Ambientata al QT8, quartiere milanese attraversato da contraddizioni sociali e tensioni sotterranee, Hype, serie destinata dal 31 ottobre a RaiPlay, racconta la traiettoria di tre giovani legati dalla passione per la musica rap.


Composta da otto episodi da 25 minuti e diretta da Fabio Mollo e Domenico Croce, segue Anna (Martina Sini), Marco (Gabriele Careddu) e Luca (Lorenzo Aloi) nel tentativo di trasformare la propria inclinazione artistica in un progetto discografico. L’opportunità arriva sotto forma di un contratto con l’etichetta Parsifal, e da lì prende avvio una catena di eventi che mettono alla prova legami personali, equilibri comunitari e confini morali. Sullo sfondo, il quartiere agisce come spazio simbolico e concreto, condizionando le scelte e le traiettorie dei protagonisti.


In anteprima ad Alice nella Città, conta sulla partecipazione straordinaria di Ernia.

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Lorenzo Aloi e Luigi Bruno nella serie di RaiPlay 'Hype'.

Tra sogno e ostacolo

Il primo snodo narrativo della serie RaiPlay Hype si consuma nella firma del contratto discografico: un momento che segna la possibile uscita dal contesto locale e l’ingresso nel sistema musicale professionale. A seguito di una festa improvvisata sul Monte Stella, Luca viene trovato morto per overdose. L’evento determina un cambio di rotta nel gruppo e apre una fase di crisi. La tensione cresce, soprattutto con Nicola (Fabio Barone), figura che gestisce il traffico di droga nel quartiere e che percepisce la crescente visibilità del trio come un rischio per i propri interessi.


Mentre Anna cerca di mantenere attivo il progetto musicale, Marco si avvicina a Giacomo (Luka Zunic), collaboratore di Nicola e coinvolto nella rete dello spaccio. La relazione tra i due introduce un elemento di ambiguità all’interno del gruppo. Fabrizio (Luigi Bruno), giovane A&R della Parsifal, decide di lasciare l’etichetta per seguire autonomamente i ragazzi, contribuendo alla produzione del loro lavoro.


Il conflitto con Nicola si intensifica e culmina in atti di sabotaggio e aggressione. Il gruppo continua il percorso musicale, nonostante la pressione crescente. Nelle fasi finali, si arriva a un concerto pubblico, mentre emergono nuove verità sulle responsabilità legate alla morte di Luca. Il racconto si chiude con un momento di discontinuità per il quartiere e i suoi equilibri interni.

Il triangolo centrale

Nella serie RaiPlay Hype, Anna è la coordinatrice del gruppo. Cresciuta in un ambiente familiare legato alla musica, sceglie di operare dietro le quinte, assumendo il ruolo di regista e manager. Il suo legame con Luca e Marco va oltre la dimensione artistica, radicandosi in un senso di appartenenza reciproca.


Marco è co-autore dei testi, osservatore attento delle dinamiche del gruppo e progressivamente spinto a prendere la parola in prima persona. La relazione con Giacomo lo mette a contatto diretto con la complessità del quartiere e lo espone a dinamiche personali e collettive difficili da gestire.


Luca, leader del gruppo, rappresenta l’elemento di traino iniziale del progetto. La sua assenza, a partire dall’episodio due, agisce come elemento propulsore per gli sviluppi successivi e condiziona in modo significativo le scelte degli altri personaggi.

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Luka Zunic nella serie di RaiPlay 'Hype'.

Tra regole e sopravvivenza

Nicola è il punto di riferimento della microcriminalità locale. Gestisce il traffico di sostanze nel quartiere e si muove in funzione della conservazione di uno status quo fondato sul controllo e sulla discrezione. Il progetto musicale del trio rappresenta per lui una minaccia, in quanto potenzialmente in grado di attrarre attenzioni esterne sul territorio.


Giacomo è un personaggio in bilico tra due mondi. Cresciuto in una casa-famiglia e coinvolto nello spaccio, mostra un’apertura emotiva verso Marco che entra in tensione con i suoi obblighi nei confronti di Nicola. Questa ambivalenza produce scelte contraddittorie, che influenzano gli sviluppi narrativi in modo trasversale.


Fabrizio, proveniente da Napoli ma residente a Milano, è inizialmente un professionista all’interno dell’etichetta Parsifal. La sua progressiva vicinanza ai ragazzi lo porta a un cambio di rotta, che lo vede lasciare la propria posizione per sostenere il progetto in modo indipendente.

Il QT8 come presenza narrativa costante

Il quartiere QT8 è rappresentato nella serie RaiPlay Hype come una dimensione che condiziona comportamenti, aspirazioni e linguaggi. Le dinamiche tra i personaggi si sviluppano sempre in relazione a esso, che agisce come catalizzatore di tensioni e luogo di conflitti irrisolti. Accanto al trio protagonista si muove la cosiddetta QT Gang – composta da Jessica, Sarah, Omar e Coma – che rappresenta una rete di sostegno, ma anche una comunità con regole proprie.


Il bar di Carlo (Alessandro Tedeschi), padre di Luca ed ex detenuto, funge da spazio di mediazione e confronto. Rientrato nel quartiere dopo una lunga assenza, Carlo cerca di ricostruire un rapporto con il figlio e successivamente di gestire la scoperta del suo coinvolgimento indiretto negli eventi più tragici. Il suo percorso si intreccia con quello dei ragazzi e ne influenza l’evoluzione.

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Martina Sini e Luigi Bruno nella serie di RaiPlay 'Hype'.

Identità, controllo, riorientamento

La serie RaiPlay Hype mette in scena una serie di tematiche riconducibili a dinamiche di costruzione identitaria, gestione del potere e tentativi di emancipazione. I personaggi si confrontano con il proprio contesto di provenienza, cercando alternative alle traiettorie consolidate. La musica, e in particolare il rap, funziona come strumento espressivo e come possibile via d’uscita, ma anche come elemento che espone a nuove forme di conflitto.


L’appartenenza a un territorio non è solo geografica, ma comporta l’adesione o il rifiuto di codici sociali interni. Il controllo esercitato da figure come Nicola è parte di un equilibrio precario, che viene messo in discussione dall’irruzione di elementi esterni – visibilità, industria musicale, narrazione pubblica.


Il processo di crescita dei personaggi avviene in un contesto dove ogni scelta ha conseguenze dirette e dove il percorso verso l’autonomia è continuamente ostacolato da vincoli economici, affettivi e criminali. La dimensione sentimentale, presente in diverse forme, non è mai separata da quella sociale, e contribuisce a definire la complessità delle relazioni tra i protagonisti.

Un racconto articolato su più livelli

Hype si presenta come una narrazione stratificata, in cui convivono elementi musicali, drammatici e criminali. La struttura segue un percorso di progressiva frattura e ricomposizione, con una costante tensione tra desiderio di affermazione e necessità di resistenza. Il QT8, più che un’ambientazione, è un dispositivo narrativo che interagisce con i personaggi e ne condiziona le scelte. La serie costruisce così un racconto in cui la dimensione artistica è sempre intrecciata con quella sociale, e in cui i percorsi individuali si confrontano costantemente con vincoli collettivi.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto la serie. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Hype può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

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Ernia e Luigi Bruno nella serie di RaiPlay 'Hype'.

Autore

Redazione

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