Il 30 settembre debutta su Disney+ la serie Chad Powers, una comedy ambiziosa, surreale ma ancorata a un’idea precisa di fallimento, identità e redenzione. Glen Powell, reduce dal successo di Hit Man, interpreta Russ Holliday, ex promessa del football caduta in disgrazia, che tenta un ritorno mascherato nei ranghi sportivi con un nuovo nome, un volto alterato e una personalità completamente reinventata.
Il progetto nasce da una breve trovata comica trasmessa da ESPN, ma prende vita come serie originale in sei episodi da mezz’ora, sotto la guida dello stesso Powell e di Michael Waldron (Loki, Doctor Strange 2), con il supporto produttivo di Peyton ed Eli Manning.

Un touchdown mancato e otto anni di silenzio
La serie Chad Powers parte da una caduta pubblica. Russ Holliday è arrogante, talentuoso, con un futuro già tracciato nel college football. Ma un errore clamoroso (un touchdown mancato che sfocia in una lite con il padre di un giovane tifoso in sedia a rotelle) lo trasforma da astro nascente a bersaglio dei media. Il pubblico lo umilia, i social lo ridicolizzano, e la carriera di Russ evapora sotto gli occhi di tutti. Otto anni dopo, quando l’eco dello scandalo si è ormai affievolita, Russ è un uomo solo, in declino, che cerca disperatamente una via d’uscita dal suo anonimato forzato.
Il ritorno sotto copertura
È a questo punto che prende forma l’invenzione narrativa più audace della serie Chad Powers. Per partecipare alle selezioni di una squadra modesta e in crisi, i South Georgia Catfish, Russ decide di travestirsi. Letteralmente. Con l’aiuto della mascotte della squadra, Danny (interpretato da Frankie A. Rodriguez), e l’uso di protesi facciali, parrucche e un nuovo set di tic comportamentali, nasce Chad Powers: un tipo eccentrico, energico, quasi folkloristico, che arriva dal nulla e stupisce tutti con la sua abilità atletica.
Questa parte della storia è la più apertamente comica, ma sotto la superficie porta con sé un’esplorazione profonda dell’identità: chi siamo davvero quando smettiamo di essere chi eravamo? E se un uomo ha bisogno di fingersi qualcun altro per riscattarsi, quanto è sincera la trasformazione?
Russ & Chad: due volti della stessa fuga
Il cuore della serie Chad Powers è tutto nel rapporto tra Russ e il suo alter ego. Russ è un uomo incapace di chiedere scusa, come lo descrive Powell stesso: non accetta il crollo, non accetta la responsabilità, e si rifugia in una maschera. Chad, invece, è carismatico, ingenuo, quasi un cartone animato con talento atletico. Ma proprio nell’interpretare Chad, Russ inizia lentamente a capire cosa ha perso e chi avrebbe potuto essere se avesse scelto una strada diversa.
Non c’è dualismo perfetto, ma una sovrapposizione: Russ non scompare mai del tutto, e Chad non è mai completamente altro. La comicità della serie nasce da questa frizione continua, da un uomo che gioca a essere qualcun altro mentre il passato continua a bussare sotto la superficie.

Un cast che gioca di squadra
Glen Powell domina la scena in doppia versione, ma il cast che lo circonda nella serie Chad Powers è ben calibrato per accompagnarlo in questa discesa e risalita.
Perry Mattfeld interpreta Ricky, figura ambigua che non si lascia facilmente incasellare nel ruolo di “interesse amoroso”. Quentin Plair è Coach Byrd, l’allenatore disilluso ma non ancora rassegnato, mentre Wynn Everett e Steve Zahn danno vita a personaggi che oscillano tra autorità e caos. Danny, la mascotte, è invece il cuore strano e tenero della serie, un outsider che si trova al centro della grande menzogna e finisce per diventare complice, se non coscienza, del protagonista.
Maschere, fallimenti e seconde occasioni
I temi affrontati dalla serie Chad Powers sono sorprendenti per una comedy sportiva. Dietro le gag, il travestimento e le assurdità della nuova identità di Russ, la serie parla di mascolinità tossica, della difficoltà di cambiare davvero e del bisogno disperato di essere visti per ciò che si è, non per ciò che si è stati.
C’è una forte eredità cinematografica: Mrs. Doubtfire, Tootsie, persino Prova a prendermi. In tutti questi casi, il camuffamento diventa strumento di sopravvivenza ma anche di crescita. Chad Powers segue lo stesso schema ma lo cala nel contesto dello sport americano, dove la maschera è spesso quella dell’atleta perfetto, sempre vincente, mai vulnerabile. Qui invece si assiste alla decostruzione di quell’immagine: Russ è vulnerabile, ridicolo, disperato. E solo impersonando Chad riesce ad avvicinarsi a una verità emotiva che non aveva mai permesso a se stesso di affrontare.
L’identità è un gioco di finzioni (ma alcune sono vere)
Chad Powers potrebbe sembrare, a prima vista, una semplice serie sul football e sulle seconde possibilità. Ma è molto più ambiziosa di così. Dietro la maschera, indaga cosa succede quando l’orgoglio diventa rovina, e come la reinvenzione personale possa essere una via non solo per tornare in gioco, ma per crescere davvero. La forza del progetto sta nel saper mescolare il tono leggero con riflessioni profonde sull’ego, il perdono e l’identità.
Il racconto ha tutte le carte in regola per farsi notare, non solo per la comicità intelligente ma per la volontà di raccontare, anche nel contesto più improbabile, la storia universale di chi cerca di rimettere insieme i pezzi di sé. Mascherandosi, forse, ma senza più fuggire.
Filmografia
Chad Powers
Commedia - USA 2025 - durata 30’
Titolo originale: Chad Powers
Con Payman Benz, Ava Rose Kinard, Steve Zahn, Toby Huss, Clayne Crawford, Perry Mattfeld
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