Regia di Ching-Po Wong vedi scheda film
Un gran film sulla vendetta.
L’incipit è folgorante, immerge lo spettatore in una dimensione palesemente violenta eppur sospesa in un limbo, dove le emozioni sono compresse dietro quella che si rivelerà una vicenda estremamente passionale.
Merito del connubio tra la fotografia, capace di sovrapporre alla nitidezza delle immagini una tonalità grigio/blu e la colonna sonora, puntuale compagna delle ansie dello spettatore.
Non si rivela subito, ma abbastanza presto, cosa celano le atrocità perpetuate ai danni delle vittime innocenti, opera di un folle, di un serial killer, di un dramma familiare? No, è...una vendetta.
Con la cattura del presunto killer (che non è un così freddo e infallibile calcolatore come sembrava) si passa ad un lungo flash-back (circa metà film) che narra una vicenda di sei mesi precedenti, dando “senso” ai fatti cui assistiamo. In questo riassunto cambia il registro stilistico, tonalità più calde, ritmo più lento ma il rilassamento non è consentito, trovate, sorprese e spruzzi di sangue, sono ben distribuite per tenere alta la tensione.
L’avvicinamento alla resa dei conti, mostra un alternarsi del registro stilistico e delle tonalità delle immagini che fanno da preludio al finale.
Nell’ultimo capitolo (il film è suddiviso in capitoli) torna l’atmosfera cupa e umida dell’incipit che rimanda a suggestioni oniriche, metafisiche e, con la complicità dei dialoghi di sottofondo, mistico/religiose.
Se tutto il film ha rappresentato una vendetta passionale da melodramma, il finale pone il tema del perdono. Sarà un ironico sberleffo o una reale richiesta di riflessione?
Il colpo di genio del contro-finale permetterà ad ognuno di rileggere i fatti alla luce di quale versione verrà considerata vera e quale immaginaria e sarà un’ottica necessariamente personale.
Fuk sau che chi sei (Revenge a Love Story) rispolvera il nero più nero in stile Honk Kong con un occhio alle “giungle americane”, un film di genere (noir) che sfocia in più generi (horror) ed una regia da tenere in considerazione.
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