La CMA è di nuovo al centro della scena: con la stagione 3 di Call My Agent, Sky Studios e Palomar riaffermano la volontà di raccontare il mondo dello spettacolo italiano da un punto di vista laterale, ironico, ma sempre perfettamente incastonato nella realtà del settore. La serie, remake della francese Dix pour cent, è ormai diventata qualcosa di autonomo: un dispositivo narrativo a sé, profondamente radicato nel tessuto culturale italiano. E oggi, con sei nuovi episodi diretti da Simone Spada e scritti da Federico Baccomo in onda dal 14 novembre su Sky Serie e Now, riafferma una sua precisa identità, portando la CMA sull’orlo del cambiamento più radicale della sua storia.

La partita si fa globale
Il punto di partenza della stagione 3 della serie Sky Call My Agent è la scomparsa di Elvira, storica colonna dell’agenzia. Questo lutto non è solo affettivo: apre un vuoto dirigenziale e umano che spinge i personaggi principali a ridefinire le gerarchie, le ambizioni, i rapporti. A rendere tutto più instabile è l’arrivo della UBA, colosso internazionale che minaccia di inglobare il mercato italiano, CMA inclusa.
Mentre le forze interne della squadra vengono messe alla prova da rivalità, relazioni e scelte complicate, l’agenzia si trasforma in un campo di battaglia affettivo e professionale. I protagonisti non devono solo rappresentare i loro talenti, ma anche imparare a difendere sé stessi, i propri ideali e, soprattutto, un modo artigianale e umano di fare questo mestiere.
Chi tiene il timone
A prendere le redini della CMA nella stagione 3 della serie Sky Call My Agent è Vittorio Baronciani (Michele Di Mauro), avvocato e agente ambizioso che finalmente ottiene il comando tanto desiderato. Ma il potere, si sa, non risolve i problemi: li moltiplica. La leadership si rivela un peso, specialmente con la UBA alle porte e una relazione appena nata con Monica che rischia di esplodere sotto la pressione delle responsabilità.
Lea Martelli (Sara Drago) è in una fase di ritiro affettivo. Dopo una serie di delusioni amorose, si rifugia nel lavoro con l’intensità di chi non può permettersi di vacillare. Eppure, proprio quando decide di chiudere il cuore, qualcosa – o qualcuno – arriva a ribaltare tutto. Lea incarna la tensione tra professionalità e vulnerabilità, tra controllo e rischio.
Gabriele Di Lillo (Maurizio Lastrico) si affaccia a una maturità sentimentale che però rischia di crollare prima ancora di diventare solida. L’amore per Sofia sembra spingerlo verso il matrimonio, ma i dubbi e le difficoltà quotidiane mettono in discussione le sue certezze. Il suo personaggio continua a essere il più empatico e disarmato, e in questa stagione il contrasto tra la sua dolcezza e la durezza dell’ambiente in cui si muove diventa ancora più evidente.
Tra gli assistenti, Pierpaolo (Francesco Russo) vive il desiderio di emancipazione: sente che è il suo momento per diventare agente, ma dovrà fare i conti con l’ambizione altrui e i limiti del sistema. Camilla (Paola Buratto), ormai pronta al salto di carriera, è chiamata a dimostrare se il suo talento esiste al di là del cognome Baronciani. Monica (Sara Lazzaro), fedele e impeccabile, entra in crisi nel momento esatto in cui ottiene ciò che ha sempre voluto. E Sofia (Kaze), attrice in cerca di occasioni vere, si trova a un passo dal mollare tutto… proprio quando la sorte potrebbe finalmente premiarla.

Dietro il glamour: le fragilità del sistema
La stagione 3 della serie Sky Call My Agent alza l’asticella anche dal punto di vista tematico: non si limita a mostrare i meccanismi dell’industria dello spettacolo, ma li mette in discussione. I conflitti sono spesso interni ai personaggi, costretti a scegliere tra la carriera e la coerenza, tra visibilità e autenticità. L’arrivo della UBA è il simbolo perfetto della minaccia che incombe: una forza esterna, impersonale, che rischia di omologare tutto, cancellando la spontaneità e l’improvvisazione che caratterizzano la CMA.
L’universo narrativo è poi attraversato da una riflessione costante sul ruolo degli attori, sulle loro insicurezze, sulla fatica di tenere insieme personaggio e persona. L’autonarrazione diventa chiave: Michelle Hunziker e Aurora Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Miriam Leone, Ficarra & Picone e altri ospiti illustri interpretano se stessi, ma lo fanno smontando le proprie immagini pubbliche. È in questo gioco metacinematografico – a metà tra commedia e verità – che la serie trova uno dei suoi punti di forza più lucidi.
Nella terza stagione, vedremo anche Nicolas Maupas nei panni di se stesso e Gianmarco Saurino in quelli dell’intermediario di UBA tra Italia e Stati Uniti. E con la partecipazione di Cristina Marino, Simon & the Stars, Matteo Giuggioli, Elia Nuzzolo, Alessandro Borghese, Tananai, Giorgia.
Una commedia d’identità, non solo d’intrattenimento
Dietro al ritmo serrato e ai dialoghi brillanti, la stagione 3 della serie Sky Call My Agent mette in scena una riflessione più profonda del previsto. L’agenzia CMA è una famiglia disfunzionale, certo, ma anche un microcosmo dove si riproducono le dinamiche più comuni: la paura di perdere il posto, il bisogno di affermazione, la fatica di cambiare. La narrazione insiste sulla crescita, non come traguardo ma come processo doloroso e inevitabile.
La serie non vuole solo far ridere o commuovere: vuole mostrare cosa succede quando chi racconta le storie deve finalmente affrontare la propria. Gli agenti, sempre dietro le quinte, si ritrovano protagonisti della loro crisi, ed è proprio questa inversione dei ruoli che genera empatia e interesse. La stagione è un invito implicito a non restare comparse nella propria vita.

Roma, la vera diva silenziosa
Impossibile non citare il ruolo delle location. Roma, più che uno sfondo, è un personaggio a sé. Da Piazza del Popolo al centro dell’agenzia fino alla Lanterna di Fuksas o alla nuova piazza Pia, la città viene mostrata in tutte le sue contraddizioni: solenne e frenetica, monumentale e contemporanea. La capitale diventa il teatro perfetto per una serie che parla di maschere e identità, di verità e performance.
Tutto è personale
La stagione 3 della serie Sky Call My Agent è quella in cui ogni personaggio è messo di fronte a una scelta netta: restare ciò che è o rischiare per diventare qualcosa di nuovo. La CMA cambia perché il mondo intorno cambia. Ma non basta reagire: bisogna decidere chi si vuole essere. E questa è la vera posta in gioco.
La serie continua così a offrire uno sguardo lucido, affettuoso e tagliente sul nostro cinema e sui suoi protagonisti. E mentre i riflettori illuminano i volti noti del jet set italiano, ciò che colpisce davvero è quello che accade appena si spengono: il caos, l’ambizione, la paura di fallire. Call My Agent non ci racconta solo lo showbiz: ci racconta come funziona, a volte bene e a volte malissimo, il desiderio di farsi vedere.
Filmografia
Call My Agent - Italia
Commedia - Italia 2023 - durata 57’
Titolo originale: Call My Agent - Italia
Con Luca Ribuoli, Maurizio Lastrico, Emma Lo Bianco, Giulia Pagnacco, Sara Drago, Paola Buratto
in streaming: su Now TV


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