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Una scomoda circostanza - Caught Stealing

Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film

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La recensione su Una scomoda circostanza - Caught Stealing

di supadany
7 stelle

Durante il corso di una vita, ogni individuo deve affrontare e superare svariate prove, alcune condivise da tutti e altre fuori programma, tra quelle per cui basta metterci un minimo impegno per uscirne indenni/vincitori e vicissitudini che manderebbero al tappeto chiunque. Nei casi in cui la congiunzione astrale si manifesta in una forma particolarmente sfortunata/avversa/aggressiva, si finisce – magari, più volte - per doversi opporre a un destino cinico e baro, che costringe a rivedere – di punto e in bianco - la lista delle priorità, richiedendo di alzare prontamente la testa per non venire stritolati.

In Una scomoda circostanza, il protagonista è sottoposto a un autentico e imprevisto tour de force, dal quale può uscire solo attingendo a risorse supplementari, ritrovando una forza di volontà da tempo messa a riposo in un cassetto. Un film estroverso ed esuberante, nel quale Darren Aronofsky abbassa drasticamente l’asticella delle pretese d’autore, quantunque la sua mano rimanga – almeno per alcuni connotati – assolutamente riconoscibile, tra intuizioni azzeccate/sgargianti ed alcune cadute di tono, che comunque vengono superate di slancio, senza eccedere in facili compromessi (che comunque ci sono e non passano inosservati).

New York, 1998. Dopo essere stato una promessa – non mantenuta per via di un grave incidente - del baseball, Hank Thompson (Austin ButlerElvis, Masters of the air) vive alla giornata, lavorando in un bar e frequentando Yvonne (Zoe KravitzThe Batman, High fidelity), una ragazza che lo esorta a pretendere di più dalla vita.

Tutto cambia quando, dopo che il suo vicino Russ (Matt SmithDoctor Who, The Crown) gli ha affidato per qualche giorno il gatto, si scontra contro due energumeni russi che cercano proprio Russ, credendo che lui stesso sia direttamente coinvolto nella sparizione di un ingente quantitativo di soldi.

La situazione precipita rapidamente e neanche la Detective Roman (Regina KingWatchmen, Se la strada potesse parlare) sembra poter essere d’aiuto, mentre in scena entrano altri brutti ceffi, come Lipa (Liev SchreiberRay Donovan, Il caso Spotlight) e Shmully (Vincent D’OnofrioDaredevil, Men in black), due ebrei dai metodi quantomai efferati.

Tuttavia, sarà proprio questa tragica/opaca circostanza a scuotere Hank dal torpore che lo assedia, riaccendendo un ardore tale da permettergli di lottare fino alla fine per uscire da un tunnel che non prevede soluzioni a buon mercato.

 

Matt Smith, Austin Butler

Una scomoda circostanza - Caught Stealing (2025): Matt Smith, Austin Butler

 

Diretto da Darren Aronofsky (Requiem for a dream, The Wrestler) e sceneggiato da Charlie Huston (Powers) partendo dal suo romanzo A tuo rischio e pericolo, Una scomoda circostanza è un film metropolitano e multietnico che arriva da un’altra era, per certi versi fuori tempo massimo, comunque sia in grado di difendersi con il coltello tra i denti e di regalare abbondanti dosi di buon cinema.

Pertanto, predispone uno scenario criminale che non esclude alcun tipo di tiro mancino, spaziando con spudorata agilità tra thriller, dramma e commedia per delineare un percorso umano/narrativo che nella sua interezza ha indirizzi precisi/evidenti, innescando un effetto domino furibondo, scandito/ricoperto di incroci pericolosi e attraversato da duetti elettrizzanti.

In aggiunta, tra sogni sgretolati, sensi di colpa e una nuova consapevolezza in fase di consolidamento, perlustra New York (gli scorci da conservare sono molteplici) e aumenta gradualmente l’intensità dell’azione, con modelli primari e secondari - se ne possono individuare a bizzeffe, da Fuori orario a Baby Driver, dal cinema dei fratelli Coen a quello di Guy Ritchie, sempre prendendo in esame lavori con almeno 20 anni sulle spalle - che si fanno sentire, caratterizzazioni sopra le righe che lasciano il segno già a prima vista e gemme nascoste/camuffate (vedi la presenza - non casuale - di Griffin Dunne).

Contestualmente, Darren Aronosfky dirige un’orchestra che in qualche caso stecca ma non manca mai di inserire sottolineature puntuali, affini al suo allucinato/crudo/irregolare cinema, come il corpo di Hank con le sue ferite esposte/scomposte, corroborato dall’apporto di collaboratori fidati e affidabili, con la lucida/ricca fotografia impressa da Matthew Libatique (Il cigno nero, Madre!) e il montaggio di Andrew Weisblum (Il treno per il Darjeeling, Moonrise Kingdom), che coadiuva un ritmo notevole/trascinante.

Dulcis in fundo, gli interpreti aggiungono note preziose/fondamentali. Se Austin Butler regge sulle sue spalle l’intero film denotando qualità che vanno ben oltre un indiscusso fascino e Zoe Kravitz si fa sentitamente amare dal primo fotogramma, Regina King mette in tavola una sicurezza invidiabile e Matt Smith fornisce un’immagine punk che rimane scalfita nella memoria, mentre il duo costituito da Liev Schreiber e da Vincent D’Onofrio è un sollazzo a dir poco sensazionale.

 

Zoë Kravitz, Austin Butler

Una scomoda circostanza - Caught Stealing (2025): Zoë Kravitz, Austin Butler

 

Tirando le somme, Una scomoda circostanza è un prodotto sui generis, bizzarro e sprezzante, che vede il suo autore distanziarsi (ma non completamente) da tutta la sua precedente/nutrita distinta cinematografica, senza per questo essere una sgambata di salute, fatta apposta per raggranellare qualche spicciolo (a occhio e croce, non incasserà granché e non scommetterei nulla sul fatto che recuperi i 40 milioni di budget). Ha tanti colpi in canna da scodellare e un saliscendi emotivo dal notevole impatto, stacca e riattacca la spina con irriducibile facilità, talvolta esce di strada ma ritrova sempre un modo – anche mediante piedi di porco - per rientrare subitaneamente in pista, per un concentrato di adrenalina pura e di motivazioni sferzanti, tra collisioni ripetute e colpi di reni febbricitanti, sbalzi di tensione appariscenti ed elementi attivi che assicurano supporti validi/cospicui.

Accattivante e chiassoso, spericolato e movimentato, per un campo minato traboccante di virtuosismi e di codici frullati con innato/stordente stile.

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