Regia di David Schwimmer vedi scheda film
Facile perdere la bussola quando si tenta di gestire un argomento "scomodo" come la pedofilia. David Schwimmer - il Ross di Friends - ci prova con questo "Trust", un dramma familiare in cui la giovane secondogenita di due genitori apparentemente modello viene sedotta con l'inganno, manipolata ed infine violentata da un maniaco recidivo. Il film, suddiviso essenzialmente in due parti, prima e dopo la violenza, mette in scena la crisi che investe inevitabilmente l'intero nucleo familiare concentrandosi soprattutto sul binomio padre-figlia e sul crollo dei rapporti di fiducia fra i vari personaggi. Il risultato che ne scaturisce è altalenante. Dignitoso in fase iniziale con una discreta messa in scena ed alcune riflessioni di tutto riguardo come quella sui potenziali pericoli della rete, il lavoro di Schwimmer smarrisce la retta via man mano che tenta l'approfondimento psicologico di personaggi per i quali l'aggettivo intelligente non è il primo a venire in mente. Passabile la prova del cast nonostante un Clive Owen più imbambolato del solito. Ad ogni modo una prova coraggiosa e matura che lascia ben sperare sul futuro del proprio autore.
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