Con La Mesias, serie disponibile in streaming su MyMovies One dal 12 maggio, Javier Ambrossi e Javier Calvo, già creatori di Veneno, firmano la loro opera più ambiziosa, un dramma familiare complesso che scuote, inquieta e commuove. È un racconto che non cerca di spiegare, ma di far sentire. Al centro, la ferita aperta di una famiglia intrappolata tra il fanatismo religioso e l’illusione dell’arte come unica via di fuga. Non è una serie per cuori leggeri, ma una discesa lucida nell’oscurità domestica, costruita su anni di silenzio e repressione.

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Il poster della serie 'La Mesias'.

Un inferno a porte chiuse

La storia della serie La Mesias si sviluppa attorno a una famiglia isolata dal mondo. I figli vengono cresciuti in un ambiente chiuso, sotto l’influenza totalizzante della madre, che crede di essere stata scelta da Dio per una missione superiore. Nessun contatto con l’esterno, nessuna scuola, nessuna libertà. Solo il dogma, la paura e l’obbedienza. I bambini vivono in un microcosmo malato, dove l’unico spiraglio di salvezza è la creazione artistica: musical improvvisati, film casalinghi, canzoni composte con mezzi rudimentali. Una fuga disperata e creativa che, paradossalmente, li salverà.


Ma il cuore narrativo della serie è il viaggio dei due protagonisti, ormai adulti, verso la comprensione e la guarigione. Le ferite dell’infanzia non si rimarginano facilmente. Il trauma si incarna nei corpi, nei gesti, nei silenzi. E il passato torna con forza, obbligandoli a fare i conti con ciò che hanno subito, ma anche con ciò che sono diventati.

Sopravvivere alla fede

I personaggi della serie La Mesias non sono simboli: sono carne viva. Ambrossi e Calvo, attraverso un lavoro di scrittura minuzioso e una regia sempre empatica, restituiscono figure complesse, mai riducibili a buoni o cattivi. La madre è una presenza inquietante, sì, ma non è un mostro. È una donna ferita, che ha trovato nella religione una stampella per non cadere. E i figli non sono solo vittime, ma individui in cerca di risposte, in bilico tra rancore e pietà.


Ogni personaggio è un nodo di emozioni radicali, come recita il claim della serie, ed è proprio questa radicalità emotiva a rendere La Mesias così coinvolgente. Si piange, si trema, si riflette.


Monserrat (Lola Dueñas da adulta, Carmen Machi da anziana e Ana Rujas da giovane), la madre scappata dal marito violento Pep (Albert Pla), è il cuore oscuro del racconto. Dopo una presunta “chiamata divina”, si convince di essere stata scelta per una missione spirituale. Ritira i figli da ogni contatto con il mondo, li educa secondo una fede distorta, li tiene prigionieri in casa. Non è pazza nel senso classico, ma consumata dalla paura e dal bisogno di significato. Vede nel fanatismo l’unico argine al caos della vita. Canta con loro, li filma, li istruisce, ma tutto è filtrato dalla sua visione paranoica.


La sua forza narrativa sta nell’ambiguità: è madre e carceriera. Quando i figli iniziano a sfuggirle, la sua realtà si sgretola. Ma non cede mai del tutto. Montserrat resta fedele alla sua visione, anche quando tutto il resto cade a pezzi.


Enric (Roger Casamajor da adulto) è uno dei due protagonisti adulti. È colui che, a un certo punto, riesce a scappare. All’esterno, costruisce una vita “normale”, ma resta segnato da tutto ciò che ha vissuto. Porta dentro di sé senso di colpa, rabbia repressa e un profondo bisogno di verità. È lui che riapre la porta al passato, quando eventi o rivelazioni lo costringono a confrontarsi con la madre e con i fratelli.


Enric è il personaggio più razionale, ma anche quello più spezzato. Non vuole perdonare, ma non riesce nemmeno a ignorare. Il suo arco è quello del testimone che cerca giustizia, e forse, suo malgrado, comprensione.


Irene (Macarena Garcia da adulta) è la sorella che più ha creduto nella finzione come salvezza. È lei a scrivere canzoni, a mettere in scena musical, a organizzare piccoli spettacoli dentro le mura di casa. È anche quella che ha sofferto di più quando la realtà è crollata. Il suo legame con la madre è viscerale: misto di amore, paura e ammirazione.


Irene è il cuore emotivo della famiglia, ma la sua traiettoria non è lineare. Non cerca vendetta. Cerca senso. Vuole capire perché è successo tutto, e se è possibile continuare a creare ma per sé, non più per compiacere.

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Lola Dueñas nella serie 'La Mesias'.

Il fanatismo come prigione domestica

La serie La Mesias affonda le mani nei temi più delicati e tabù: la fede distorta, la reclusione familiare, l’infanzia violata, il peso del perdono. Ambrossi e Calvo non accusano la religione in sé, ma mostrano con lucidità come possa diventare un’arma quando è usata per colmare un vuoto personale. Il fanatismo qui non è spettacolare, ma quotidiano. È il panico travestito da salvezza. È la Bibbia letta come una lista di ordini, non come fonte di consolazione.


Ma La Mesias è anche una dichiarazione d’amore all’arte. In mezzo al terrore, i bambini creano. Cantano, recitano, suonano. E in quelle creazioni c’è tutto il desiderio di un mondo diverso. L’arte diventa uno scudo, una chiave, una preghiera laica.


La regia di Ambrossi e Calvo è matura e consapevole. Ogni inquadratura è pensata per restituire l’asfissia degli interni, la claustrofobia psicologica. La fotografia di Gris Jordana è tesa, cupa, ma mai compiaciuta. Il montaggio di Alberto Gutiérrez alterna presente e passato con grande sensibilità, creando un flusso emotivo continuo.


La musica originale firmata da Raül Refree e Hidrogenesse gioca un ruolo fondamentale: non accompagna, ma scolpisce la tensione, rilancia il dolore, a volte lo contraddice. Anche i costumi (Ana López Cobos) e la scenografia (Roger Bellés) contribuiscono a costruire un universo chiuso, ma coerente, che sembra congelato nel tempo.


La Mesias
non è semplicemente una serie: è un’esperienza, un gesto politico, un atto di compassione verso chi è cresciuto nel silenzio. Ambrossi e Calvo firmano un’opera in sette episodi capace di parlare di traumi reali con rispetto, onestà e potenza espressiva, senza temere l’abisso.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina La mesías

La mesías

Thriller - Spagna 2023 - durata 70’

Titolo originale: La mesías

Con Ana Rujas, Lola Dueñas, Carmen Machi, Bruno Núñez, Biel Rossell Pelfort, Roger Casamajor