Prima di noi, prossimamente su Rai 1, è una serie che si concentra sulla memoria collettiva attraverso una lunga narrazione famigliare. Tratta dall’omonimo romanzo di Giorgio Fontana, diretta da Daniele Luchetti e Valia Santella, scritta da Santella insieme a Giulia Calenda, e prodotta da Wildside con Rai Fiction, la serie attraversa sessant’anni di storia italiana, dal 1917 al 1978.
La vicenda ruota attorno alla famiglia Sartori, attraverso cui viene rappresentato un pezzo rilevante di trasformazione sociale e culturale del Paese. Dal Friuli rurale alla Torino industriale, Prima di noi costruisce un intreccio tra il privato e il collettivo, seguendo le traiettorie del cambiamento generazionale.
In anteprima alla Festa del Cinema di Roma.

Un disertore al centro della Storia
Il racconto della serie di Rai 1 Prima di noi si apre con la ritirata di Caporetto. Maurizio Sartori (Andrea Aecangeli), soldato sul fronte della Prima guerra mondiale, sceglie la fuga. Il gesto viene nascosto per anni, trasformandosi in un punto cieco all’interno della sua vita. Lo confessa solo a Nadia Tassan (Linda Caridi), figura che diventerà il punto di partenza della linea genealogica della famiglia Sartori.
Attraverso la loro storia, il racconto si sposta nei decenni successivi, toccando eventi come la Seconda guerra mondiale, l’emigrazione interna, il boom economico, le lotte operaie e gli anni di piombo. La vicenda mette in evidenza il modo in cui la dimensione storica si riflette sulle vite individuali, senza mai separarle dal contesto più ampio.
La forza che tiene tutto insieme
Nadia Tassan rappresenta un riferimento costante per l’intera narrazione della serie di Rai 1 Prima di noi. È un personaggio radicato nelle montagne friulane, legato a pratiche quotidiane e a una visione della vita che resiste ai mutamenti. La sua figura tiene insieme passato e presente, elementi di stabilità e tensioni familiari. In lei convergono memoria, cura e senso della continuità, elementi che condizionano il percorso dei figli e dei nipoti. Il racconto la presenta come un asse su cui si muove l’intera saga, in equilibrio tra tradizione e trasformazione.
All’interno della famiglia Sartori si alternano personaggi che affrontano la realtà in modi opposti: alcuni cercano di tenere insieme le cose, altri finiscono per smarrirsi o interrompere i legami. La serie articola questa dicotomia in modo trasversale rispetto alle epoche storiche, facendo emergere dinamiche familiari che si ripresentano sotto forme diverse. Le tensioni generazionali, il confronto tra volontà di riscatto e senso di fallimento, il peso delle aspettative e delle rinunce si intrecciano nel percorso dei personaggi, restituendo una mappa complessa dei comportamenti familiari.

Il sangue nelle pietre
L’ambientazione gioca un ruolo centrale nella serie di Rai 1 Prima di noi. Il Nord Italia, nelle sue diverse espressioni (dalla montagna friulana alle periferie urbane) viene rappresentato come spazio identitario in cui si sedimentano tracce di cultura materiale e relazioni interpersonali. Oggetti, abiti, abitazioni e modi di vivere sono portati in scena per restituire una continuità tra la vita quotidiana e il periodo storico in cui si svolge. L’intenzione dichiarata dai registi è stata quella di non ricostruire il passato in modo museale, ma di renderlo parte del presente, come se fosse ancora abitabile.
Il peso invisibile dell’eredità
La trasmissione intergenerazionale è uno dei temi centrali della serie di Rai 1 Prima di noi. Il racconto mette in evidenza come le esperienze non sempre si tramandino in modo esplicito. Le emozioni non dette, le paure taciute, i gesti non spiegati assumono un peso reale nella vita dei discendenti. La serie esplora come questa eredità si inscriva nei comportamenti quotidiani, influenzando le scelte di chi viene dopo. La memoria familiare, in questa narrazione, non è solo fatta di racconti, ma anche di assenze, silenzi, e ripetizioni inconsapevoli.

Una storia che parla per tutti
L’approccio registico, stando alle note di produzione, ha privilegiato la dimensione relazionale e una vicinanza emotiva tra interpreti e personaggi. Il lavoro sul set ha avuto come obiettivo la costruzione di un ambiente familiare, non solo nella finzione, ma anche nella pratica quotidiana della troupe e del cast. Questo intento si è tradotto nella scelta di ambienti reali, nella ricerca di costumi e scenografie legate alla vita vissuta, e in un lavoro di scrittura e recitazione volto a mettere in rilievo la dimensione umana dei protagonisti.
La serie di Rai 1 Prima di noi mette in relazione la storia di una famiglia con quella di un intero Paese. Senza separare il piano individuale da quello collettivo, la serie propone un’osservazione del Novecento italiano attraverso le sue fratture, i suoi slittamenti e le sue eredità silenziose. Non c’è un unico punto di vista, ma una pluralità di esperienze che si intrecciano. Nel farlo, il racconto pone domande sull’identità, sull’origine, e sul significato del tempo che ci ha preceduti. La memoria, in questa prospettiva, non è un archivio da conservare, ma una forma attiva di relazione con il presente.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto la serie. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Prima di noi può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.
Filmografia
Prima di noi
Drammatico - Italia 0 - durata 0’
Titolo originale: Prima di noi
Con Daniele Luchetti, Penelope Frego, Alessandro Bedetti, Andrea Arcangeli, Mauro Aversano, Linda Caridi
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