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Cos'è per me un critico cinematografico
di CarloMacchiavello
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CarloMacchiavello

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Troppo spesso si leggono articoli, post, recensioni di persone arrabbiate, persone deluse, perchè ciò che hanno visto non è ciò che si aspettavano, e sfogano la loro rabbia attraverso il web 2.0.

Se farò delle recensioni, cercherò di esprimere la mia opinione positiva, o per lo meno obiettiva sui film che mi sono piaciuti, e quelli che trovo utili averli visti almeno una volta nella vita, giusto per non rivederli più :-P

Essere e non fare il critico di cinema significa tante cose, in primis essere responsabili per ciò che si dice, perchè qualcuno che ci leggerà verrà influenzato dalle nostre opinioni e ciò cambierà nel bene o nel male il lettore.

Essere un critico significa :

- conoscere e amare il cinema, bello e brutto, di ogni genere e categoria

- avere la capacità obiettiva di giudicare anche ciò che non ci piace e saper razionalizzare le proprie parole

- saper non incensare troppo ciò che ci piace, non affossare ciò che non incontra il nostro gusto

- saper giudicare un film, una storia per la sua posizione storica...
è troppo facile dire che ci sono dei pupazzi di gomma mal fatti nel king kong del '33, ma visto all'epoca fu un capolavoro

- conoscere la storia che sta dietro ad un film e capire le ragioni per cui noi lo vediamo così  (giudicare pessimi gli effetti di guerre stellari visto nella prima vhs mal riversata che contrastava ed esaltava tutti i mascherini e i garbage matte invisibili in pellicola)

- avere quelle basi tecnico pratiche per cui un film lo si vede bene, non un file scaricato dal web, massacrato dalla compressione, magari "tagliato" in alto e in basso perchè l'uploader ha pensato che il film dovesse essere in 16:9 e quindi le parti in più le ha buttate...

- avere più riferimenti... se prendiamo un dvd del classico di Raimi "La casa" possiamo trovare diverse edizioni di cui una special ediction italiana massacrata in 16:9... peccato che il film girato in 16mm avesse un aspect ratio da 4:3 circa, e tutte le inquadrature sono monche in alto e in basso perchè il distributore italiano pensava vendesse di più in 16:9...

- fare qualche ricerca storica, e non pensare che "La cosa di Carpenter è un banale remake del film di Hawks e quindi bollarlo a priori, quando esso era un'altra storia, ben più fedele al racconto originale di "la cosa da un altro mondo"

 

Qualche esempio giusto perchè amando il cinema odio la superficialità con cui vengono affrontati spesso gli argomenti, o peggio sentir sparare a zero dalle persone solo per il gusto di parlar male, per il gusto di criticare, nel senso peggiore del termine.

 

Per critica, dal greco κρ?νω (distinguo) si intende l'attività che consiste nell'analisi e nella valutazione di qualcosa, ma non ha nessun tipo di accezione negativa. Mentre di recente sembra che fare il critico significhi sfogare le proprie frustrazioni parlando male e gettando fango su tutto e tutti.

 

Il cinema nasce come entertainment, come divertimento, e deve essere occasione di alleggerimento, di divertimento, spensieratezza, scarico di tensioni e paure, risata, passione e molto altro, per questo il critico aiuta il pubblico guidandolo verso i film che portano queste emozioni.

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