Regia di Pipilotti Rist vedi scheda film
Se ne emerge bagnati di colore dal mondo di Pepperminta, bagnati ed infreddoliti al cospetto di una tale lucidità d'intenti. Se la missione della giovane protagonista è quella di salvare il mondo dal bianco&nero (il grigiore di un pensare privo di fantasia), la nostra sembra quella di riuscire nell'intento di raccogliere le decine e decine di provocazioni lanciateci dallo sguardo progressista della video-artista Pipilotti Rist, qui al suo esordio cinematografico.
Pepperminta aggiorna la figura di Pippicalzelunghe, rinnova il mondo di Amelie ed in qualche modo rivoluziona l'ormai polverosa sintassi filmica tradizionale definendo una sorta di limbo passato presente e futuro nel quale vivere per la voglia di sentirsi persone, possibilmente macchiate di errori. In apparenza superficiale, il film rivela ben presto una morale profonda, una verità sottile che, paradossalmente, deve la propria forza a quegli stessi errori sintattici che tanto si condannano. Se il messaggio filmico richiama, infatti, il bisogno di un vivere spensierato (siamo quello che siamo, tanto vale fare del nostro male il bene più prezioso), le scelte registiche solletticano la pazienza del pubblico portandolo alla consapevolezza che non esiste film e non film ma esclusivamente film in qualità d'opera d'arte. Inutile dunque infastidirsi alle prime avvisaglie di quelli che saranno novanta minuti ricchi di frammenti videoartistici ed elettronici. Meglio sorridere alla novità.
Coraggioso, pungente e soprattutto colorato."Pepperminta" si tratta, in definitiva, di un banco di prova, di un'opera sperimentale volta a fornire a papà cinema una nuova consapevolezza artistica. Facciamoci dunque trovare pronti: non vogliamo riconfermarci, ancora una volta, accaniti conservatori nonchè giudici del presunto "bello". Vero??
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