Regia di Filippo Ratti vedi scheda film
Estate al mare. Due spiantati che si fingono benestanti fanno incontrare i rispettivi figli - un ragazzo e una ragazza - nella speranza di farli mettere insieme. Ciascuno, naturalmente, crede di aver fatto l'affare economico della vita; in realtà i due giovani si trovano proprio bene insieme.
Commediola balneare tipica dell'epoca, con accenni di musicarello e tutte le carte in regola per finire nel dimenticatoio in tempi rapidi. Ovvero: l'assenza di nomi di evidente richiamo in cartellone (nonostante numerose presenze di ottimi caratteristi o 'secondo linee': Mario Carotenuto, Tiberio Murgia, Valeria Fabrizi, Rosalba Neri, l'inglese Anthony Steel), la fattura mediocre della confezione (Filippo Walter Ratti è stato un 'regista di ripiego', pronto a girare qualsiasi genere di prodottino alimentare, non particolarmente dotato), la banalità della trama (sceneggiatura di Luigi Angelo, Luciano Ferri e del regista, da un soggetto di Vincenzo Petti) e, naturalmente, la prorompente inconsistenza della pellicola in sè, suddivisa equamente fra storiella sentimentale melensa, momenti comici-sguaiati (c'è anche uno sketch dei Brutos), esibizioni canore e cartoline estive. Insomma: poco da ricordare anche per gli amanti del cinema di genere italiano dell'epoca. In quello stesso anno Ratti girava anche Maurizio, Peppino e le indossatrici, con Maurizio Arena e Peppino Di Capri (e non De Filippo!) protagonisti. Di Capri compare anche in Vacanze alla baia d'argento, dove canta una versione leggermente swingata di Parlami d'amore Mariù. 2,5/10.
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