Viaggi nel tempo e nella storia, e metamorfosi senza meta, muovono i film del cineasta dai capelli bianchi di Akron, Ohio - un nome che sembra quello di un’altra galassia. Gli anni di formazione li ha vissuti in una dimensione spaziotemporale unica, nel Lower East Side derelitto della Manhattan di fine anni 70, trasformato, dal basso, nella capitale dell’arte mondiale dall’insorgenza di mille artisti e centri fertili (Millennium, St. Mark’s Place, Café La MaMa, i club musicali CBGB’s e The Ocean, Robert Frank, Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, i cineasti Charlie Ahearn e James Nares, Sun Ra che già fondeva elettronica e jazz...) ma anche dall’incredibile energia di una popolazione a tensione transculturale, che più impoverita era e più era capace di inventare bellezza ovunque, dalla moda più cheap all’incredibile fusion tra dub caraibico, punk londinese e hip-hop da Harlem. Tutti potevano suonare anche senza saperlo fare, «come, allora, i Talking Heads». Tutti potevano fare cinema.

María Duval
Permanent Vacation (1980) María Duval

Vivere on the road e in stato d’allarme la propria identità e documentarne la decomposizione: possibilmente con stile, consapevolezza storico-politica e in gruppo, con gli stessi creativi (l’operatore “mai con la steadycam” Robby Müller, Tom DiCillo, il montatore Jay Rabinowitz, Tom Waits, Iggy Pop, Rammellzee...). Questa è stata la missione di Jarmusch. Approfittando anche di finanziamenti pubblici o co-produttori stranieri (ZDF, ARTE etc.), operare mutazioni e cambi di set mentali, produrre energia contagiante e contaminarsi con l’altro, con il diverso, con chi non parla la tua lingua, con l’oltremare, il nero, il latino e il nativo e - per un cineasta indipendente per eccellenza come lui - anche con i “generi pop”. In Permanent Vacation Jarmusch ibrida musiche di John Lurie con il gamelan giavanese. E così via.

Jim Jarmusch
Stranger Than Paradise (1983) Jim Jarmusch

Un don Giovanni di oggi che rimedita sulla rivoluzione sessuale degli hippie e omaggia Eustache; due giovani fan di Presley in pellegrinaggio a Memphis dal Giappone; il killer afroamericano al servizio della mafia sedotto dall’etica del samurai; il poeta-autista di bus a Paterson, innamorato di un’iraniana diversamente poetica, rendendo omaggio ai lettristi e a Lou Costello; gli ungheresi indocili alla civiltà del benessere; un musicista vampiro, eternamente depresso, che attraversa i secoli indeciso se irridere, deplorare o detestare la realtà degli umani; l’incontro western tra il killer William Blake e un nativo d’America; zombie a Centerville scatenati contro i veri mostri; un buffo italiano che capita in prigione...

Tom Waits, Ellen Barkin
Daunbailò (1986) Tom Waits, Ellen Barkin

Raccontati così, i film minimalisti e romantici di James Robert Jarmusch sono forse “noiosi” e “borghesi”? Così li definì Nick Zedd, un vicino di casa ad Alphabet City, cineasta trasgressivo irriducibile, autobiografico e pauperista fino all’insopportabilità. Ma il pittore concettuale Joseph Kosuth così spiegava la sensibilità postmoderna impostasi, anche nel cinema, verso la metà degli anni 70: «Siamo stati costretti, dopo Corea, Vietnam, razzismo, fine del Welfare e l’AIDS mal contrastato, a ripoliticizzare l’arte, incorporando ma anche oltrepassando la modernità del racconto autobiografico, la soggettività desiderante, estranea a ogni causa pseudo-rivoluzionaria», compreso il monoteismo autoriale. Il cinema personale, narrato in prima persona singolare, vanto della generazione underground e nouvelle vague, che aveva devastato il canone hollywoodiano, andava messo sottotraccia. Le conquiste restavano: il basso costo, il passo ridotto, il surplus di naturalezza, il final cut, lo sganciamento dal canone, lo slittamento nel documentario della finzione. Godard, in questo, era stato profetico: fare film «con un inizio, uno svolgimento e una fine, non necessariamente in quest’ordine». Tra Titanic e American Beauty era nato uno spazio per le opere minoritarie differenti e competitive di Linklater, Haynes, Paul Thomas Anderson, Sara Driver, Bette Gordon...

Johnny Depp, Gary Farmer
Dead Man (1995) Johnny Depp, Gary Farmer

Jarmusch avrebbe voluto fare lo scrittore, poi il musicista (è stato cantante e tastierista dei Del-Byzanteens, band new wave, un album all’attivo), ma finì alla Tisch School of the Arts della New York University (bocciato il saggio di diploma, perché in 16 mm). Figlio di un manager e di una giornalista/artista, di milieu cristiano-episcopale, poi buddista non praticante, con radici irlandesi, ceche e tedesche, laureato in letteratura alla Columbia, nel 1975 a Parigi per nove mesi fa indigestione alla Cinémathèque di pianisequenza e piani fissi griffati Ozu, Dreyer e Bresson.

Bill Murray, Sharon Stone
Broken Flowers (2005) Bill Murray, Sharon Stone

Ma è del professore Nicholas Ray l’illuminazione: «Gira ogni sequenza come se fosse un film a sé. E poi monta cercando un’atmosfera unificante». Fassbinder lavorava così, frammentando il film, in sequenze composte da moltitudini di storie. Ecco perché i film di Jarmusch sembrano a episodi, indocili agli storyboard. Tante vite, un’opera unica. Sul set di Nick’s Film - Lampi sull’acqua Ray gli fa conoscere Wenders, che distribuirà Permanent Vacation e lo lancerà internazionalmente, fino alla la vittoria della Caméra d’or nel 1984 per Stranger Than Paradise. Negli ultimi film la segnaletica del B movie prende il sopravvento, tra vampiri e zombie? Si è imborghesito, direbbe Zedd? No. È bebop: «Cerco di far vedere le immagini da differenti prospettive nello stesso tempo. Come faceva Charlie Parker con lo standard musicale. Lo spezzettava come un cubista ma poi ce lo restituiva, con molto rispetto, abbellito».

Tilda Swinton, Tom Hiddleston
Solo gli amanti sopravvivono (2013) Tilda Swinton, Tom Hiddleston

Autore

Roberto Silvestri

Al cinema sono transgender (da Lloyd Kaufman a Straub-Huillet passando per Claudia Weil e Jerry Lewis). Primo film visto Scaramouche, primo film perso I cavalieri della tavola rotonda. Tessera Filmstudio dal 1968. Cofondatore del Politecnico cinema nel 1974. Critico del manifesto dal 1977 al 2012. Nato a Lecce. Studi con Garroni, Brandi, Abruzzese. Registi preferiti Bunuel e Rocha (sia Paulo che Glauber), Aldrich e Siegel. De Antonio e Grifi. Diop Mambety e Ghatak. Dorothy Arzner e Stephanie Rothman (nata a Paterson come Lou Costello), Fassbinder e Aki Kaurismaki, Russ Meyer e… Rivista di cinema preferita Velvet Light Trap/Camera Obscura. E oggi Trafic. Consigli ai giovani appassionati di cinema? Partire dai formalisti russi.

Filmografia completa di Jim Jarmusch

locandina Permanent Vacation

Permanent Vacation

Drammatico - USA 1980 - durata 75’

Titolo originale: Permanent Vacation

Regia: Jim Jarmusch

Con Chris Parker, Leila Gastil, Richard Boes, Ruth Bolton, Sara Driver, María Duval

Allie, 20 anni, la mamma in manicomio, vagabonda per due giorni nel Lower East Side, tra macerie, alienazione, disincanto, incontri illuminanti e voglia di fuga. Pochi stacchi, tempi dilatati, dissolvenze in nero. È il saggio di “non diploma” alla NYU, un omaggio a Charlie Parker, con Tom DiCillo DOP, l’attrice e produttrice Sara Driver e tanti amici intorno (John Lurie, Eric Mitchell, Richard Boes, Evelyn Smith e quel Frankie Faison che farà Il silenzio degli innocenti…). Il cinema no wave o “da garage” non sfrutta il look post punk delle riviste di moda ma brama una terza via narrativa, né standard né sperimentale. Dopo Unmade Beds di Amos Poe, e prima di Underground U.S.A. di Mitchell (col quale Jarmusch aveva già lavorato, in Red Italy), questa profezia sul salario di cittadinanza è scritta per lo stesso disoccupato Allie (Chris Parker).
locandina Stranger Than Paradise

Stranger Than Paradise

Commedia - USA/RFT 1983 - durata 89’

Titolo originale: Stranger Than Paradise

Regia: Jim Jarmusch

Con John Lurie, Eszter Balint, Richard Edson, Cecilia Stark, Danny Rosen

in streaming: su Prime Video

Road movie in tre tempi, tra humour, improvvisazione e piani fissi, percorrendo l’America squallida e i sentimenti più sfumati. L’ungherese Eva (Eszter Balint, dello Squat Theatre) va a Cleveland dalla zia e a New York dal cugino Willie (John Lurie dei Lounge Lizards), giocatore di poker che la trascina in Florida con l’amico Eddie (Richard Edson), la ama ma poi prende l’aereo mentre lei è invece scesa a terra.
locandina Daunbailò

Daunbailò

Commedia - USA 1986 - durata 102’

Titolo originale: Down by Law

Regia: Jim Jarmusch

Con Tom Waits, John Lurie, Roberto Benigni, Nicoletta Braschi

Al cinema: Uscita in Italia il 31/10/2002

Cupa favola carceraria acida senza colori (Robby Müller usò un raro negativo in b/n) ma con un filo rosso di commedia. Whiskey e caffè nero a buon mercato, sbronze notturne, i quartieri poveri sui quali si abbatterà Katrina. E una panoramica sugli esclusi dal Sogno americano, attraverso l’amicizia, in cella, tra un magnaccia, Jack (John Lurie), un turista italiano sempre allegro e soddisfatto di sé sebbene accusato di omicidio (Roberto Benigni) e un disc jockey disoccupato, Zack (Tom Waits). Si fiutano e si odiano, poi si divertono e si conoscono, fuggono dal carcere nelle paludi della Louisiana, in cerca di un posto dove nascondersi, infilando, tra una litigata e l’altra, una serie di citazioni dai classici noir e del filone carcerario, vecchie canzoni blues (è in bianco e nero come Stranger Than Paradise) e, per Benigni, un colpo di fulmine (Nicoletta Braschi).
locandina Mystery Train

Mystery Train

Commedia - USA 1989 - durata 109’

Titolo originale: Mystery Train

Regia: Jim Jarmusch

Con Masatoshi Nagase, Joe Strummer, Youki Kudoh, Screamin' Jay, Nicoletta Braschi, Elizabeth Bracco

Tre destini incrociati nell’arco di 24 ore a Memphis, Tennessee, la città di Elvis Presley e del Sun Studio. Non mancano Rufus Thomas, Tom Waits dj (solo voce) e, in colonna sonora, Otis Redding. Una coppia di giovani giapponesi (ma lui preferisce Carl Perkins al Re), un’italiana (Nicoletta Braschi) e tre fuori di testa (fra i quali Joe Strummer e Steve Buscemi) transitano, senza conoscersi, in un hotel della periferia, senza tv, con sedie rotte, una receptionist d’eccezione (Screamin’ Jay Hawkins) e un colpo di pistola. «Prendere le cose leggere con serietà e quelle serie con leggerezza» teorizzerà l’Hagakure in Ghost Dog, e in questo film, scarnificato fino al vuoto, con luci di Robby Müller, musiche di John Lurie e treni rumorosi, è spiegata con leggiadria la “legge di Strummer”: no input no output, se non esci e sperimenti cose nella vita nulla ti ispirerà a esprimerti. E dove cercarle se non negli angoli più oscuri, tra i rifiuti delle metropoli?
locandina Taxisti di notte

Taxisti di notte

Commedia - USA 1991 - durata 131’

Titolo originale: Night on Earth

Regia: Jim Jarmusch

Con Gena Rowlands, Winona Ryder, Béatrice Dalle, Roberto Benigni, Giancarlo Esposito, Rosie Perez

in streaming: su Apple TV Google Play Movies Amazon Video

Cinque episodi poetici - non sketch - sulla comunità della notte e sulla vitalità e ricchezza interiore dei “perdenti”. Musiche di Tom Waits. Antagonismi comici o romantici (o di classe) dentro i taxi a New York, Los Angeles, Parigi, Roma e anche a Helsinki, in omaggio a Aki Kaurismäki e al suo minimalismo socialmente sfrenato. Nessun campo-controcampo, ovviamente fra tassista e cliente. Ma i duetti sono all’ultimo sangue. Winona Ryder lascia di stucco la direttrice di casting hollywoodiana Gena Rowlands che la vorrebbe trasformare in star: «Non mi interessa». E una cieca e misteriosa Béatrice Dalle, nell’episodio parigino, dà al tassista Isaach De Bankolé alcune lezioni sul guardare: un film dovrebbe «essere sentito» piuttosto che visto in modo piatto. E lo stesso vale per «il fare l’amore», aggiunge, «che coinvolge tutto il corpo».
locandina Dead Man

Dead Man

Western - USA 1995 - durata 90’

Titolo originale: Dead Man

Regia: Jim Jarmusch

Con Johnny Depp, Gary Farmer, John Hurt, Gabriel Byrne, Robert Mitchum

in streaming: su Prime Video Timvision

La ballata crudele, minimalista e sublime inizia qui, sulla canoa alla deriva di William Blake, sulle note della chitarra punk di Neil Young. Il fantasma del contabile di Cleveland, Ohio (dove Jarmusch è nato), aleggerà in ogni film successivo; ha lo sguardo perso di Johnny Depp, memorabile in bianco e nero, doppio del poeta e pittore inglese, destinato a un’accoglienza speciale da parte del Grande spirito. Siamo alla fine dell’Ottocento, che porta con sé la voce di un altro poeta: l’artefice del Rinascimento americano Henry David Thoreau. Il “peccato originale” del Nuovo mondo è tutto inscritto nei suoi racconti e negli occhi di Nessuno, il “pellerossa” che accompagnerà William verso un aldilà purificato dalla colpa. La morte è un sogno che scorre tra le sponde del fiume, sulla terra restano gli assassini. Nel cast Iggy Pop e John Hurt. Distribuì Miramax.
locandina Year of the Horse

Year of the Horse

Documentario - USA 1997 - durata 106’

Titolo originale: Year of the Horse

Regia: Jim Jarmusch

Padrino del grunge, precursore del punk, look da boscaiolo, il cantautore canadese Neil Young, oggi statunitense, aizza Jarmusch a fare un film senza copione («partiamo e poi vedremo») in occasione della tournée del 1996 insieme ai Crazy Horse e del nuovo album: dieci i pezzi dai concerti montati a materiale di repertorio datato 1976 e 1986, con backstage e interviste (in lavanderia).
locandina Ghost Dog. Il codice del samurai

Ghost Dog. Il codice del samurai

Drammatico - USA 1999 - durata 116’

Titolo originale: Ghost Dog: The Way of the Samurai

Regia: Jim Jarmusch

Con Forest Whitaker, John Tormey, Victor Argo, Isaach De Bankolé, Henry Silva

Al cinema: Uscita in Italia il 23/10/2023

in streaming: su Raro Video Amazon Channel

Forest Whitaker, killer incappucciato amante dei piccioni, si crede un guerriero del Sol levante, e ruba Jaguar e Mercedes solo se fornite di lettore cd Dolby System. Ostaggio della mafia, incontrerà in un sogno lisergico una bambina insolente, un gelataio speciale - l’amico haitiano Isaach De Bankolé - e Charlie Parker... Lo spirito del samurai ha poteri soprannaturali.
locandina Coffee & Cigarettes

Coffee & Cigarettes

Commedia - USA 2003 - durata 95’

Titolo originale: Coffee and Cigarettes I, II, III

Regia: Jim Jarmusch

Con Roberto Benigni, Steve Buscemi, Iggy Pop, Tom Waits, Steven Wright, Cate Blanchett

Al cinema: Uscita in Italia il 12/03/2004

in streaming: su Prime Video

11 corti fulminanti. Dalle armi della critica alla critica delle armi il passo è breve: una biondina cotonata sfoglia un catalogo di pistole al bar. Benigni in un bar scrostato si confida con Steven Wright: dialogo nonsense, e l’offerta di sostituire l’amico dal dentista. Vivere gratis e sperperare il tempo tra sigarette e caffè... Manuale di sopravvivenza, poema moderno per vagabondi che si ritrovano negli angoli più eccentrici e notturni di New York a raccontarsi leggende, anzi a inventarle. Buscemi, cameriere molesto, parla del «gemello cattivo» di Elvis. La notte raccoglie confidenze sorprendenti e cuce un copione ai margini dei generi: ecco Iggy Pop e Tom Waits di fronte alla caraffa e a un pacchetto di Marlboro. E poi De Bankolé, Cate Blanchett, Alfred Molina, Bill Murray e lo spettro a luci alternate di Nikola Tesla.
locandina Broken Flowers

Broken Flowers

Commedia - USA 2005 - durata 105’

Titolo originale: Broken Flowers

Regia: Jim Jarmusch

Con Bill Murray, Jessica Lange, Sharon Stone, Frances Conroy, Tilda Swinton, Jeffrey Wright

Al cinema: Uscita in Italia il 02/12/2005

in streaming: su Amazon Video Google Play Movies

Alla ricerca di un figlio, vero o falso che sia, Bill Murray segue le tracce dell’inchiostro rosso su carta rosa. Chi sarà la mittente? Sharon Stone, Frances Conroy, Jessica Lange o Tilda Swinton? L’espressione attonita, il don Giovanni viaggia nei non-luoghi della mente... Sara Driver e Bill Raden firmano «l’idea originale» del film, dedicato a Jean Eustache. Gran prix speciale della giuria a Cannes 2005.
locandina The Limits of Control

The Limits of Control

Giallo - USA 2009 - durata 116’

Titolo originale: The Limits of Control

Regia: Jim Jarmusch

Con Tilda Swinton, Bill Murray, Gael García Bernal, John Hurt, Paz de la Huerta, Hiam Abbass

Isaach De Bankolé come Forest Whitaker il samurai. Un killer al ralenti, figura ricorrente del filosofo con la pistola, malinconico e zen. Fotografia liquida (di Christopher Doyle) che elargisce sensualità; incluse, fra le tante autocitazioni, Tilda Swinton e Paz de la Huerta nascoste sotto l’impermeabile trasparente. L’amore mai così vicino alla morte.
locandina Solo gli amanti sopravvivono

Solo gli amanti sopravvivono

Drammatico - USA, Germania, Francia, Gran Bretagna, Cipro 2013 - durata 122’

Titolo originale: Only Lovers Left Alive

Regia: Jim Jarmusch

Con Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin, Jeffrey Wright

Al cinema: Uscita in Italia il 15/05/2014

in streaming: su Prime Video Apple TV Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video

La coppia di vampiri Tilda Swinton-Tom Hiddleston racconta il declino dell’Occidente e le rovine di Detroit, città-fantasma dove gli uomini sono zombie e neppure il sangue ha più il sapore di una volta. Sulla musica ipnotica di Jozef Van Wissem, liutista olandese, si sprigionano le immagini gotiche degli amanti immortali.
locandina Gimme Danger

Gimme Danger

Documentario - USA 2016 - durata 108’

Titolo originale: Gimme Danger

Regia: Jim Jarmusch

Al cinema: Uscita in Italia il 21/02/2016

in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel Apple TV Google Play Movies Timvision Rakuten TV Amazon Video

Omaggio serio (ma anche sottile satira del format BBC) alla «più grande rock band della storia», Iggy Pop & The Stooges, con oltre 50 pezzi (anche gli MC5) e lunghe interviste allo scarnificato leader settantenne, ai membri vivi e ai nuovi acquisti del gruppo proto-punk che, col pittore Bill Rice e il poeta Taylor Mead, forma la trinità della “Lower East Side Revolution”.
locandina Paterson

Paterson

Drammatico - USA 2016 - durata 113’

Titolo originale: Paterson

Regia: Jim Jarmusch

Con Adam Driver, Golshifteh Farahani, Kara Hayward, Sterling Jerins, Luis Da Silva Jr., Frank Harts

Al cinema: Uscita in Italia il 22/12/2016

in TV: 15/09/2025 - Rai 2 - Ore 02.55

in streaming: su Prime Video Apple TV Amazon Video Rakuten TV Rai Play

Paterson vive a Paterson e ogni giorno percorre la stessa strada alla guida del pullman n. 23 in compagnia del fantasma di William Carlos Williams, poeta nato anche lui nel New Jersey e amico di Duchamp. Ispiratori di poesie surreali sui fiammiferi Blue Tip, annotate in un “carnet segreto”, e maestri di divagazioni e haiku sui riflessi del parabrezza.
locandina I morti non muoiono

I morti non muoiono

Commedia - USA 2019 - durata 103’

Titolo originale: The Dead Don't Die

Regia: Jim Jarmusch

Con Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover

Al cinema: Uscita in Italia il 13/06/2019

in streaming: su Apple TV Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video

Zombie d’arte, tra Romero e Larry Fessenden (in un cammeo) invitato al gran party per la fine del mondo (pre COVID-19) con Bill Murray, Tilda Swinton, Adam Driver, Rosie Perez, Tom Waits, Iggy Pop, Chloë Sevigny, Eszter Balint e i “fasci” Steve Buscemi e Danny Glover. Feroce satira politica contro fracking, hipster, Trump.