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Trama

Tommaso e Alice sono una coppia da quindici anni - non sposati e senza figli, lui musicista, lei attrice, entrambi senza successo. Vivono a Roma, dove hanno comprato casa grazie a un mutuo che è stata l’unica vera assunzione di responsabilità nella loro storia. Quando vengono invitati a cena da loro per un annuncio, gli amici pensano sia il matrimonio. E invece Tommaso e Alice comunicano che hanno deciso di lasciarsi: ma vogliono farlo in modo graduale, senza rompere, restando amici in modo naturale. La loro ambizione, legittima ma ingenua, finisce con lo scontrarsi con il principio di realtà: le storie finiscono perché? le persone cambiano. E nessun cambiamento può essere indolore.

Curiosità

LA PAROLA AL REGISTA

"Un aspetto del nostro cinema mi ha sempre un po’ frustrato, come spettatore: il non riconoscermi molto nei personaggi che rappresenta. Raramente ci trovo raffigurato il mio habitat sociale coi suoi riferimenti culturali, i suoi tic linguistici. Non è che devo rispecchiarmi esattamente nei personaggi, sia chiaro: è che non assomigliano a nessuno che conosco.

Mentre c’è uno sguardo, in certo cinema francese o nelle commedie mumblecore americane che ritrae la vita - con le sue storture, il suo mix di spiacevolezza e lampi di ironia feroce e dolcezza e goffaggine – in maniera più verosimile, non consolatoria, non approssimativa: specifica. E quella specificità toglie barriere alla sospensione dell’incredulità del pubblico e ha come conseguenza una forte presa empatica, almeno su di me. Nella regia di Una relazione ho cercato di andare in quella direzione. Scenografie, costumi, trucco, e soprattutto recitazione: tutto doveva essere credibile, ma senza appiattirsi su un realismo sciatto o incolore.

Mi ha dato una grande mano Gergely Pahornok, un dop talentuoso che sa gestire la luce con grande facilità, e ricrea una luce realistica e contemporanea restando sempre attento alla bellezza del fotogramma. Lo spazio scenico sul  set doveva essere libero perché gli attori potessero interagire con naturalezza. Nelle scene più descrittive i movimenti di macchina erano più pensati – e quindi carrelli, panoramiche, piccoli piani sequenza invisibilmente coreografati – mentre nelle scene più emotive la camera era più libera, più a ridosso dei personaggi e dei sentimenti. Ho cercato che da ogni scena trasudasse un senso di plausibilità grazie alla specificità della messa in scena.

E per trovarla ho scelto di utilizzare cose che conosco: le location, gli ambienti ricreati da Mauro Vanzati, i vestiti scelti da Cristina la Parola, e anche il rapporto fisico e quotidiano dei protagonisti con la musica, che è #quasi un altro personaggio del film. Le canzoni di questo film sono state scritte da me e dalla mia ex - compagna, Valentina Gaia, e offrono altri livelli di lettura della storia, calati profondamente al suo interno.

Valentina ha firmato soggetto e sceneggiatura con me: per rendere credibile il racconto della fine di un amore abbiamo pescato fra cose dolorosamente vicine a noi, in un cortocircuito continuo. E non per essere ombelicali ma solo per non essere generici. Lei era sempre presente sul set, garantendomi uno sguardo femminile che equilibrasse i due punti di vista principali della storia. La grande chimica e le interpretazioni emozionanti di Guido Caprino e Elena Radonicich, i miei due protagonisti, mi hanno permesso di raccontare un grande amore credibile nonostante si racconti solo la sua fine. Tutto il cast è stato generoso e attento: si ha l’impressione che quelle persone le si potrebbe incontrare davvero, là fuori, a Roma, nel 2021.

O almeno questo è il mio auspicio".

Trailer

Commenti (4) vedi tutti

  • Il nulla...

    commento di nds
  • Tommaso e Alice sono incerti e confusi ma mai quanto Sardo e Gaia nello scrivere questo guazzabuglio sentimental esistenziale nel quale l'unica cosa che spicca è la faccia depressa di Guido Caprino. Non basta un po' di buona musica a salvare un'opera che non sa esattamente cosa comunicare nè come visto che neppure la regia brilla granchè.

    commento di bombo1
  • Tommaso e Alice sono incerti e confusi ma mai quanto Sardo e Gaia nello scrivere questo guazzabuglio sentimental esistenziale nel quale l'unica cosa che spicca è la faccia depressa di Guido Caprino. Non basta un po' di buona musica a salvare un'opera che non sa esattamente cosa comunicare nè come visto che neppure la regia brilla granchè.

    commento di bombo1
  • Brutto film,noioso,i soliti problemini di coppia ,sterili,che non interessano nessuno,una sonnolenza assoluta....e spiace anche la solita inutile apparizione del povero Libero De Rienzo.

    commento di ezio
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2020
2020
Guido Caprino, Elena Radonicich
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