Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Apprezzabile, nonostante l'insuccesso al botteghino, questo film sulla storica impresa di Charles Lindbergh che, partendo da New York ed atterrando a Parigi, trasvolo' per primo l'Atlantico con il suo monomotore leggero nel lontano 1927 impiegando meno tempo del previsto, circa 33 ore e 30 minuti contro le 40 ore calcolate.
Il primo tempo del film è tutto incentrato sulla preparazione del viaggio e la costruzione del velivolo, mentre il secondo descrive in maniera anche drammatica l'impresa vera e propria, concentrando l'attenzione sul monologo di Stewart che interpreta con la solita passione e professionalità il personaggio dell'aviatore solitario, anche se questa sua performance fu giudicata dai produttori come il motivo principale dell'insuccesso del film, poichè Lindbergh all'epoca della sua impresa aveva la metà degli anni del suo interprete, ed inoltre l'innata umanità di Stewart lo dipinge come un sognatore mentre i dati storici ci danno un immagine negativa di Lindbergh che era apertamente un convinto nazista.
Billy Wilder è stato comunque impeccabile alla regia e trovo che l'inserimento dei molti flashbeck riguardanti la giovinezza del protagonista siano stati una scelta azzeccata: arricchiscono il racconto e distraggono gli spettatori, che a conti fatti si trovano ad assistere ad un monologo confinato nel piccolo abitacolo dell'aeroplano dove si svolge gran parte della storia.
Non il miglior Wilder, non il miglior Stewart ma comunque una prova piu' che dignitosa per entrambi.
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