Nel mare di contenuti che Netflix rilascia ogni mese, la serie Città delle ombre si presenta con un carico emotivo e narrativo capace di spiccare per intensità e ambizione. Disponibile dal 12 dicembre, la serie è l’adattamento televisivo del primo romanzo della tetralogia dedicata all’ispettore Milo Malart, firmata dallo scrittore barcellonese Aro Sáinz de la Maza. Sei episodi diretti da Jorge Torregrossa e scritti insieme a Carlos López e Clara Esparrach. Ma non è solo una storia di crimine: è anche l’ultima interpretazione della compianta Verónica Echegui, scomparsa nell’agosto 2025, che nella serie dà volto e corpo alla vice ispettrice Rebeca Garrido. È un thriller poliziesco, sì. Ma anche un addio, un ritratto di città, e una riflessione sottile sul dolore, il potere e l’abisso interiore.

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Isak Férriz e Verónica Echegui nella serie Netflix 'Città delle ombre'.

Il fuoco sulla pietra

Barcellona si sveglia colpita da una scena che cancella la linea tra arte e orrore: un corpo bruciato è stato appeso alla facciata di Casa Milà, capolavoro architettonico di Gaudí noto come La Pedrera. Da questo evento disturbante si sviluppa la trama della serie Netflix Città delle ombre, che segue il ritorno forzato in servizio dell’ispettore Milo Malart (Isak Férriz), sospeso dai Mossos d’Esquadra per insubordinazione. Al suo fianco lavora Rebeca Garrido (Verónica Echegui), vice ispettrice brillante e metodica, chiamata a collaborare con un uomo tormentato che da tempo ha smesso di credere nelle regole.


L’indagine su questo omicidio, che inizialmente appare come un gesto isolato e rituale, si trasforma in una discesa dentro un labirinto di corruzione, potere e vendette sottili. L’omicidio della vittima – un imprenditore edile – è solo la scintilla che porta a galla interessi oscuri legati all’urbanistica, alla memoria storica e alla giustizia privata.

Due anime a confronto: Malart e Garrido

L’asse centrale della serie Netflix Città delle ombre è il rapporto teso e complementare tra i due protagonisti. Milo Malart, interpretato da Isak Férriz, è un uomo segnato da un’etica personale inflessibile, che ha pagato il prezzo della propria intransigenza con l’isolamento. Il suo metodo d’indagine è impulsivo, spesso borderline, e attraversato da una sensibilità quasi ossessiva per la verità, che lo rende incapace di compromessi.


Rebeca Garrido, nel ritratto sobrio e vibrante di Verónica Echegui, rappresenta l’altra faccia dell’investigazione: controllo, analisi, equilibrio. Non si limita a tenere a bada Malart: lo sfida, lo osserva, lo mette in discussione. Il loro rapporto evolve da diffidenza reciproca a una forma di fiducia che resta sempre sospesa, instabile, come se la risoluzione del caso fosse legata anche al riconoscimento dell’altro.


Attorno a loro si muovono personaggi secondari che arricchiscono la narrazione: Susana Cabrera (Ana Wagener), una figura istituzionale con interessi ambigui; Mauricio Navarro (Manolo Solo), anello debole o ingranaggio consapevole del sistema; e Hugo (Jordi Rico), fratello di Milo, legato al passato e alle colpe familiari. Tutti hanno qualcosa da nascondere, o da proteggere.

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Isak Férriz e Verónica Echegui nella serie Netflix 'Città delle ombre'.

Oltre il crimine: le cicatrici del potere

Città delle ombre su Netflix non è una serie che si limita a costruire la tensione attorno a un caso poliziesco. Il vero cuore della narrazione è l’analisi di una città – e di una società – in cui la bellezza architettonica si sovrappone alle crepe morali. Barcellona, ripresa con uno sguardo intimo e inquieto, diventa il terzo protagonista. Non solo sfondo, ma teatro vivo delle contraddizioni: modernismo e degrado, memoria e speculazione, storia e manipolazione del presente.


La serie si interroga su come il potere si mimetizzi nella quotidianità, sulle dinamiche che permettono a certi crimini di rimanere impuniti, e sulla violenza silenziosa che permea le istituzioni. C’è un realismo cupo nella messa in scena, che rifiuta il sensazionalismo per concentrarsi sullo scavo psicologico e sulla costruzione lenta della tensione. L’indagine è anche un viaggio nei fantasmi personali dei protagonisti, e nella ragnatela sociale che rende ogni verità parziale e ogni giustizia incompleta.

Un addio che pesa come piombo

L’ultima interpretazione di Verónica Echegui arriva in una serie che chiede molto a chi la interpreta: presenza, profondità emotiva, precisione narrativa. La sua Rebeca Garrido non è un personaggio decorativo, ma una figura centrale nella costruzione morale e narrativa della storia. Misurata ma intensa, razionale ma capace di ferite profonde, Echegui le dà vita con un rigore che diventa toccante proprio per la sua sobrietà. Sapere che questa è la sua ultima apparizione sullo schermo rende ogni scena più densa, ogni dialogo più fragile.


Il fatto che la serie si chiuda nel momento in cui l’attrice lascia il suo pubblico non è solo una coincidenza tragica, ma anche una chiave per leggere l’intera opera: Città delle ombre è un’indagine sulla perdita, sul bisogno di dare senso a ciò che resta nell’ombra, sul prezzo di guardare troppo a fondo.

Sotto la pietra, la verità

La serie Netflix Città delle ombre prende sul serio il suo compito: raccontare un’indagine come fosse uno specchio, riflettendo non solo le colpe altrui, ma anche le crepe di chi indaga. Con solo sei episodi, riesce a costruire un mondo credibile, stratificato, in cui l’azione non cancella mai il pensiero. La regia di Jorge Torregrossa lavora per sottrazione, lasciando spazio alla tensione emotiva e al non detto. E il lavoro degli sceneggiatori, fedele al materiale originale senza rinunciare a un linguaggio televisivo moderno, si distingue per rigore e coerenza.


La serie lascia una sensazione persistente: quella di aver guardato in faccia qualcosa di più grande di un semplice caso. Il crimine iniziale è solo la miccia: ciò che esplode è una riflessione sulle verità che non si vedono, sulle città che nascondono i propri fantasmi dietro facciate perfette, e su chi decide di non distogliere lo sguardo.


Un regalo amaro e prezioso. Come l’ultima luce lasciata accesa da Verónica Echegui.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Città delle ombre

Città delle ombre

Thriller - Spagna 2025 - durata 0’

Titolo originale: Ciudad de sombras

Con Jorge Torregrossa, Manolo Solo, Jordi Rico, Jordi Reverté, Blanca Star Olivera, Verónica Echegui