Regia di James Parrott vedi scheda film
Al loro primo lungometraggio Stanlio e Ollio si fanno subito sbattere al fresco. Lì faranno ammattire guardie e ladri, riservando anche qualche garbata pernacchia al Proibizionismo. Si ride moderatamente, ma un paio di gags e i numeri musicali sono davvero pregevoli. Voto 6+
"Pardon us" ovvero perdonateci, graziateci, siate indulgenti con noi : così Stanlio e Ollio, con un gioco di parole sul tema carcerario della pellicola, si rivolgevano al pubblico in occasione del primo film lungo della loro carriera, un azzardo venuto dopo tanti corti di successo; ma non c'è proprio niente da perdonare, perchè, nonostante una trama non impeccabile e poche battute veramente efficaci, il duo non delude. Viene scelta la parodia del filone carcerario, di grande successo grazie a due hits dell'anno precedente, "The big house" di G.W.Hill e "The criminal code" di Hawks, ispirati all'attualità (una serie di rivolte carcerarie negli USA alla fine dei gangsteristici Anni Venti). La gag della branda per due nella prigione sovraffollata, con Stanlio che continua a spostarsi e Ollio che sopporta con ammirevole pazienza la seccatura, guardando in camera in cerca della comprensione e dell'empatia del pubblico, è un pezzo di bravura; la sequenza della riparazione dell'auto del direttore del carcere, che mescola comicità e un pizzico di suspense, è riuscitissima, come la parte musicale in cui Ollio canta la bella "Lazy moon". Il baffuto insegnante della prigione è Jimmy Finlayson, presente col suo buffo sguardo torvo in così tanti film del duo che si potrebbe quasi parlare di un trio. Il difetto di emissione vocale di Stanlio potrebbe essere inteso, oltre che come espediente comico, come un modo per farsi beffe del Proibizionismo, fallimentare esperimento sociale che di lì a due anni si sarebbe concluso, dopo aver arricchito col contrabbando il crimine organizzato e reso la società più violenta e insicura. Un esperimento di successo è invece stato il primo film di oltre un'ora di durata di Stan e Oliver, che ne avrebbe presto chiamati molti altri; a ben vedere quello sui titoli di coda non è tanto un "The end" quanto un "Arrivedòrci".
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