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ROMM - Random On line Music Moviements - capitolo 6
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L'arte è il sogno

Da Spike Jonze a Michael Gondry il passo è brevissimo, in realtà spesso mi è capitato di confonderli. Il trapianto della tecnica registica "videoclippara" nel cinema è uno dei numerosi tratti che hanno in comune.
Eternal Sunshine Of The Spotless Mind, in origine un verso di un poeta inglese del settecento, è molto probabilmente il più bel titolo di film della storia. Scritto da Charlie Kaufman (personaggio che contribuisce ad avvicinare ulteriormente gli universi creati dai signori Jonze e Gondry) è il film della vita, apice che Michael Gondry non riuscirà mai più a sfiorare nei secoli dei secoli. L'incredibile fascino della pellicola, malinconica e calda come una coperta in una serata piovosa d'autunno, è in parte causato da una canzone, interpretata da Beck ed originariamente composta dai Korgis. Iniziamo la passeggiata tra i clip diretti da Gondry, quindi, con un non-videoclip non-diretto da lui, anche se le immagini sono state ricavate dal film, ed il risultato è eccellente.

 

 

Saltiamo nel tempo e nello spazio: 22 anni fa a Manchester. Anzi MADCHESTER, come venne ribattezzata a causa della scena musicale dell'epoca: Stone Roses e Happy Mondays sopratutto, ma anche Charlatans e Inspiral Carpets, per i quali Gondry dirige Two Worlds Collide.

 

Nel 1993, con le stesse idee ma con immagini più Kubrickiane, Gondry realizza il video per Believe, una delle tante canzoni a dir poco derivative del simpatico Lenny Kravitz.

 

Dello stesso anno è il clip che segue, tra le cose migliori create dal regista francese, perfetta rappresentazione del suo universo.

 

Il tripudio di invenzioni visive e cromatiche che segue, in bilico tra sogno e incubo, è il video di Fire On Babylon per Sinead O'Connor (1994), superbo ed inquietante.

 

Nel 1995 Michael Gondry accetta di dirigere una band sconosciuta che interpreta una oscura canzone del passato, che di certo non avete mai sentito prima d'ora. Per l'occasione, si diverte a creare un clip che è praticamente la rappresentazione perfetta di un viaggio con l'LSD.

 

La splendida Protection dei Massive Attack, una di quelle canzoni dalle quali è difficile scendere, non poteva non avere un corredo di immagini Gondryane, compreso l'orribile vestitino maculato di Tracey.

 

Il genio psichedelico del regista si sposa alla perfezione con il sound di una delle più grandi rock bands di sempre, i Corvi Neri: chi li ha visti dal vivo sa di cosa parlo.

 

Deadweight (riecco Beck!) era nella colonna sonora del mediocre film A Life Less Ordinary. Il clip che Gondry ne ricava vale più della pellicola di Boyle.

 

Ed è talmente bravo da inglobare nel suo mondo fantastico persino i loschi e minacciosi figuri altrimenti noti come Queens Of The Stone Age. Voi riuscite a stare fermi mentre ascoltate No One Knows? Io no.

 

Non è stato facile scegliere tra i diversi ottimi video girati per i White Stripes.

 

Ogni volta che ascolto la cover di Mad World realizzata da Gary Jules, mi viene la pelle d'oca. Colpa di Donnie Darko. The dreams in which i'm dying are the best i've ever had.

 

La varietà e quantità di idee geniali che quest'uomo tira fuori è sospetta. Se lavorassi per la DEA lo terrei d'occhio.

 

Chiudiamo questo viaggio (in tutti i sensi), molto parziale e molto random attraverso l'arte visiva di Michael Gondry, con il soul senza tempo di Cody Chesnutt.

 

Dikotomiko

 

 

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