Ci sono storie che si raccontano per il piacere dell’evasione, e altre che si raccontano perché toccano qualcosa di profondo: la serie Romantics Anonymous, su Netflix dal 16 ottobre, appartiene alla seconda categoria. Frutto della prima collaborazione giapponese dello studio coreano YONG FILM, è una rilettura della commedia francese Emotivi anonimi di Jean-Pierre Améris, ma cambia lingua, geografia, e sensibilità. In questa nuova versione, il racconto si trasforma in una commedia romantica dal respiro panasiatico, che mette al centro non l’amore facile, ma quello fragile, imperfetto, profondamente umano.


Con la regia di Sho Tsukikawa e la partecipazione di una squadra creativa di prim’ordine, da Lee Ha-jun (Parasite) alla musica di Dalpalan, Romantics Anonymous è una produzione che lavora per sottrazione: niente drammi urlati, niente idealizzazioni stucchevoli. Solo due persone, Sosuke e Hana, che imparano a stare al mondo, prima ancora che ad amarsi.

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Il cast della serie Netflix 'Romantics Anonymous'.

Cioccolato, paura e casualità

La trama della serie Netflix Romantics Anonymous si apre con un incontro fortuito, di quelli che normalmente non cambiano la vita, ma qui sì. Sosuke Fujiwara, nuovo presidente della storica cioccolateria Le Sauveur, ha un problema: non può essere toccato. La sua germofobia è il risultato di un trauma mai risolto, che ora entra in conflitto con il suo nuovo incarico: gestire un team di pasticceri, clienti, fornitori e un universo fatto di contatti costanti.


Dall’altra parte c’è Hana Lee, cioccolatiera dal talento cristallino e dalla vita sociale assente. Nessuno la conosce: lavora in forma anonima per Le Sauveur, non per mistero ma per necessità. Soffre di una grave forma di fobia sociale che le impedisce anche solo di sostenere lo sguardo altrui.


L’incontro tra i due dovrebbe essere disastroso. Eppure, succede qualcosa: Sosuke riesce a toccare Hana. Hana riesce a guardare Sosuke negli occhi. La loro reciproca “immunità” diventa l’elemento di partenza di una relazione che cresce lentamente, tra titubanze, malintesi e piccoli gesti di coraggio. E sempre, sullo sfondo, il cioccolato: materia viva, simbolo tattile ed emotivo di ciò che i protagonisti non riescono a vivere direttamente.

Anime timide, mondi complessi

Shun Oguri dà corpo nella serie Netflix Romantics Anonymous a Sosuke Fujiwara, un uomo che si muove con rigore formale, ma che nasconde un cuore assediato dalla paura. Sosuke non è solo vittima della sua germofobia, ma anche del peso dell’eredità familiare. Figlio di un magnate del settore dolciario, si trova a gestire Le Sauveur come ultimo tentativo di riconnettersi con un mondo da cui si è sempre tenuto distante. Non è un uomo chiuso, ma congelato: ogni contatto è un rischio, ogni emozione una minaccia. Eppure, nell’incontro con Hana, inizia a sciogliersi.


Han Hyo-joo interpreta Hana Lee con una delicatezza che lascia spazio a ogni esitazione, a ogni tentativo di nascondersi e di esistere insieme. Il personaggio di Hana è fatto di silenzi, gesti minimi, parole calibrate con fatica. La sua paura del contatto visivo è solo la punta dell’iceberg: sotto c’è un’intera vita vissuta sul bordo delle relazioni umane. Ma nella lavorazione del cioccolato, Hana trova un linguaggio alternativo: sensuale, preciso, umano. E nella connessione con Sosuke, scopre che forse può esserci uno spazio per lei nel mondo.


Yuri Nakamura porta in scena un personaggio complesso: la dottoressa Irene è la terapeuta di entrambi i protagonisti, ma non è l’archetipo del mentore onnisciente. Dietro la sua carriera di successo si nascondono fragilità reali: una dipendenza dall’alcol, difficoltà sentimentali, una solitudine non dissimile da quella dei suoi pazienti. Irene non è lì per curare, ma per cercare a sua volta un contatto che la faccia sentire meno sola.


Hiro Takada, interpretato da Jin Akanishi, è il punto di convergenza di molte tensioni. Proprietario del bar “Brush”, ex amico del mentore di Hana, legato a Sosuke da un passato scolastico, è la figura che completa il quadrato romantico. Ma non è l’ostacolo, né il “terzo incomodo”. La sua presenza serve a mostrare cosa accade quando l’amore non corrisposto non si trasforma in rancore, ma in rispetto. E anche la sua traiettoria personale racconta di un uomo che ha paura di amare senza esserlo mai del tutto consapevole.

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Una scena della serie Netflix 'Romantics Anonymous'.

L’amore come (ri)educazione

La forza della serie Netflix Romantics Anonymous sta nella normalizzazione dell’anomalia. Le condizioni di Sosuke e Hana non sono espedienti narrativi, ma parte strutturale del loro modo di vivere. La serie non cerca di “curarli”, ma di raccontare come le relazioni umane possano esistere anche al di fuori delle aspettative canoniche. L’intimità non passa solo dal corpo, e l’empatia può fiorire anche senza sguardi diretti.


Tutti i personaggi della serie si presentano sotto una maschera. Hana è letteralmente invisibile al suo posto di lavoro. Sosuke recita un ruolo ereditato. Irene finge di avere tutte le risposte. Hiro si nasconde dietro il bancone e la musica. Ma lentamente le maschere cadono. E il messaggio implicito è che l’identità vera non è quella che si mostra, ma quella che si rivela nell’intimità con l’altro.


A fare da sfondo a tutto, c’è il microcosmo di Le Sauveur: una cioccolateria che sembra uscita da un sogno, ma che in realtà è un organismo vivo, fatto di persone, passioni e piccoli drammi quotidiani. Il lavoro, qui, non è solo sfondo. È il luogo in cui i personaggi si mettono alla prova, imparano, si scontrano e si aprono. Il laboratorio del cioccolato diventa un laboratorio dell’anima.

In punta di piedi

Romantics Anonymous è una serie che lavora in punta di piedi, ma con precisione chirurgica. Non cerca di stupire con colpi di scena, ma di raccontare con onestà la possibilità di cambiare, anche tardi, anche quando si è convinti che sia troppo tardi. Sosuke e Hana non sono eroi romantici, sono adulti danneggiati che provano a funzionare, giorno dopo giorno.


La produzione, che mette insieme sensibilità giapponesi e coreane, non è solo un esercizio di stile internazionale, ma un esperimento riuscito di contaminazione creativa. Il risultato è una serie che sa essere dolce senza essere melensa, divertente senza essere cinica, romantica senza essere retorica.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Emotivi anonimi

Emotivi anonimi

Commedia - Francia, Belgio 2010 - durata 80’

Titolo originale: Les émotifs anonymes

Regia: Jean-Pierre Améris

Con Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré, Lorella Cravotta, Lise Lamétrie, Swann Arlaud, Pierre Niney

Al cinema: Uscita in Italia il 23/12/2011

in streaming: su Prime Video Google Play Movies Timvision Rakuten TV Chili Apple TV