1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
Il mio regno per uno scudo !
Seconda serie televisiva prodotta – dopo “WandaVision - nell’ambito della fase 4 del MCU, TFTWS riallaccia la propria storia agli eventi finali di “Endgame” del 2019: Capitan America è andato in pensione ed il suo scudo è in cerca di un nuovo portatore.
I due protagonisti – personaggi fumettisticamente minori - in ambito cinematografico hanno saputo ritagliarsi (col tempo) uno spazio di sufficiente interesse rispetto ai più blasonati colleghi. The Winter Soldier, in particolare, oltre ad essere il principale antagonista del quasi omonimo film del 2014 dedicato al “vecchio” Cap, ha funzionato da catalizzatore tematico anche per il successivo (e abbastanza sterile) “Civil War” del 2016. Serialmente si cerca quindi di sfruttare l’aurea maledetta del personaggio, potenziato e indottrinato chimicamente ad uccidere dalla consueta potentissima organizzazione criminale (l’H.Y.D.R.A.) e la sua voglia di espiazione nei confronti delle vittime della sua furia passata. Intento frustrato quasi totalmente da una banalità di scrittura imbarazzante, con una sterile sovraesposizione di sequenze prive di pathos e caratterizzate da manifestazioni di pietas a metà tra pressapochismo televisivo e la semplificazione fumettistica.
Per (il rovescio della medaglia) Falcon, invece, si ricerca l’empatia con lo spettatore mostrando le vicissitudini dello “Young, Black & Gifted” uomo comune con grandi responsabilità e famiglia e mutuo sul groppone: uno di noi, insomma, ma con le ali (meccaniche). La sua “recherche” alla conquista del fatidico scudo stellato, potenzialmente stimolante, si ammanta di sterili istanze “Black Lives Matter” e “Black Power” – riesumando di sfuggita e con piattezza anche la storia del Capitan America Nero (https://it.wikipedia.org/wiki/Isaiah_Bradley) - in salsa Marvel. Con in più - purtroppo - una dose eccessiva di fastidiosa retorica a stelle e strisce, tronfia quanto basta (concentrata soprattutto nell’episodio finale “One World, One people”).
I due personaggi, interpretati – senza guiizzi e con scarsa alchimia - dai consueti Anthony Mackie e Sebastian Stan, si ritrovano pertanto riuniti per forza per fronteggiare il solito pericolo terroristico globale, dovendo inoltre gestire le mattane del nuovo Capitan America (interpretato da un Wyatt Russell completamente fuori parte) e collaborando con il villain Barone Helmut Zemo (interpretato da Daniel Bruhl, l’unico a spiccare nel variegato cast). Storia che, nella conclamata debolezza sceneggiativa, non decolla praticamente mai, con parecchie sequenze meramente riempitive (al netto delle quali, a parere di chi scrive, una puntata di quaranta minuti – sulle sei totali – poteva essere tranquillamente omessa).
Nulla di nuovo sotto al sole, quindi, ma in confezione di lusso.
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