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L'uomo puma

Regia di Alberto De Martino vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su L'uomo puma

di alan smithee
2 stelle

ITALIAN TRASH HERO '80

"Una antica leggenda azteca narra che, nella notte dei tempi, un dio bianco venuto dalle stesse scese sulla Terra e fu padre del primo Uomo Puma".

Dall'unione del Dio con una donna terrestre nacque il capostipite di questa dinastia di superuomini, di cui nel tempo si è perso il controllo, oltre che la consapevolezza di essere tali da parte degli interessati.

Un bieco milionario di nome Kobras (Donald Peasance) ha rubato una preziosa maschera atzeca in grado di controllare e sottomettere tutta la popolazione mondiale.

Il giovane ma tenace sacerdote azteco Vadinho si mette alal ricerca di indizi che lo portino a scoprire ove si cela l'ultimo uomo puma, cercando di trovarlo prima del malvagio individuo di cui sopra.

Scoprirà che costui è, senza rendersene conto, un mite e tranquillo paleontologo britannico di nome Tony Farmes (Walter George Alton), che dovrà velocemente prendere consapevolezza della propria eredità, delle proprie capacità nascoste, e della necessità di muoversi per salvare il mondo, aiutato in questo arduo compito dal fido Vadinho, e da una avvenente ricercatrice di nome Jane Dawson (Sydne Rome).

Per la regia di un altrove ben più ispirato e concreto Alberto De Martino, L'uomo puma ambisce a diventare la risposta italiana con mire globali, del celebre successo ottenuto dal Superman di Richard Donner poco tempo prima.

I risultati sono, a dir poco, imbarazzanti, degni della peggior disfatta fantafilmica alla Luigi Cozzi: un supereroe sfigato interpretato da un attore bamboccione alle prime armi, con poteri a casaccio che nulla hanno a che fare col "puma" animale oggetto di culto anche nella cultura sudamericana.

Un pasticcio imbarazzante, a tratti involontariamente divertente quando mostra con effetti davvero grezzi l'eroe in volo tutto piegato come una parodia involontaria del Superman DC; con una Sydne Rome che doppia se stessa col suo maccheronico accento USA, ed il solo Donald Pleasance che, poveretto, cerca di incarnare seriamente un cattivo che sia, se non proprio degno, almeno lontanamente comparabile alla nutrita schiera di "vilain" che il celebre attore ha avuto modo di incarnare nella sua longeva carriera.

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