Con la serie spagnola Legado, disponibile dal 16 maggio, Netflix lancia una delle sue scommesse più ambiziose del 2025. Otto episodi per raccontare un impero mediatico in decadenza, un patriarca sul viale del tramonto e quattro figli pronti a spartirsi l’eredità non solo a economica ma anche e soprattutto morale.


Creato da Carlos Montero (Elite), Pablo Alén e Breixo Corral (Mari(dos)), il progetto si muove tra dramma familiare, thriller aziendale e riflessione sociale. Il tutto retto da un cast che non sbaglia un colpo, capitanato da José Coronado nei panni di Federico Seligman.

José Coronado, Natalia Huarte
Legado (2025) José Coronado, Natalia Huarte

Il ritorno del re

Federico Seligman, il capostipite della famiglia al centro della serie Netflix Legado, ha costruito dal nulla un impero nel mondo della comunicazione. Un gigante dei media, un uomo che ha saputo leggere i tempi e cavalcare ogni rivoluzione tecnologica. Poi, la malattia: due anni fuori gioco.


Quando torna, nulla è come prima. I suoi quattro figli - Yolanda, Andrés, Guadalupe e Lara - hanno preso il controllo delle sue aziende e le stanno trasformando. Non in peggio o in meglio, ma in qualcosa che lui non riconosce. Il conflitto è immediato, personale, viscerale.


Quello che inizia come una lotta per la leadership aziendale si trasforma presto in una resa dei conti familiare. Ogni episodio scava più a fondo nei rancori sepolti, nei segreti mai detti, nei tradimenti professionali e affettivi. E mentre Federico tenta disperatamente di riprendere in mano ciò che sente suo, emerge una domanda che tocca chiunque abbia costruito qualcosa nella vita: cosa resta di noi, quando perdiamo il controllo della nostra eredità?

Quattro figli, quattro mondi

Nella serie Netflix Legado, i personaggi non sono semplici pedine all’interno di un dramma familiare, ma veri e propri motori del conflitto, ciascuno portatore di un punto di vista che rende la narrazione ricca di tensione e sfumature. Al centro c’è Federico Seligman, interpretato con intensità da José Coronado. È un patriarca che torna da un lungo periodo di assenza e scopre che il mondo (soprattutto, la sua famiglia) è andato avanti senza di lui. I suoi figli non sono più quelli che ricordava: sono adulti, ambiziosi e determinati a lasciarsi alle spalle l’impronta del padre.


Yolanda, la primogenita (Belén Cuesta), è apparentemente la più vicina a Federico, la più diplomatica, quella che sembra cercare un equilibrio. Ma dietro questa calma cova un bisogno di autonomia, una frustrazione antica mai affrontata. Andrés (Diego Martín), invece, è l’innovazione fatta persona: vuole rivoluzionare l’azienda, renderla una tech company, e non si fa troppi scrupoli nel calpestare i valori fondativi del padre. Il conflitto tra loro due è uno dei più duri.


Guadalupe (Natalia Huarte) rappresenta la voce dell’etica, del cambiamento possibile, ma spesso resta isolata tra strategie aziendali e tensioni familiari. È idealista, forse ingenua, ma non per questo debole. E poi c’è Lara (María Morera), la più giovane, cresciuta all’ombra dei fratelli e con un rapporto quasi inesistente con Federico. È la meno prevedibile, quella che sembra avere poco potere ma che nel corso della serie acquista un peso crescente, anche perché è l’unica a non avere nulla da perdere.


Insieme, questi personaggi non formano una famiglia, ma un campo di battaglia. E ognuno combatte con le armi che ha: affetto, rancore, ambizione, vendetta.

scena
Legado (2025) scena

Famiglia, potere, identità

Nella serie Netflix Legado, i temi non fanno da sfondo: sono il motore profondo di ogni scelta, conflitto e silenzio tra i personaggi. Al centro c’è, inevitabilmente, la famiglia: non come rifugio ma come campo minato. La serie esplora cosa succede quando l’unità familiare si sgretola sotto il peso di ambizioni divergenti e rancori mai davvero sopiti. Il ritorno di Federico innesca una resa dei conti generazionale: il padre rappresenta il passato, i figli spingono verso un futuro che lui non comprende, forse nemmeno vuole comprendere. E nel mezzo si consuma un dramma che parla a chiunque abbia mai sentito il bisogno di essere visto, riconosciuto, erede, ma a modo proprio.


C’è poi il potere, raccontato in tutte le sue forme: economico, affettivo, simbolico. Il controllo dell’azienda diventa una metafora chiara di un potere più sottile, quello che si esercita nei silenzi, nei ricatti emotivi, nei legami che si fingono amore ma nascondono dominio. In un ambiente dove si comunica per mestiere, ogni parola detta o taciuta pesa come un macigno.


Un altro tema forte è quello dell’identità. Ogni personaggio è alla ricerca di sé, schiacciato tra ciò che ci si aspetta da lui e ciò che vorrebbe essere davvero. Il conflitto non è solo generazionale o aziendale, ma anche profondamente interiore: chi sono io fuori dal ruolo che la mia famiglia mi ha assegnato? È una domanda che rimbalza di episodio in episodio.


Infine, c’è una riflessione sotterranea ma potente sul ruolo dei media e sulla costruzione della realtà attraverso il racconto. Chi controlla il messaggio, controlla la percezione. E in Legado questo controllo è continuamente messo in discussione: una sola intervista può cambiare tutto, far crollare equilibri, riscrivere verità.

Un’eredità che vale il rischio

Legado non è solo una saga familiare. È una radiografia spietata del potere, delle sue conseguenze e delle sue illusioni. È una serie che parla del nostro tempo, della fatica di cedere il passo, della paura di essere dimenticati. Non cerca la facile empatia. Mette lo spettatore di fronte a personaggi scomodi, scelte discutibili e finali che non confortano. E proprio per questo, funziona.


Netflix punta in alto, e Legado potrebbe davvero essere la prossima serie evento europea. Perché l’eredità, in fondo, riguarda tutti.

Filmografia

locandina Legado

Legado

Drammatico - Spagna 2025 - durata 52’

Titolo originale: Legado

Con José Coronado, Belén Cuesta, Diego Martín Gabriel, Natalia Huarte, Maria Morera, Susi Sánchez

in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads