Espandi menu
cerca
Dogtooth

Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film

Recensioni

L'autore

LAMPUR

LAMPUR

Iscritto dal 1 novembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 165
  • Post 9
  • Recensioni 860
  • Playlist 334
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Dogtooth

di LAMPUR
2 stelle

Aggeliki Papoulia, Mary Tsoni

Dogtooth (2009): Aggeliki Papoulia, Mary Tsoni

 

Celebrato da più parti, sono inorridito solo al pensiero dell’accostamento a Bunuel col suo meraviglioso L’angelo sterminatore. Un film distopico dove il più distopico di tutti è Lanthimos. Di pellicole del genere, dove una famiglia o una comunità cerca di difendere i propri figli dalle brutture del mondo, può bastarmi The village
(quando ancora Shyamalan girava robe decenti).

In breve la trama: una famiglia formata da padre, madre, e tre figli (due femmine e un maschio), vive una esistenza isolata dal resto del mondo in una villa con piscina e grande giardino, immaginiamo solo l’infanzia dei ragazzi perché ad inizio film appaiono già grandi, praticamente catatonici, amebe senza curiosità, passioni o sollecitazioni. Solo il padre esce dalla casa per lavorare, procurare cibo e vestiario. Una casa perfetta, dove non si rompe mai nulla, le medicine cadono dal cielo, la televisione c’è ma ci si guardano solo video di famiglia, la posta non arriva, e neanche i ladri; internet e telefoni neanche a parlarne e tu guardi e pensi: però, ci vuole pure una bella costanza da parte del padre a mandare avanti un circo simile, facendo credere che all’esterno esistano solo creature terribili che sbranano e uccidono, anche perché devi comunque sacrificarti anche te alla fine: niente svaghi, niente vacanze, niente giornali e libri, solo la tua casa e tua moglie succube e ancor più deficiente. Potranno uscire solo da grandi, 'sti benedetti ragazzi, quando cadrà loro il famoso dente “canino” del titolo, e rigorosamente in automobile. E in questo “paradiso artificiale” che hai certosinamente architettato nella tua bacatura mentale per mano di un regista ancora più disturbato, tu che fai? Introduci una volta a settimana un’estranea per soddisfare le voglie sessuali del figlio maschio, anziché cautelarti insegnando  un sano e biblico autoerotismo.

Già questo basterebbe a cambiare canale.   Ma invece insisti perché a questo punto vuoi vedere dove arriva il torbido ed il fuori di testa. Ovviamente la ragazza estranea non si accontenta del figlio scemo ma stuzzica anche le sorelle abuliche, e lascia anche una video cassetta di Rocky che aprirà uno squarcio nel vuoto pneumatico della felice famigliola (certo pensavo se invece di Rocky avesse lasciato un film di Lanthimos, allora si le risate.. il finale di Parasite sarebbe sembrato un video amatoriale di una scuola d’infanzia.. ahah).
Sembra sia stato riproposto in Italia solo ora, dal 2020, visto che la reclusione da Covid poteva far apparire “attuali” certe tematiche portate alle estreme conseguenze (come il relegarsi in casa rischiando follia e depressione), mattonate del genere però, a mio avviso, denotano solo voglia di stupire con pochissimo materiale a disposizione. Voglio immaginare che anche i genitori di Lanthimos alla domanda del figlio: “che vuol dire cinema?” Gli abbiano risposto: Figliolo caro, il cinema è lo sgabuzzino buio dove mettiamo tutte le cianfrusaglie di casa”
E lui ci ha creduto in pieno.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati