Good American Family è la serie del momento: lo dicono i numeri e le ricerche sul web. E bastano le premesse per capire il perché e non è solo merito della protagonista Ellen Pompeo: una bambina adottata che potrebbe essere un’adulta sotto copertura, due genitori che diventano accusatori e una vicenda legale che si trasforma in ossessione nazionale.


Dopo aver fatto discutere l’America ed essere stata una hit dello streaming illegale, la serie è ora disponibile anche in Italia su Disney+ ma non molti sanno che prende spunto da una storia così incredibile da sembrare scritta da uno sceneggiatore con la penna impazzita. E invece è (quasi tutta) vera.


Ciò che segue è ovviamente un grosso spoiler: fermatevi prima se state guardando la serie.

Ellen Pompeo, Imogen Faith Reid
Good American Family (2025) Ellen Pompeo, Imogen Faith Reid

L’adozione che ha sconvolto l’opinione pubblica

Al centro della serie Good American Family c’è Natalia, una bambina ucraina affetta da una rara forma di nanismo. Viene adottata da una coppia americana che, nel giro di pochi mesi, passa dal definirla “una benedizione” a sospettare che sia un’adulta con intenzioni sinistre. In Good American Family, Ellen Pompeo interpreta Kristine, una madre apparentemente altruista ma con una mania di controllo, che trasforma ogni figlio in un progetto personale. Al suo fianco c’è Michael (Mark Duplass), entusiasta di diventare papà di una bambina, almeno fino a quando tutto inizia a incrinarsi.

Natalia: vittima o manipolatrice?

Il cuore della serie Good American Family, e della storia reale, batte su un dilemma inquietante: Natalia, portata in scena da Imogen Faith Reid, era davvero una bambina oppure un’adulta che si fingeva tale? I genitori adottivi iniziano a sospettarlo quando notano dettagli fuori posto - dallo sviluppo fisico, ai presunti comportamenti disturbanti - e riescono a ottenere da un giudice un cambio ufficiale dell’età: da otto a ventidue anni. Poi la mettono a vivere da sola in un appartamento. Una bambina o una donna sola e vulnerabile?


La trama esplora episodi scioccanti: minacce, coltelli nascosti, scene da film horror. Ma nella realtà, la linea tra verità e paranoia è sottile. Natalia ha sempre negato le accuse, dichiarando di essere stata vittima di abusi, e che i suoi genitori abbiano costruito una narrazione degna di un thriller, forse ispirandosi anche al film Orphan. E, in effetti, certe somiglianze fanno rabbrividire.

Ellen Pompeo
Good American Family (2025) Ellen Pompeo

Il caso legale e il verdetto dell’opinione pubblica

Nella realtà, le accuse contro Michael e Kristine Barnett hanno fatto scalpore: li hanno accusati di abbandono e negligenza. Michael è stato assolto, le accuse contro Kristine sono cadute. Ma l’opinione pubblica si è spaccata. Natalia, protagonista di un’acclamata docu-serie targata HBO, Il curioso caso di Natalia Grace, e recentemente adottata da una nuova famiglia, è tornata alla ribalta grazie a test genetici che hanno stimato la sua età reale intorno ai 22 anni e, quindi, compatibile con quella che aveva dichiarato inizialmente.


Nella serie Good American Family, la vicenda si chiude con un confronto emotivo tra Natalia e Michael. Lei gli dice: “Ero solo una bambina. Tu dovevi essere mio padre”. Una frase semplice che racchiude tutto il caos e la tragicità di questa storia. La riconciliazione finale è, forse, una licenza narrativa. Ma ha colpito il pubblico.

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Il poster della docuserie 'Il curioso caso di Natalia Grace'.

Perché questa storia ci ossessiona

Good American Family è una serie che funziona perché tocca corde profonde: la paura dell’inganno, l’ambiguità dei ruoli familiari, l’ossessione per l’immagine perfetta. E soprattutto, il confine sottile tra cura e controllo. La serie mostra quanto facilmente possiamo proiettare sui più fragili le nostre paure e paranoie.


Natalia oggi vive con una nuova famiglia che l’ha accolta senza pretese né etichette. Sui social, il pubblico le dimostra affetto. Tuttavia, una domanda resta: quanta verità siamo disposti a vedere, quando il confine tra realtà e finzione è così confuso? E, soprattutto, quanto siamo disposti a immedesimarci in qualcuno di “diverso”? Non è retorica ma tutti sposiamo lo sguardo di Kristine semplicemente perché siamo lei, con la sua “normalità” sbandierata e le sue nevrosi. A dimostrazione che la nostra sensibilità smette di essere tale se il “diverso” evoca i nostri istinti primordiali.


Dietro ogni sospetto e ogni decisione discutibile, c’è un filo rosso: la paura del diverso. Natalia non era solo “l’altro” in senso culturale o anagrafico. Era una bambina (o giovane donna) con un corpo non conforme, un accento, e bisogni speciali. Il suo arrivo ha messo alla prova la famiglia Barnett, che ha reagito più con diffidenza che con comprensione. Se Natalia non avesse avuto un aspetto fuori dall’ordinario, sarebbe stata trattata allo stesso modo?

Filmografia

locandina Good American Family

Good American Family

Drammatico - USA 2025 - durata 50’

Titolo originale: Good American Family

Creato da: Katie Robbins

Con Mark Duplass, Jenny O'Hara, Katie Robbins, Ellen Pompeo, Kario Marcel, Imogen Faith Reid

in streaming: su Disney Plus

locandina Orphan

Orphan

Horror - USA/Canada 2009 - durata 123’

Titolo originale: Orphan

Regia: Jaume Collet-Serra

Con Vera Farmiga, Peter Sarsgaard, Isabelle Fuhrman, CCH Pounder, Jimmy Bennett, Margo Martindale

Al cinema: Uscita in Italia il 16/10/2009

in streaming: su Apple TV Amazon Video Rakuten TV Timvision