Regia di Francesco Piccolo, Annalena Benini vedi scheda film
Documentario sulla poetessa Patrizia Cavalli, con la partecipazione di lei stessa a raccontare la sua vita, le sue ispirazioni, le sue aspirazioni e gli incontri che l'hanno portata a diventare una figura peculiare, ma ben riconosciuta all'interno dell'universo letterario italiano.
Con questo documentario Francesco Piccolo (già rinomato sceneggiatore) e Annalena Benini (giornalista e moglie di Mattia Feltri) colmano una lacuna portando sullo schermo una figura letteraria di notevole impatto, quella di Patrizia Cavalli, alla quale né il cinema né la televisione hanno mai prestato particolare attenzione. Eppure il personaggio è ben degno di nota: donna libera, scrittrice originale, sfuggente come artista alle definizioni, Patrizia Cavalli ha composto poesie in chiave pop per quasi mezzo secolo, dal 1974 alla prematura morte avvenuta poco tempo dopo le riprese di questo film. E al centro di questo lavoro c'è proprio la sua parabola, di pari passo umana e artistica, raccontata attraverso le sue stesse parole dall'incontro decisivo con Elsa Morante all'approdo in Einaudi, fino ai giorni contemporanei. Una lunga intervista alla poetessa si alterna a spezzoni tratti da vari reading nei quali Cavalli recita suoi componimenti: parole semplici, di uso quotidiano, articolate spesso in maniera spiazzante e capaci di mettere a nudo i punti focali del linguaggio del suo tempo. Il titolo Le mie poesie non cambieranno il mondo riprende quello della raccolta d'esordio datata 1974; pur essendo la durata del documentario indicata a 77 minuti su tutto il web, la Rai ne ha trasmesso solamente una versione accorciata ad appena 53. 6/10.
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