Immaginereste mai di accostare una delle scene rap più interessanti d’Italia, quella di Genova, con i celebri cantautori della scuola genovese? È strano, sì, ma è anche un presupposto coraggioso. L’idea è alla base di La nuova scuola genovese – di Yuri Dellacasa e Paolo Fossati, scritto e ideato da Claudio Cabona –, doc che sarà presentato il 22 febbraio al Seeyousound International Music Film Festival di Torino.

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La nuova scuola genovese (2021) scena

A ben vedere, Genova, di suo, sembra alimentarsi di contrasti continui: dal porto ai palazzi nobiliari, dai casermoni ai carruggi. «È la città più a sorpresa che esista», racconta Gino Paoli nel film, «puoi passare un vicolo e trovare un pezzo di terra, la campagna e una villetta». Tutti elementi che coesistono e che creano a Genova punti di contatto culturali, più arditi che altrove.

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La nuova scuola genovese (2021) scena

La scena rap cittadina è una delle più fertili del Paese, vede esponenti come Tedua, 28 anni, reduce da un’adolescenza non facile vissuta alle porte della metropoli. Il luogo che osservava spesso da un treno da dove il mare e la brutalità delle case popolari restavano fermi come un monito all’umiltà.

Nel suo piccolo comune, Cogoleto, è cresciuto anche Izi, uno dei più giovani della loro crew, «l’allievo che supera il maestro» come lo definisce Vaz Tè, anche lui rapper e fondatore, con gli altri due, del collettivo Wild Bandana.


Sono tutti competitivi e solidali, si stimolano, hanno brani che fanno milioni di visualizzazioni su Youtube, ma si sono formati nelle battaglie di rime improvvisate in strada, le stesse cui partecipava anche un altro amico, Disme, che arrivava tutte le sere da La Spezia. Le differenze stilistiche con i cantautori della tradizione sono enormi, ma anche loro – Paoli, Tenco, Lauzi e De André – erano coesi, erano ribelli nei confronti della parte borghese della città, quella che tende a comprimere i giovani artisti e li costringe a sostenersi reciprocamente, oggi come allora.


È su questo spunto che il film tenta il contatto tra i due mondi. Vediamo Bresh, il rapper del brano Angelina Jolie, dialogare con Cristiano De André, Tedua confrontarsi con Gino Paoli, mentre il racconto porta i contributi di Ivano Fossati, Vittorio De Scalzi, Nader, Guesan e molti altri ancora. È una forzatura voluta; un incontro combinato; una narrazione didascalica a tratti, ma necessaria a instaurare un dialogo, un ponte tra prima e dopo. Capiamo allora perché nelle liriche dei rapper locali ci siano meno arrivismo e più tematiche sociali rispetto agli esponenti di altre città. Deriva dalla loro radice, dal rapporto che instaurano con la parola: un’eredità ricevuta in dote dai cantautori, e segnata poi dalla cultura dei freestyler cittadini. Il dialogo generazionale è infine uno spunto per trarre qualche lezione: «Qual è la chance meravigliosa di una canzone? Che chiunque la canti la renda propria. La canzone è un calcio in culo al tuo pensiero, non al mio. Non è mai un insegnamento chiuso». Izi? Tedua? No, Gino Paoli.

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Seeyousound 2022

La nuova scuola genovese è solo una delle tante proposte di Seeyousound, festival dedicato al cinema a tematica musicale e giunto quest’anno all’ottava edizione (dal 18 al 24 febbraio, a Torino). La rassegna pone da sempre la musica al centro di percorsi, tendenze culturali, storie; arricchendosi di concerti, progetti multimediali, sonorizzazioni dal vivo. La proposta prevede quest’anno 67 opere (di cui 24 in anteprima), tra film di finzione, doc, corti e videoclip, divise in cinque sezioni competitive e in rassegne come Into the Groove, che quest’anno omaggierà il regista Stephen Kijak (ospite in sala) proponendo in apertura, venerdì 18/2, alle 21, il suo Shoplifters of the World: la vera vicenda di alcuni adolescenti di Denver, la notte in cui scoprirono dello scioglimento degli Smiths.

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Shoplifters of the World

Oltre a Stones in Exile e a Sid & Judy, che completano l’incursione nell’opera di Kijak, moltissimi altri titoli: dal biobic Moby Doc, sulla vita di Moby, all’indie Usa narrato attraverso un podcast di Poser, alla musica classica vissuta in prima persona di The Conductor; spaziando poi, dalla italo-disco alla trap, dai giorni di prigionia di Caetano Veloso nel 1968 (Narciso Em Férias) ai focus su Alanis Morissette (Jagged) e St. Vincent (The Nowhere Inn). Un’edizione di ripartenza e, come sempre, di grande musica.

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The Nowhere Inn

Autore

Matteo Bailo

Una laurea in filosofia e una passione per la musica che lo porta a inseguire concerti in giro per la regione, e a procurarsi strumenti troppo impegnativi rispetto alla sua chitarra.
Lavora per Film Tv dall'agosto 2012, per il quale cura la rubrica Muzik - L'impero dei suoni, e redige i listini dei palinsesti.

In anteprima al Seeyousound

locandina La nuova scuola genovese

La nuova scuola genovese

Documentario - Italia 2021 - durata 72’

Regia: Yuri Dellacasa, Paolo Fossati

Con Gino Paoli, Vittorio De Scalzi, Cristiano De André, Dori Ghezzi, Max Manfredi, Federico Sirianni

Al cinema: Uscita in Italia il 03/05/2022

in streaming: su Amazon Video Amazon Prime Video