Espandi menu
cerca
Il figlio di Viso Pallido

Regia di Frank Tashlin vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Eliaabbondanza

Eliaabbondanza

Iscritto dal 10 gennaio 2019 Vai al suo profilo
  • Seguaci 37
  • Post -
  • Recensioni 25
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il figlio di Viso Pallido

di Eliaabbondanza
7 stelle

Bob Hope: interprete umoristico dalle enormi potenzialità e dallo sfrenato talento( spesso sfruttati poco e male in commedie alimentari di scarso interesse), grande intrattenitore, eclettico showman televisivo ( nonché uno dei primi attori ad aver compreso e sfruttato l'immenso potere del piccolo schermo), barzellettiere impagabile, cantante ironico...insomma :un artista completo, di cui però oggi, se ne ha( sorprendentemente e scandalosamente) scarsa memoria. Del periodo d'oro del cinema comico( sonoro) americano, hope è( assieme a Danny Kaye, altro inarrivabile fuoriclasse) uno dei rappresentanti più dimenticati e al giorno d'oggi( specialmente al di fuori dei confini statunitensi) meno compresi( da critica e pubblico)...certo, non possiede il genio incontenibile o il potere distruttivo di un Jerry Lewis o di un W.C.Fields , ma ha almeno tre frecce al suo arco: 1) il suo umorismo( a base di calembour linguistici e sketch dal gusto paradossale) ha resistito alla prova del tempo, risultando fresco, divertente e (bisogna specificarlo: miracolosamente) attuale oggi come allora, senza mai risultare antiquato o fuori moda, anzi: acquisendo forza con il passare degli anni( basta guardare pellicole come "Monsieur Beaucaire" e " Il ratto delle zitelle" per constatare e rafforzare questa tesi), a differenza delle gag risapute ( e quindi datate) di tanti altri colleghi dell'epoca( vedasi la coppia formata da Abbott e Costello, alias Gianni e Pinotto, protagonista, salvo qualche rara eccezione, di parodie infantili e stucchevoli, ma paradossalmente più celebrate); 2) il binomio creato con Bing Crosby è uno dei più bei connubi che il regno della comicità abbia saputo regalarci( e, anche in questo caso, uno dei più bistrattati e incompresi), ancora più equilibrato e armonioso del matrimonio artistico tra Jerry Lewis e Dean Martin( con cui ha molti punti in comune),in cui l'alto istrionismo e l' originalità di Lewis finivano per togliere spazio e spessore alla figura del compare ( a cui non rimaneva che cantare qualche orecchiabile canzone e fare da spalla in maniera molto sorvegliata), creando così uno smussamento all'interno della coppia e nei meccanismi della risata: Crosby e Hope, invece, avevano una chimica e un affiatamento unici, ed erano riusciti a creare un congegno 

clownesco ad orologeria in cui nessuno dei due surclassava l'altro, esaltando così le capacità di entrambi( e, sebbene raramente venga ricordata o citata, la serie interpretata dai due " Road to..." ne contiene di commedie notevoli e degne di nota, prima tra tutte la candidata a due premi Oscar " Avventura al Marocco" , che pur avendo riscosso un grande successo e avendo goduto di una discreta fama risulta al giorno d'oggi praticamente introvabile); 3) l'influenza che ha avuto su molti comici degli anni a venire è notevole , e non può di certo passare inosservata! Woody Allen ha espresso in molteplici occasioni l' ammirazione e la stima che prova nei suoi confronti( tanto da averlo usato come modello d'ispirazione in diverse occasioni, soprattutto a inizio carriera: Il dormiglione, in particolar modo, ne prende in prestito spunti e situazioni , così come Il dittatore dello stato libero di Bananas), ma omaggi a lui dedicati si possono rintracciare anche nelle farse sgangherate e demenziali di John Landis ( "I tre Amigos" ne ripercorre molto lo spirito e le intenzioni), Steve Martin,Mel Brooks, Gene Wilder regista, e perfino in quelle dei precedentemente menzionati Lewis e Martin( che hanno anche interpretato il remake di " La donna e lo Spettro", commedia di Hope del 1940), solo per fare qualche nome! Segno che il suo stile, la sua verve,  la sua metodologia nel portare il pubblico alla risata sono riusciti ad entrare nell'immaginario collettivo, accapparrandosi  le grazie,le simpatie e l'affetto della gente,  arrivando così ad affascinare un intera generazione, ponendosi come vero e proprio esempio per un intrattenimento intelligente e dalla resa infallibile! 
In America è stato per numerose decadi un idolo, in Italia è sempre stato bistrattato, passando( inspiegabilmente, ripeto) inosservato anche nel suo periodo di maggiore successo...non vi sembra ora di una rivalutazione?
Per uno che non ha dimestichezza con il suo cinema e che ha voglia di intraprendere un percorso rivalutativo delle sue opere, la visione di " Il figlio di viso pallido" è fondamentale, in quanto si tratta della pellicola che meglio rappresenta i connotati della sua comicità e della sua personalità, ponendosi come un ficcante ( e importante) riassunto di ogni sua abilità e talento!
La partenza è a razzo: l'introduzione iniziale( fatta da bob Hope stesso) ci immerge fin dai primi istanti nel clima goliardico e scanzonato su cui poggia ( e di cui gode) l'intera operazione, facendoci capire subito ( attraverso l'ironica e bonaria beffa ai danni di Bing Crosby, breve ma molto gustosa, e le continue boutade del suo incontenibile protagonista ) a cosa stiamo andando incontro, cosa vivremo per i novanta minuti successivi, in che mondo cinematografico scervellato ci stiamo innoltrando ( una mondo che, per quanto folle e sui generis,  regala al pubblico la possibilità di potersi divertire e rilassare , facendo dimenticare allo spettatore , per una buona volta, tutti i problemi che lo circondano e lo attanagliano, aiutandolo a staccare completamente la spina: esso non deve pensare a nient'altro che alle avventure dell'affabile individuo proiettate  sullo schermo, avventure che possono assumere, viste in questo modo , vere e proprie funzioni terapeutiche! Cinema d'evasione allo stato puro, quindi, ma pregiato, di quelli che vengono prodotti sempre più di rado e di cui tanto avremo bisogno: zero approfondimenti sociologici o agganci all'attualità, ma solamente buffoneria allo stato puro non stop!)il vero intento della commedia, il suo motto inequivocabile : non prendersi mai( neanche lontanamente) sul serio!
Benché le presentazioni siano state fatte nel prologo appena descritto, è con l'entrata in automobile successiva che lo spettatore ha il primo vero, folgorante approccio con il personaggio principale ( imparando a conoscerne vizi, tanti, e virtù, incredibilmente poche!), di cui la sequenza contiene tutti i tratti somatici: esso è incredibilmente stupido, è un ineffabile combinaguai , è un cialtrone e un infaticabile scansafatiche,  ma sa uscire in modo fortuito vincitore da qualsiasi situazione od ostacolo gli si presenti davanti, risultando inoltre contagiosamente simpatico ( simpatico, intendo, per chi, come me, è seduto sulla poltrona di un cinema o di casa sua a godersi lo spettacolo , perché sono certo, anzi certissimo, che le malcapitate persone con cui ha a che fare nel corso della pellicola avrebbero una gran voglia di strangolarlo!) ! Nella sua elegante, soave e imperturbabile imbecillità, nel suo devastamento catastrofista, nel suo mettere a soqquadro la normalità quotidiana e nel suo essere totalmente fuori dal mondo (e quindi da ogni regola prestabilita) appare come una versione "parlante " del monsieur Hulot di Tati, come un ispettore Clouseau ante litterman o, se preferite, come un miscuglio tra la gestualità di Harpo Marx e la parlantina a mitraglia di Groucho! Un macchiettone incomparabile, a tratti tenero a tratti spregevole, ciarliero e vigliacco: una macchina da guerra dell' ilarità indistruttibile e impenetrabile! Ma torniamo alla sua "trionfale" entrata in scena: il nostro eroe giunge nel paese in cui deve ritirare l'eredità lasciatagli dal padre a bordo di una vettura scalcinata ( e fuori controllo), con indosso un abbigliamento sfarzosamente ridicolo e l'iniziale del proprio nome scritta sulla giacca ,creando scompiglio,  imprevisti, contrattempi e gettando la cittadina nel caos più assoluto, schizzando ( involontariamente) di fango tutti i presenti, mettendo in serio pericolo le loro vite e non prendendosi nessuna responsabilità di quanto accaduto( tentando inoltre di comprare un avvocato per non passare guai , mentre allo sceriffo che lo raggiunge per valutare i danni si rivolge baldanzoso: " io sono innocente, e se lei è un uomo di giustizia sicuramentesi si lascerà corrompere",  unica nota satirica, peraltro piuttosto amara e ancora oggi attuale, di un film altrimenti, come già spiegato ,di puro svago e intrattenimento).
Questa scenetta mostra fin da subito anche la cifra stilistica del geniale irregolare Frank Tashlin( qui al suo esordio dietro la macchina da presa),con cui la sregolatezza di hope si sposa a meraviglia:  d'altronde il cineasta ben conosceva lo spirito e il modus operandi del comico statunitense, avendo lavorato per lui in più di un occasione come sceneggiatore, e qui riesce non solo ad assecondarne l'estro , ma aiuta addirittura l'interprete a perfezionarlo, donandogli una dose di surrealismo spinto che gli calza a pennello e portandolo a sfidare in alcuni momenti ( attraverso il mezzo cinematografico) le leggi della fisica ( facendo inoltre le prove generali per il suo operato successivo ), facendolo approdare a più riprese sui binari del fantastico. 
Durante l' aggrovigliato susseguirsi di sketch che segue ( la trama, in fondo, è solo un pretesto per lasciare a ruota libera il suo estroverso mattatore) la vena stralunata ed eccentrica di Bob Hope raggiunge uno dei suoi vertici, andando a creare un film comico impetuoso , (straordinariamente) irrazionale, stravagante e fuori dagli schemi, svincolato da ogni logica narrativa, permeato da un atmosfera giocosa e da un aria di libertà creativa invidiabili , arricchito da una catena di invenzioni umoristiche non indegne dei già citati fratelli marx e da un fiume in piena di battute e situazioni cartoonesche che hanno fatto scuola( dove si vede il tocco del regista, proveniente dell'animazione targata Warner Bros, esperienza di cui si è servito in molteplici occasioni nel corso della sua carriera cinematografica, facendo diventare la buffoneria perfida,iperbolica e fantasiosa tipica delle strisce animate della nota casa di produzione sopra citata il proprio marchio di fabbrica: ne è un esempio la scena del drink nel saloon, dove il corpo di hope sembra assumere, magicamente, caratteristiche metafisiche) : la qualità si mantiene sempre alta senza l'ausilio di banalità o grossolanità( ovvero: si ride senza che la nostra intelligenza debba sentirsi offesa, e non è poco!), le sequenze mirabili sono numerose( bob hope costretto a  dividere il letto con il celeberrimo cavallo Trigger che gli ruba di continuo le lenzuola non si dimentica; la corsa in macchina, con miraggi innevati e avvoltoi innamorati alloggiati sul cofano , è un susseguirsi di vicissitudini tragicomiche folgoranti non immemori del "muto"), il movimento è frenetico( praticamente una gag dietro l'altra sparate a una velocità pazzesca!).
Scattante, gagliarda, irrefrenabile, burlesca, piacevolmente infantile, questa pazza parodia del cinema western ( genere di cui compaiono, rivisitati per l'occasione,tutti i luoghi comuni) contiene ( in un apparentemente infinito susseguirsi di invenzioni) tutto ciò che può strappare una risata:  comicità slapstyck ( Hope e Rogers legati con una fune ad una poltrona da parrucchiere sembrano usciti da una comica degli anni' 20!),  giochi di parole( campo in cui Hope sguazza a larghe bracciate), capriole nell'assurdo ,numeri musicali demenziali ( su tutti quello cantato a tre voci nel saloon ), cattiverie da manuale ( la lettura del testamento è di un cinismo e di una spietatezza deliziosi!) e amabili immoralità( lo spettro di Peter Potter sr che si manifesta al figlio per dirgli quanto sia piacevole vivere all'inferno contornato da diavolesse seducenti : spunto squisitamente trasgressivo e politicamente scorretto che oggi, ahimé, non si permetterebbe più nessuno!) .E come se tutto ciò non bastasse,  a impreziosire ulteriormente il valore della pellicola  c'è una bravissima Jane russell che scherza sul suo status di sex simbol ( e sulla sua Interpretazione, all'epoca scandalosa, ne " Il mio corpo ti scalderà", in cui era diretta dall' arcinoto Howard Hughes) con verve e disinvoltura, stando al gioco e dando l'impressione di divertirsi come una matta, dimostrando così di essere un ottima compagna di viaggio per Hope e i suoi lazzi! Ma va ricordato anche Roy Rogers ( qui alla sua ultima apparizione cinematografica), uno degli attori- cowboy più amati degli anni '40 e '50  nonché proprietario del già menzionato cavallo Trigger (da lui reso il cavallo più famoso della storia del cinema, con cui ha collaborato e cavalcato in innumerevoli pellicole, anch'esse, purtroppo, scivolate nel bidone dell'indifferenza...ma questa, come direbbe il Moustache di Lou Jacobi, è un altra storia!)
Alla luce di quanto appena descritto si può tranquillamente enunciare che con questo film vengono sfatati due miti: quello che vede non commestibile il connubio tra western e umorismo( mescolanza rischiosa e assai complicata da gestire: il mondo dei pistoleri e dei pellerossa è uno dei più complessi da volgere in chiave farsesca, molti cineasti ci hanno provato, ma effettivamente i risultati soddisfacenti si contano sulla punta delle dita...Tashlin ha però dimostrato che, se si è abili professionisti, si può creare con i due generi un intruglio succulento e pieno di ginger! ) e quello che vuole i sequel meno riusciti del prototipo( in questo caso " Viso pallido ", diretto da Norman Z. McLeod qualche anno prima, fiacco e convenzionale nonostante annoveri tra gli artefici dello script lo stesso Tashlin e di cui questo " Il figlio di viso pallido" vale, anche per merito del cambio di regia, il doppio!)
L'improbabile lieto fine la spara grossa ( in linea con l'andamento della storia narrata), ma è il colpo d'ala ideale per concludere una carnevalata così prelibatamente idiota e senza senso da raggiungere il sublime. Nel suo genere un piccolo capolavoro (e se ne ricorderà Mel Brooks durante la lavorazione di " Mezzogiorno e mezzo di fuoco" !)
Voto: 7,5 
 
Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati