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Captain America: Civil War

Regia di Anthony Russo, Joe Russo vedi scheda film

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La recensione su Captain America: Civil War

di Fanny Sally
6 stelle

Capitolo cupo e intermedio della mega saga dei super eroi Marvel

Punto di raccordo tra il secondo capitolo degli Avengers e i vari film dedicati ai singoli personaggi dell’universo Marvel usciti nel periodo intermedio, il film diretto dai fratelli Russo costituisce una svolta e una preparazione alla cosi detta fase 3, quella che si ritiene dovrà concludere la mega saga iniziata oramai dieci anni fa con il primo Iron man (2008).

 

Al centro della trama c’è il conflitto sorto tra due fazioni dei Vendicatori, capitanate per l’appunto da Tony Stark/Iron man e Steve Rogers/Capitan America in seguito ai tragici eventi del film precedente, e del nascere di un clima di ostilità nei riguardi dei supereroi, visti ora non più come garanti di ordine e giustizia, bensì come individui diversi e pericolosi, responsabili della morte di molti innocenti. Se il più pragmatico Stark si mostra propenso a cedere alla richiesta della comunità politica internazionale di ritirarsi per qualche tempo, essendo stato tra l’altro lui stesso a creare involontariamente una minaccia con le sue tecnologie militari, il più idealista e incrollabile Capitano vuole invece portare avanti la sua missione e salvare il suo vecchio amico Bucky Barnes.

A questa diatriba si aggiungono una serie di sottotrame legate ai singoli personaggi che prendono parte alla storia, alcuni dei quali presentati in film precedenti (Vedova Nera, Occhio di Falco, Antman), altri introdotti per la prima volta in questo film, quali il nuovo Spiderman e Black Panter.

 

Insomma, ancora una volta la quantità di carne al fuoco è moltissima, abbondano le scene d’azione rese sia con bravissimi stuntmen, sia con sempre impeccabili effetti speciali, alcune ben coreografate, altre decisamente fracassone, l’ironia è più contenuta rispetto al passato e la durata mai inferiore al paio d’ore abbondanti, in certi momenti si fa parecchio avvertire.

Le atmosfere sono più cupe e ciò imprime una certa pesantezza alla visione, ma i personaggi finalmente iniziano ad emergere con maggiore decisione e non più come figure bidimensionali, riuscendo nell’intento di far schierare anche il pubblico per l’una o l’altra fazione.

 

Imperdibile per chi segue assiduamente la serie.

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