La giovane Dalia Rossi viene ritenuta pazza e, per questo motivo, si ritrova internata a Villa Felicità, un istituto psichiatrico gestito dal professor Ruiz. Esaminata per la prima volta, risulta essere sana di mente ma ad averle fatto i controlli è in realtà un matto che si crede uno psichiatra. Il vero dottore, da parte sua, è più che convinto che Dalia sia fuori di testa.
Inspiegabile e indigeribile pasticcio comico kitsch diretto (nel 1953 in Italia) da un nome noto del cinema muto drammatico germanico. Protagonista è Aldo Fabrizi, e fa una gran pena così ingabbiato in un ruolo niente affatto suo.
Si tratta di una stupidaggine senza confronti. Macchiette sui pazzi e perbenismo fascistoide. Se l'insieme risulta solo imbarazzante, lascia invece desolati vedere Aldo Fabrizi alle prese con moine e vezzi di cui nessuno lo avrebbe creduto capace.
Qualche sera fa, cercando sul YouTube una commedia anni '50 ghiotta e possibilmente poco conosciuta, mi è caduto l'occhio su questo “Cose da pazzi!”, anno 1953, protagonista Aldo Fabrizi, regista Georg Wilhelm Pabst. Qualcosa non mi quadrava. Pabst? Questo è un nome che ho sempre associato alla gloriosa stagione del cinema (drammatico) germanico a cavallo tra le due… leggi tutto
Qualche sera fa, cercando sul YouTube una commedia anni '50 ghiotta e possibilmente poco conosciuta, mi è caduto l'occhio su questo “Cose da pazzi!”, anno 1953, protagonista Aldo Fabrizi, regista Georg Wilhelm Pabst. Qualcosa non mi quadrava. Pabst? Questo è un nome che ho sempre associato alla gloriosa stagione del cinema (drammatico) germanico a cavallo tra le due…
Una donna è ritenuta pazza e viene internata in una clinica psichiatrica. Lei in realtà è sana di mente, ma nella clinica sarà dura sopravvivere.
Cose da pazzi è un film assolutamente datato e poco divertente, ma credo che non abbia fatto faville nemmeno all'epoca. Aldo Fabrizi strappa un sorriso qui e là.
Leggendo come firma della regia il nome di Pabst sembra proprio di essersi sbagliati sul film, ma guardando il cast il film è proprio questo; questa regia è la seconda fatta in Italia, dopo un’altra sempre con Fabrizi, ma di tutt’altra natura, anche se non pienamente riuscita. Qui siamo in un cinema macchiettistico di genere scaduto già in quegli anni, figuriamoci a vederlo oggi, una…
Certe volte in bacheca si verificano incidenti tra monadi , ripeto monAdi, impazzite che collidendo generano follie da ilarità e commiserazione...........mentre questi pianeti fuori controllo impazzano The Iron Man e…
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Commenti (4) vedi tutti
Inspiegabile e indigeribile pasticcio comico kitsch diretto (nel 1953 in Italia) da un nome noto del cinema muto drammatico germanico. Protagonista è Aldo Fabrizi, e fa una gran pena così ingabbiato in un ruolo niente affatto suo.
leggi la recensione completa di marcopolo30Assolutamente datato e poco divertente, ma credo che non abbia fatto faville nemmeno all'epoca.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiPatetico non diverte ed è dura arrivare alla fine,un santo chi ha inventato il forward speed!!
commento di wang yuSi tratta di una stupidaggine senza confronti. Macchiette sui pazzi e perbenismo fascistoide. Se l'insieme risulta solo imbarazzante, lascia invece desolati vedere Aldo Fabrizi alle prese con moine e vezzi di cui nessuno lo avrebbe creduto capace.
commento di zio_ulcera