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The Wave

Regia di Roar Uthaug vedi scheda film

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La recensione su The Wave

di Furetto60
5 stelle

Disaster- movie, ambientato sui fiordi scandinavi, Immagini suggestive, buoni effetti speciali, ma la storia è sempre la stessa

Kristian Eikjord esperto geologo sta passando gli ultimi giorni di lavoro a Gerainger, in Norvegia, prima di trasferirsi in un’altra città con la sua famiglia. Durante la festa d’addio coi suoi colleghi alla stazione di monitoraggio locale, i sensori sulla montagna indicano anomalie, tuttavia il responsabile del team sminuisce la questione, interpretandoli come un banale malfunzionamento. Qualche ora più tardi Kristian e i suoi figli, si stanno accingendo a partire mentre la moglie Idun deve ancora trascorrere lì qualche giorno per concludere il suo lavoro all’hotel locale. Tuttavia Kristian ha un’intuizione e fa rientro di corsa al centro geologico, comprendendo che una catastrofe è imminente. Il suo capo però pur prendendo in considerazione, le ipotesi catastrofiche del collega, si rifiuta di premere il pulsante d’allarme per l’evacuazione delle zone abitate, la stagione turistica è alle porte e ciò comporterebbe un grosso danno economico per tutti. Ovviamente la catastrofe annunciata, puntualmente si verifica e il protagonista si troverà a lottare con tutte le proprie forze e con la propria sagacia, per salvare i propri cari e quante più persone possibili dalla furia della montagna. Stavolta non sono gli americani a girare questo disaster movie, ma un’onesta e meticolosa regia norvegese, la location è quella dei fiordi scandinavi. Dunque le immagini sono suggestive e spettacolari e il climax tensivo funziona alla grande. The Wave, peraltro è ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto nel villaggio di Tafjord, il 7 Aprile 1934, quando uno tsunami, causato dal crollo di una montagna, uccise quaranta persone. Il punto però è che ormai dal film “l’inferno di cristallo” in poi e parliamo di 50 anni, la narrazione di questi lavori, scivola sistematicamente nei soliti cliché e stereotipi del filone. Lo schema è quello classico, il protagonista è uno scienziato scrupoloso e attento, ma le cui apprensioni legittime, vengono puntualmente ignorate, per supponenza o addirittura per ragioni squisitamente “commerciali” poi il disastro, e una vera e propria corsa contro il tempo, per salvare i familiari e poi tutti gli altri. Cosa si può aggiungere? la formula è vincente anche se ormai logora, il pubblico malgrado tutto, continua ad appassionarsi e i critici, storcono il naso, giustamente.

 

 

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