«I just don’t like no surprises» confessa Michael a Nicky poco prima del matrimonio di Steven e Angela. Questa frase è rivelativa di tutto il senso del personaggio interpretato da Robert De Niro, un Travis Bickle che ancora deve fare esperienza dell’orrore della guerra. Maniaco del controllo (maniac e control freak sono gli epiteti che Nicky gli attribuisce), impeccabile nell’abbigliamento – surrogato ornamentale dell’identità – e intransigente nell’osservanza delle regole, prime fra tutte quelle della caccia e dei suoi preparativi, Michael incarna l’esigenza umana (e animale) di controllare l’ambiente e di espungerne, sia pure solo psicologicamente, gli aspetti tragici. L’imprevisto, l’accidentale, il sorprendente, è ciò che continuamente pone un freno alle pretese dominatrici dell’uomo, perciò si presenta come l’ostacolo supremo da abbattere. Come avranno però modo di sperimentare Nicky, Michael e Steven, la realtà non si lascia facilmente imbrigliare entro schemi rigidi e la guerra ne costituisce una prova lampante. Il capolavoro di Cimino, dunque, ci fa calare in questa tensione primigenia, dai risvolti anti-illuministici, tra Chaos e Kosmos, invitandoci a riflettere, anche eticamente, sul rapporto tra uomo e mondo.