi deve prendere un calcio nel sedere con l'arrivo dei nemici: "quali nemici?".  le pallottole a salve vengono definite di propaganda perchè false o il graduato tedesco interpretato da campanini mentre sta per fucilare il nostro eroe per co-belligeranza e non per adesione(piuttosto la fucilazione, per l'appunto) gli dice di smettere di bere che gli fa male. insomma un film stra-godibile, con battute divertenti e intelligenti e soprattutto con situazione assurde e grottesche che appartengono più alla cinematografia britannica che mediterranea. poi bravi i co-interpreti a partire da nando bruno, carlo campanini, vera carmi e l'indimenticabile fritz nell'armadio interpretato da aldo tonti fotografo tra i 136 titoli di notti di cabiria e riflessi in un occhio d'oro. bene!

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