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Cercasi amore per la fine del mondo

Regia di Lorene Scafaria vedi scheda film

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La recensione su Cercasi amore per la fine del mondo

di Stuntman Miglio
6 stelle

Presenze femminili che fanno la differenza – parte terza.
Il mondo ha tre settimane di vita e Dodge è stato appena mollato. L’idea di affrontare l’apocalisse in piena autocommiserazione e solitudine è tuttaltro che confortante ma a cambiare i piani del triste individuo arriverà una giovane vicina di casa dalla vita sentimentale turbolenta. Parte bene l'esordio registico di Lorena Scafaria, con questa improbabile coppia formatasi quasi dal nulla e subito in fuga da un crescente isterismo di massa, alla ricerca di una fine che possa perlomeno avere un senso. Un road movie ad orologeria in cui tutto è amplificato in virtù di un contesto limite che permette ai personaggi di agire e interagire senza preoccuparsi di alcun freno inibitore. Nella prima ora se ne vede di ogni tipo, dai festini pro-sballo ai suicidi su commissione, dalle scenate di gelosia in piena sommossa a bizzarri pub libertini, dalle conversioni di comodo a comunità militari che si preparano all'alba di un nuovo giorno. I due protagonisti attraversano tutto ciò lasciandosi travolgere dalle emozioni, imparando a conoscersi ed infine amarsi trovando finalmente il giusto scopo alla propria esistenza. Romantico senza esagerazioni e dotato di buone intuizioni, "Cercasi amore per la fine del mondo" celebra la vita mentre tutto volge al termine e lo fa con le giuste dosi di garbo e humor senza prendersi mai troppo sul serio. Colonna sonora rigorosamente vintage e gustosi camei sparsi tra cui è giusto menzionare almeno quelli di William Petersen e Martin Sheen. I venti minuti finali paiono un pochino affrettati e accomodanti ma non inficiano il risultato complessivo del quale mi piace conservare un'immagine ben precisa: lui e lei che si muovono da un posto all'altro portandosi dietro solo un cagnolino, un'armonica a bocca e una piccola collezione di vinili. Bella al punto da farmi dimenticare quanto mi sia antipatico Steve Carrell, a mio avviso altro punto debole di un film che sarebbe potuto essere un piccolo gioiello. Per fortuna, a sistemare le cose per il meglio, troviamo il sorriso e la dolcezza di Keira Knightley. Adorabilmente incasinata e piena di contagioso entusiasmo, finisce ancora una volta col monopolizzare la mia attenzione. Il mondo volge al termine sul suo volto e non è un caso.

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