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Il grande gioco

1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Il grande gioco

di Andreotti_Ciro
6 stelle

Corso Manni, procuratore caduto in disgrazia per accuse che lo hanno portato a processo, è passato da essere l’agente sportivo di punta della ISG di Milano, a emarginato da un mondo dal quale non vuole del tutto uscire. Corso continua infatti a esercitare grazie a Marco Assari, un giovane procuratore capace di scovare Antonio Lagioia, calciatore cresciuto a Quarto Oggiaro, con un passato pieno di povertà e difficoltà economiche.

 

Alessandro Roja, ‘il Dandy’ di Romanzo Criminale, pensa al vecchio sodale di trasposizioni televisive, Francesco Montanari, alias ‘il Libanese’, per cucire sulle sue solide spalle il ruolo di un agente sportivo giovane, navigato e già caduto in disgrazia, con un suocero impersonato da Giancalro Gianni, a capo della più importante agenzia di procura sportiva e una ex moglie (Elena Radonichich) con la quale si è lasciato in maniera quanto mai interlocutoria. Nelle mani di Fabio Resinaro e Nico Marzano, registi degli otto episodi, il calcio diventa il perfetto pretesto per raccontare un mondo che di sportivo ha ben poco. In cui le figure dei procuratori la fanno da padroni rispetto a quelli che dovrebbero essere i veri protagonisti del gioco più popolare del globo. Sin dalle prime battute siamo proiettati al cospetto di una lotta di potere in seno a società quotate in borsa, fra personaggi senza scrupoli e in cui ogni svolta narrativa sorprende per digressioni inaspettate. La sceneggiatura però riesce a reggere e il calcio si respira in ogni suo retroscena fin troppo attuale. E fra un Giannini che sa di potersi ergere a protagonista, grazie a una bravura acclarata, e un Montanari che conferma la sua capacità d’interprete, a volte fin troppo sicuro nel suo personaggio, la vera e piacevole sorpresa è Giovanni Crozza, nella parte di un talento cresciuto ai margini della metropoli e che vorrebbe arrivare in serie A. Finale forse eccessivamente buonista e con ben più di una sottotrama rimasta aperta che fa da sponda a una seconda stagione a oggi non ancora annunciata. Nel complesso se vi aspettate di vedere dribbling e stadi affollati serie che può essere evitata ma che sa decisamente intrigare grazie a situazioni e personaggi fin troppo realistici.

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