Quando una serie si apre con un omicidio a sangue freddo in pieno giorno ai danni di un agente della Sicurezza nazionale, capisci subito che non si tratta di un poliziesco qualsiasi: Countdown, disponibile su Prime Video dal 25 giugno con 13 episodi, punta tutto sull’urgenza. Siamo infatti di fronte a un conto alla rovescia verso un attacco terroristico, un gruppo di agenti speciali con solo una possibilità per fermarlo e una serie di rapporti interni che rischiano di saltare prima ancora che lo faccia la bomba.

Jensen Ackles, Jessica Camacho, Uli Latukefu, Elliot Knight
Countdown (2025) Jensen Ackles, Jessica Camacho, Uli Latukefu, Elliot Knight

Un puzzle da decifrare

Il cuore della serie Prime Video Countdown è una task force segreta, messa insieme all’indomani dell’assassinio di un agente doganale. Il mistero attorno a quel delitto è solo il primo tassello di un complotto molto più ampio, in cui terrorismo, traffico di droga e corruzione istituzionale si intrecciano. Ogni episodio porta alla luce nuovi indizi, nuovi sospetti, e nuove minacce.


Mark Meachum (Jensen Ackles, già visto in The Boys) è un detective del dipartimento di polizia di Los Angeles (LAPD) dal passato turbolento, attualmente sotto copertura in prigione quando viene reclutato dal glaciale agente federale Nathan Blythe (Eric Dane). La loro missione? Scoprire chi c’è dietro l’omicidio e fermare un attentato prima che sia troppo tardi.

Un’unità d’élite, ma anche un campo minato personale

La squadra di agenti della serie Prime Video Countdown è una sorta di dream team delle forze dell’ordine, ciascuno con una competenza specifica. C’è Evan Shepherd (Violett Beane), esperta di tecnologia e fresca di accademia FBI. Luke Finau (Uli Latukefu) viene dalla divisione gang e narcotici del LAPD. Kenyonte Bell (Elliot Knight) è un agente dell’FBI specializzato in terrorismo. E Amber Oliveras (Jessica Camacho), agente DEA infiltrata tra i narcos, è una mina vagante tanto quanto Meachum.


Le dinamiche tra i personaggi sono tutto fuorché lineari. Il rapporto tra Mark e Amber, in particolare, è subito esplosivo. I due si detestano, si provocano, si scontrano... ma la tensione tra loro alimenta una chimica innegabile, che diventa un vantaggio nei momenti chiave. C’è puzza di relazione d’amore e odio, ma anche di qualcosa di più ambiguo. Lo stesso creatore Derek Haas gioca con la possibilità di più triangoli sentimentali. “Il triangolo è la mia forma preferita”, dichiara senza mezzi termini. E, con un cast così eterogeneo, le scintille sono garantite.

Jensen Ackles, Eric Dane
Countdown (2025) Jensen Ackles, Eric Dane

Il caos morale sotto pressione

Nella serie Prime Video Countdown, il tempo non è semplicemente lo sfondo della narrazione, ma il vero antagonista invisibile. Il titolo non è un vezzo: ogni episodio è attraversato da un conto alla rovescia che scandisce l’attesa di un attacco terroristico imminente. Questo costante ticchettio produce una tensione narrativa che non lascia respiro e impone ai personaggi (e di riflesso allo spettatore) di confrontarsi continuamente con l’urgenza, l’improvvisazione e il rischio. Il tempo diventa un tiranno, capace di rendere ogni scelta definitiva, ogni errore potenzialmente fatale.


Ma il tempo è solo la miccia. Il vero cuore della serie è il gruppo stesso. La task force composta da membri provenienti da agenzie diverse è un esperimento di equilibrio instabile: il talento non basta, serve fiducia. E la fiducia, in un contesto dove nessuno conosce davvero l’altro e dove ciascuno porta con sé segreti, ferite e una visione del mondo plasmata da esperienze molto diverse, è una merce rara. Derek Haas costruisce con attenzione l’intreccio di competenze e contrasti: ogni personaggio è definito tanto dalla sua funzione professionale quanto dalle sue crepe personali. Le frizioni diventano inevitabili. Eppure, proprio da quelle fratture emergono momenti di autentica connessione. In questo senso, Countdown non racconta solo una missione, ma anche un processo di costruzione identitaria forzata, in cui la sopravvivenza dipende dalla capacità di mettere da parte le divergenze e agire come un corpo solo.


A dominare la scena è l’ambiguità morale. Mark Meachum, il detective interpretato da Jensen Ackles, è l’emblema di tale caos etico. È un uomo segnato, scomodo, uno che ha imparato a sopravvivere ai margini del sistema, spesso aggirandolo. Il suo approccio istintivo e poco ortodosso si scontra subito con le regole non scritte del gruppo, in particolare con Amber Oliveras, che conosce pezzi compromettenti del suo passato. Ma proprio in questo scontro nasce una dinamica potente: i due si provocano, si mettono in discussione, si usano (a volte, anche come specchio) e la tensione tra loro diventa sia motore narrativo sia chiave tematica. Countdown si interroga così su quanto sia lecito spingersi oltre, su cosa si è disposti a sacrificare per ottenere risultati e su dove si colloca la linea tra giustizia e vendetta.


A differenza di molte altre serie del genere, Countdown non evita le implicazioni sentimentali. Non si limita a suggerire un classico “lui e lei che si odiano ma forse si piacciono”: gioca consapevolmente con le tensioni amorose e le trasforma in strumenti di dramma e manipolazione emotiva. Le relazioni non servono solo ad ammorbidire i toni: sono lenti attraverso cui osservare il conflitto interiore dei personaggi, un campo di battaglia parallelo dove la fiducia si guadagna o si tradisce.


Eppure, Countdown non cade mai nel melodramma. Ha un’anima da action-thriller, sì, ma non rinuncia a momenti di umanità, ironia e calore. C’è un equilibrio sottile tra la tensione che domina la trama principale e piccoli frammenti di leggerezza che rivelano chi sono davvero questi personaggi quando abbassano la guardia. Anche in mezzo a un’indagine frenetica, anche quando il pericolo è a un passo, la serie concede ai suoi protagonisti di essere umani: sarcastici, fragili, persino divertenti.


Infine, un altro elemento che distingue Countdown è lo sguardo che rivolge al suo antagonista. La serie non costruisce un villain monolitico e distante. Al contrario, insinua presto il dubbio che ci sia molto di più dietro la minaccia. Chi è davvero il nemico? Cosa lo ha spinto a scegliere la violenza? Questo tentativo di dare profondità anche all’avversario, di renderlo umano, comprensibile, magari persino empatico, aggiunge un ulteriore strato morale alla narrazione. In un mondo in cui tutti agiscono nell’ombra, le ragioni del “cattivo” potrebbero non essere così diverse da quelle dei “buoni”.

Adrenalina pura, ma con cervello

La regia della serie Prime Video Countdown è tesa, i ritmi sono serrati, e l’azione non manca mai. Ma Countdown non è solo sparatorie e inseguimenti: è anche dialoghi affilati, conflitti morali, e una narrazione che costruisce tensione episodio dopo episodio. È 24 con un tocco da The Shield, mescolato con il sapore procedurale degli show firmati Derek Haas (Chicago Fire su tutti).


Ogni personaggio ha un’area grigia, ogni decisione un prezzo. E lo spettatore resta incollato, perché mentre i protagonisti cercano di risolvere un puzzle esterno, ognuno di loro nasconde un enigma interno. E sì, anche qualche scheletro nell’armadio.


Countdown
è la serie perfetta per chi cerca adrenalina ma non vuole spegnere il cervello. Una corsa contro il tempo dove ogni secondo conta, ogni gesto può cambiare tutto, e ogni relazione è una bomba a orologeria. Scommettere su questa squadra era un rischio. Ma, a quanto pare, un rischio calcolato che mette in scena la guerra contro il tempo, ma soprattutto contro se stessi.

Filmografia

locandina Countdown

Countdown

Poliziesco - USA 2025 - durata 45’

Titolo originale: Countdown (2025)

Con Jensen Ackles, Leith M. Burke, Ana Alexander, Jessica Camacho, Bogdan Yasinski, Eric Dane

in streaming: su Prime Video