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Lezioni di persiano

Regia di Vadim Perelman vedi scheda film

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Cast Lezioni di persiano

A dirigere Lezioni di persiano è Vadim Perelman, regista e sceneggiatore ucraino. Nato a Kiev nel 1963 da una famiglia di origine ebrea, ha perso il padre in tenera età e, poco più che bambino, è emigrato con la madre a Vienna prima e a Roma dopo, dove ha vissuto un periodo di estrema povertà. Una volta avuto i documenti necessari, è partito ancora adolescente per il canada, dove ha cominciato il nuovo percorso di vita che lo ha portato verso il cinema. Dopo gli studi in Fisica e Matematica, si è iscritto alla Scuola di Arti visive della Ryerson University di Toronto e ha fondato una propria casa di produzione. Trasferitosi poi a Los Angeles, ha esordito nel 2003 con La casa di sabbia e nebbia, a cui nel 2007 ha fatto seguito Davanti agli occhi. Da tempo rientrato in Russia, dove si è occupato di commedie e serie televisive, segna con Lezioni di persiano il suo ritorno nel circuito dei grandi festival internazionali.

Protagonisti principali di Lezioni di persiano nei panni di Koch e Gilles sono gli attori Lars Eidinger, apprezzato in Personal Shopper, e Nahuel Pérez Biscayart, esploso grazie a 120 battiti al minuto. Ha spiegato il regista: "Per i ruoli principali, ho scelto Lars Eidinger e Nahuel Pérez Biscayart, due attori eccezionali che, grazie all'esperienza maturata nei loro precedenti film, erano perfetti per quello che avevo in mente io. Sin dal primo momento, ho avuto loro due in mente e non ho mai immaginato nessun altro nei panni di Koch e Gilles: Lars e Nahuel non hanno interpretato i personaggi ma sono diventati loro, calandosi nella loro pelle e nella loro mente. La relazione che Koch e Gilles creano è complessa e scomoda dal momento che si basa su interessi reciproci. Dimostra che tutti siamo in gradi di amare e di compiere atti malvagi allo stesso tempo: non esistono il bene assoluto o il male assoluto ma esistono un'infinita gamma di sfumature tra i due estremi. Koch ne è la prova lampante: imparando il falso farsi, mostra un lato di se stesso che in tedesco non avrebbe mai mostrato".