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Regia di Kenya Barris vedi scheda film

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La recensione su You People

di Furetto60
4 stelle

Mediocre commedia romantica. Niente di nuovo, evitabile

Ezra Cohen, alias Jonah Hill  è un trentacinquenne che vive e lavora  a Los Angeles e quando non  partecipa, con la sua comunità ebraica, alle surreali riunioni, ha  per hobby la conduzione di un podcast, insieme all’amica Mo; non riesce a trovare l’anima gemella. Ezra un giorno sale per sbaglio sull’auto di  Amira, alias Mohammed London, credendo che sia quella del servizio di car sharing, che ha prenotato. Dopo il fraintendimento, maldestramente chiarito, Amira accetta di rivedere Ezra per un appuntamento. Incontro che va oltre ogni più rosea aspettativa: si piacciono e si capiscono, cominciano a frequentarsi,  s’innamorano, completandosi  a vicenda; la relazione va a gonfie vele ,ne sono così convinti, che decidono di fare il grande passo: presentare il partner alle rispettive famiglie, per poi convolare a giuste nozze. I genitori di Ezra sono ebrei e apparentemente  progressisti, quelli di Amira afro-americani, musulmani e diffidenti. Così i primi incontri sono sciagurati, le differenze etniche, culturali e religiose condizionano pesantemente i loro rapporti, la madre di Ezra persuasa di essere una “liberal” sforna “gaffe” a raffica, mentre il padre di Amira, è sempre più rigido e intransigente nei confronti del promesso sposo, ma niente paura come da copione ci sarà il solito “happy end”. Sin dai tempi di “Indovina chi viene a cena” capolavoro del 1967, la questione del matrimonio “misto” è stata rappresentata al cinema tantissime volte e in tutte le salse; talvolta con taglio “sociale” come nel film di cui sopra, talora con ironia e sarcasmo e spesso con umorismo. Kenya Barris al suo esordio alla regia, confeziona un'opaca commedia romantica, priva di guizzi e senza spunti originali; se l’intento era quello di suscitare ilarità, non c’è dubbio che è miseramente fallito, i dialoghi stiracchiati  e monocorde, sono stucchevoli, non fanno ridere e neanche sorridere. Anche dalla prospettiva per cosi dire” politica ” i messaggi che  questo mediocre prodotto cinematografico veicola, sono piuttosto banali, infarciti di  luoghi comuni, in sostanza non “prendono”. Per declinare un tema talmente sfruttato e abusato nella filmografia contemporanea, sarebbe stato opportuno proporre idee nuove, di cui qui non vi è traccia. Neanche la partecipazione di un Eddy Murphy, perfettamente in parte e mai così contenuto e in riga, salva un film inutile, peraltro anche lungo, che niente aggiunge a quanto finora già visto.

 

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